Dopo il decreto del risarcimento alle imprese agricole per le alte temperature di giugno 2007, (stato di calamità eccezionale anche per gli agricoltori di Aci Sant'Antonio) il 19 novembre la giunta regionale ha approvato la delibera che dichiara la grave crisi del settore agrumicolo.
La causa sono i diversi casi di calamità naturali che si sono susseguiti per tutto il 2007 in Sicilia, fino alle gelate di febbraio 2008. Ciò infatti ha provocato una grave flessione dei raccolti e della produzione degli agrumi siciliani.
Le provincie interessate sono Catania, Palermo, Messina e Siracusa mentre Ragusa è stata esclusa.
Purtroppo però a tutt'oggi il Governo nazionale non ha fornito risposte, né sono arrivati i risarcimenti dovuti. L'assessore regionale all'agricoltura Giovanni La Via sostiene infatti che
“la dotazione del fondo di solidarietà nazionale risulta sostanzialmente non in grado di offrire ristoro ai produttori danneggiati”.
Sì ma solo alla Sicilia!
Infatti il ministro leghista Luca Zaia ha stanziato celermente finanziamenti per il suddetto fondo alle regioni del nord: Piemonte, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e Veneto ma ha tralasciato la zona sicula che ancora aspetta il suddetto risarcimento per le alte temperature ma anche la pubblicazione del decreto di delimitazione delle gelate del febbraio 2008 e addirittura il risarcimento delle gelate dell'inverno 2001-2002.
Gli agricoltori siciliani giustamente si lamentano, come dimostrano queste lettere scritte da agricoltori nostrani al quotidiano “La Sicilia”: 1 e 2.
Ma è soprattutto un attivissimo agronomo, Corrado Vigo che porta avanti con costante precisione le ragioni dell'agricoltura siciliana sul suo blog VigoPensiero. Tra l'altro in particolare ha scritto una lettera indirizzata al ministro.
Le reazioni alla sua protesta sono state tanto travolgenti che, passando dal Consiglio Comunale di Trecastagni, l'istanza dell'agronomo probabilmente arriverà in Parlamento come promesso da Alessandra Siragusa, deputato nazionale del Pd:
“Ho in mente una interrogazione per porre fine al balletto delle responsabilità fra Pdl isolano e nazionale"
Già le responsabilità del Pdl isolano e nazionale.
L'assessore La Via prima ha considerato eccezionale un nuovo meccanismo di calcolo che ha portato 55 milioni di contributi nel settore agrumicolo e dopo, quando il ministro nordista si è vantato della battaglia vinta, ha ridimensionato l'intervento ricordando che il decreto era stato scritto già molti anni fa dal ministro prodiano De Castro.
E invece il deputato acese Basilio Catanoso cosa ha fatto? L'onorevole fa parte della Commisione Agricoltura alla Camera e finora si è occupato del virus della tristezza, degli agrumeti calabresi e del Nucleo operativo agroalimentare del Corpo forestale dello Stato.
Sta studiando un disegno di legge a sostegno dei limoneti della Timpa per la manutenzione dei terrazzamenti. Catanoso infatti, dopo aver fatto la stessa cosa con la scorsa legislatura, il 26 novembre ha invitato ad Acireale alcuni componenti della nuova Commissione presieduta da Russo (Pdl), e hanno ri-visitato la costa acese e ri-organizzato un incontro al Centro di Ricerca per l’Agrumicoltura e le Colture mediterranee. Prima o poi si farà la legge.
Nessun interessamento invece sui risarcimenti agricoli dalle calamità naturali.
Le uniche calamità di cui si è occupato l'onorevole acese riguardano quelle delle scosse telluriche del 2002 i cui finanziamenti finiti in un caos normativo sono diventati argomento d'istanza in un'odg che il Governo ha accettato e che il sottosegretario di Stato all’Economia e alle Finanze Giorgetti ha accolto per aprire un tavolo tecnico.
Ma tutto ciò riguarda soprattutto solo Acireale. Niente di niente sui risarcimenti per queste benedette imprese agricole del territorio della Piana di Catania.
Dopo il caldo arido, le alluvioni e le gelate, come al solito, la speranza di ottenere qualcosa dai nostri politici lascia il tempo che trova, mentre prende sempre più piede l'idea che il cittadino che si interessa di persona alle sue problematiche resta l'unica via percorribile.