09/03/08

9 marzo 2008

Un secolo fa, la sera del 9 marzo 1908 presso il ristorante "L'Orologio" nel pieno centro di Milano, un gruppo di intellettuali, artisti, poeti, letterati e sportivi di diversa estrazione razziale e dissidenti dal Milan Cricket and Football Club fondano una nuova società che lavori con criteri diversi, una società aperta che guardi oltre i confini lombardi e che sui campi di calcio di Milano vuole anche gli stranieri.
Il pittore Giorgio Muggiani ne disegna lo stemma e nasce l' Internazionale Football Club.

La squadra che oggi è in testa nella classifica della serie A, nonostante i soci fondatori ne rappresentassero la borghesia milanese, nella sua storia ha sempre incarnato le peculiarità tipiche dell'essere umano. Le vittorie si sono mescolate alle sconfitte e le gioie alle delusioni in un mix molto reale vicino alla gente del popolo tanto da meritare il soprannome di Beneamata.
I sentimenti di onestà e lealtà che questa società ha trasmesso sono lontani anni luce dalle vittorie macchinose delle altre società dell'Olimpo del calcio: Juventus e Milan.
Caratteristica questa che è venuta fuori inesorabilmente dai recenti fatti di Calciopoli.
Gli ultimi presidenti delle due società, Agnelli e Berlusconi hanno dimostrato nella loro vita industriale e politica quanto l'inganno del potere può falsare la realtà mietendo sogni gratuitamente.
Il presidente Massimo Moratti, invece, nonostante sia petroliere di famiglia dobbiamo riconoscergli una naturale generosità e lealtà sportiva.

L'Inter, oltre che uscirne pulita sul campo e aldilà delle vittorie sportive può vantare numerose attività di beneficenza nei confronti del sud del mondo.
Famosa è ormai l'iniziativa dell'Inter Campus che regala a migliaia di bambini nel mondo la possibilità di giocare a calcio con l'ausilio dell'educazione scolastica a chi non può permetterselo.
E' noto, ancora, che l'Inter supporta le associazioni umanitarie di Emergency e Lila Cedius, le fondazioni Pupi e I Bindun, l'Associazione Bambini in Romania Onlus e lo spazio cittadino ChiamaMilano.
Grazie al supporto dei suoi tanti calciatori sudamericani appoggia l'attività della comunità di teatro indipendente argentino Comuna Baires e dal 2004 grazie all'azione del capitano Javier Zanetti e del dirigente Bruno Bartolozzi, ha un rapporto di solidarietà molto stretto con l'esercito indipendentista zapatista nel Chiapas, in Messico del subcomandante Marcos. Il subcomandante, unico eroe dei nostri tempi, che è anche scrittore, ha citato la squadra dell'Inter in un suo racconto e, nel maggio 2005, ha scritto al presidente Moratti per proporgli una partita amichevole contro la selezione dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale. L'amichevole nonostante la risposta affermativa di Moratti e l'accoglimento di Marcos deve ancora giocarsi, forse perchè il dirigente Bartolozzi non è più nello staff.

In questa orgogliosa etica sociale alla coscienza dell'Inter dobbiamo però imputare alcune macchie nella sua storia: due nel presente e una nel passato. Tutte al di fuori dei campi di calcio.
Nell'attualità una macchia è presente tra gli azionisti della società e si chiama Marco Tronchetti Provera che con la sua gestione poco etica e indebitata di Telecom permette ancora oggi che Aci S. Antonio non abbia l'adsl.
E ancora, oggi sulle maglie nerazzurre campeggia il logo dello sponsor tecnico Nike da anni al centro di polemiche per le condizioni umilianti di lavoro dei suoi dipendenti e per lo sfruttamento del lavoro minorile nel terzo mondo.
La macchia più antica nel tempo risale a qualche anno prima del periodo d'oro dell'Inter quando vinceva tutto in campo internazionale.
Il patron di allora Angelo Moratti, padre dell'attuale presidente, contribuì per primo a smantellare uno dei tratti di spiaggia più belli del Mediterraneo: Augusta-Priolo-Melilli per farlo diventare il triangolo della morte costruendo il primo complesso industriale del petrolchimico.
Il polo industriale fu poi venduto alla Esso ma ancora oggi nella zona gli abitanti lamentano un'altissima percentuale di tumori e di malformazioni nelle nascite.
Oggi le scorie della Saras inquinano in maniera diretta solo il territorio sardo e Massimo Moratti in qualità di amministratore delegato impiega principalmente il suo tempo nella squadra lasciando le decisioni aziendali più importanti ai suoi soci.
Nonostante ciò faccio appello alla sua nota generosità e umanità per occuparsi almeno una volta nel modo a lui più consono almeno della cancellazione di questa macchia ambientale e umana nella costa tra Catania e Siracusa, ancora oggi minacciata dalle trivellazioni in Val di Noto.

Un secolo dopo, la sera del 9 marzo 2008, nella stessa strada nel pieno centro di Aci Sant'Antonio dove da anni risiede l'Inter Club "E. Pellegrini" un gruppo di intellettuali, artisti, poeti, letterati e sportivi Santantonesi dissidenti dalla solita gestione clientelare della politica siciliana inaugurano la nuova sede dell'Associazione CittAttiva. E' un gruppo che lavora con criteri diversi, una associazione aperta che guarda oltre i confini santantonesi e che al centro della vita di Aci S. Antonio vuole anche i giovani e le donne.

Alla luce di questa comparazione forzata frutto della casualità della data, auguro ai giovani di CittAttiva 100 anni di successi nella vita sociale santantonese come quelli dell'Inter in Italia e nel mondo auspicando una irradazione dei sentimenti di lealtà e correttezza intellettuale, politica e sociale molto più di quella dell'Inter.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sempre forza Catania e Juve.