29/03/08

La "gaffe" del Sindaco

Il 12 marzo scorso il telegiornale locale di TRA ha diffuso questa notizia:

A seguito di una denuncia risalente al 2005, è partita un indagine per far luce sulla gestione delle gare d'appalto per il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani nel comune di Aci Sant'Antonio, da parte della Procura della Repubblica di Catania che ha incaricato la Guardia di Finanza di sentire i consiglieri comunali di Aci Sant'Antonio che ne denunciarono l'irregolarità.

I firmatari della denuncia furono i consiglieri Privitera, Sapuppo, Orazio Pulvirenti, Carmelo Barbagallo e Lunetto che hanno voluto mettere in evidenza come il sindaco Pulvirenti dal 1998 al 2005, quando la gestione era affidata al comune, abbia proceduto con continue ordinanze di proroga in favore della ditta Nunzia Pappalardo.

Facendo così ha violato le norme della concorrenza perchè una volta scaduto il contratto si sarebbe dovuto procedere a una nuova gara d'appalto, cosa che effettivamente non avveniva.
Inoltre, secondo i consiglieri, il fatto di procedere con proroghe determinava spese non indifferenti e non è escluso che altre ditte avrebbero potuto offrire il servizio a un costo minore.

Al momento quindi sono iniziati gli interrogatori che porteranno gli inquirenti a fare luce sulla vicenda.

Il sindaco Alfredo Pulvirenti, sentendo la notizia, avrà avuto probabilmente, bisogno di calmanti, che comunque non gli hanno impedito di sentir male quello che i giornalisti dicevano.

Infatti due giorni dopo alla redazione televisiva arriva una nota del sindaco che dice:

"Allo scopo di fornire una corretta informazione si comunica che in difformità a quanto da codesta spettabile emittente televisiva ha dichiarato nei tg locali nei giorni trascorsi, nessun intervento della guardia di finanza è stato effettuato presso gli uffici comunali."

Peccato però che Tra News ha riferito dell'inizio dell'indagine senza mai parlare di interventi effettuati dalle fiamme gialle negli uffici comunali. Il sindaco ha evidentemente preso un granchio, gli si sono presentati davanti agli occhi le divise grigie in un raid all'interno del Municipio senza elementi che ne suffragassero la veridicità.
Sarà stato sicuramente molto nervoso. Ma perchè questo nervosismo? Forse perchè sapeva che gli inquirenti conoscono la ditta Nunzia Pappalardo?

All'amministrazione della ditta con sede a Motta S.Anastasia, che ha come oggetto la gestione di discariche per lo smaltimento di rifiuti solidi urbani, il trasporto di merci su strada, gli sbancamenti in genere, è riconducibile l'omonima moglie di Salvatore Proto.

In un rapporto della Direzione Antimafia di Catania del 1997 si legge che Salvatore Proto annovera precedenti per armi, mentre il figlio Domenico ha precedenti per associazione per delinquere di stampo mafioso, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, armi, rapina ed altro. L’altro figlio Orazio è stato denunciato nell’agosto 1992 per associazione mafiosa e traffico di stupefacenti.
“Salvatore Proto”, aggiungeva la D.I.A., “ha iniziato la propria attività facendo il camionista ed occupandosi di una cava di sabbia nel comune di Motta Sant’Anastasia, poi trasformata in discarica per rifiuti solidi urbani (...) Il tutto è coinciso con l’elezione a Sindaco di Misterbianco di Nunzio Giardinaro, cognato di Salvatore Proto, fatto questo di cui quest’ultimo ha beneficiato”.

Gli investigatori della D.I.A. hanno inoltre rilevato che la base di Sigonella compare tra gli enti e le istituzioni pubbliche che per anni hanno scaricato rifiuti nella discarica gestita da tale Salvatore Proto, ritenuto un prestanome del clan Santapaola-Ercolano, il quale avrebbe preso parte a numerose gare d’appalto all’interno della base militare siciliana solo al fine di presentare “offerte di comodo” in favore di società riconducibili a Cosa Nostra.

Alla titolarità o alla gestione diretta di Salvatore Proto sono riconducibili le ditte S.I.A.S. S.r.l., Pappalardo Nunzia S.n.c. e S.a.s. di Pappalardo Nunzia & C., e le imprese individuali Pappalardo Nunzia e Privitera Giovanni.

Dalle visure camerali è stato possibile appurare che sino all’aprile del 1993 amministratrice unica della SI.A.S. (Siciliana Appalti Servizi) S.r.l., con sede in Sant’Agata Li Battiati, era Nunzia Pappalardo, appunto, moglie di Salvatore Proto.

E della Pappalardo Nunzia & C. s.n.c. con sedi a Misterbianco e Motta Sant’Anastasia, sono risultati farne parte i suoi tre figli Domenico, Rosa e Orazio Proto.

I PM nell’atto di accusa dell'inchiesta del dicembre ’97 sulle infiltrazioni mafiose negli appalti della base di Sigonella, indicano la famiglia come “soggetti gravitanti nell’area del clan Santapaola”.

Adesso si capisce il nervosismo del sindaco e la sua gaffe. Certo che gestire un Comune in Sicilia non è semplice quando hai a che fare con una ditta con questo curriculum. Ma perchè favorirla? Un'amministrazione comunale ha il dovere morale e istituzionale di mantenere legale il suo operato.

E con questa gestione dei rifiuti si capisce anche perchè nella classifica stilata da Aciambiente S.p.A. relativa alla raccolta differenziata nei 10 comuni del comprensorio dell' A.T.O. CT2 il comune di Aci S.Antonio risulta penultimo con una percentuale di differenziazione effettuata di solo 1,26% rispetto al totale della raccolta.

Questa è la classifica:

Aci Bonaccorsi 10,30%
Viagrande 9,82%
Zafferana 5,97%
Valverde 4,70%
S. Venerina 4,41%
Acicatena 3,26%
Trecastagni 2,61%
Acireale 2,27%
Aci S.Antonio 1,26%
Acicastello 0,95%

La normativa imporrebbe di raggiungere il 20% entro il 2008 e il 30% entro il 2009.
Questo obiettivo è fantascienza se si continua ancora a gestire il problema dei rifiuti come fatto fino a ora.

Speriamo che le cose cambino e se i finanzieri venissero davvero a fare una controllatina in comune, i santantonesi, al contrario di Pulvirenti, si sentirebbero più tranquilli.

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