24/04/08

Carosello Governatore



Don Raffaè


(Fabrizio De Andrè)
1990

Io mi chiamo Pasquale Cafiero
e son brigadiere del carcere oinè
io mi chiamo Cafiero Pasquale
sto a Poggio Reale dal ’53

e al centesimo catenaccio
alla sera mi sento uno straccio
per fortuna che al braccio speciale
c’è un uomo geniale che parla co’ me

Tutto il giorno con quattro infamoni
briganti, papponi, cornuti e lacchè
tutte l’ore cò ‘sta fetenzia
che sputa minaccia e s’à piglia cò me

ma alla fine m’assetto papale
mi sbottono e mi leggo ‘o giornale
mi consiglio con don Raffae’
mi spiega che penso e bevimm’ò cafè

A che bell’ò cafè
pure in carcere ‘o sanno fa
co’ à ricetta ch’à Ciccirinella
compagno di cella
ci ha dato mammà

Prima pagina venti notizie
ventuno ingiustizie e lo Stato che fa
si costerna, s’indigna, s’impegna
poi getta la spugna con gran dignità
mi scervello e mi asciugo la fronte
per fortuna c’è chi mi risponde
a quell’uomo sceltissimo immenso
io chiedo consenso a don Raffaè

Un galantuomo che tiene sei figli
ha chiesto una casa e ci danno consigli
mentre ‘o assessore che Dio lo perdoni
‘ndrento a ‘e roullotte ci tiene i visoni
voi vi basta una mossa una voce
c’ha ‘sto Cristo ci levano ‘a croce
con rispetto s’è fatto le tre
volite ‘a spremuta o volite ‘o cafè

A che bell’ò cafè
pure in carcere ‘o sanno fa
co’ à ricetta ch’à Ciccirinella
compagno di cella
ci ha dato mammà

A che bell’ò cafè
pure in carcere ‘o sanno fa
co’ à ricetta ch’à Ciccirinella
compagno di cella
ci ha dato mammà

Qui ci stà l’inflazione, la svalutazione
e la borsa ce l’ha chi ce l’ha
io non tengo compendio che chillo stipendio
e un ambo se sogno ‘a papà
aggiungete mia figlia Innocenza
vuo’ marito non tiene pazienza
non chiedo la grazia pe’ me
vi faccio la barba o la fate da sé

Voi tenete un cappotto cammello
che al maxi processo eravate ‘o chiù bello
un vestito gessato marrone
così ci è sembrato alla televisione
pe’ ‘ste nozze vi prego Eccellenza
mi prestasse pe’ fare presenza
io già tengo le scarpe e ‘o gillè
gradite ‘o Campari o volite ‘o cafè

A che bell’ò cafè
pure in carcere ‘o sanno fa
co’ à ricetta ch’à Ciccirinella
compagno di cella
ci ha dato mammà

A che bell’ò cafè
pure in carcere ‘o sanno fa
co’ à ricetta ch’à Ciccirinella
compagno di cella
ci ha dato mammà

Qui non c’è più decoro le carceri d’oro
ma chi l’ha mi viste chissà
chiste so’ fatiscienti pe’ chisto i fetienti
se tengono l’immunità

don Raffaè voi politicamente
io ve lo giuro sarebbe ‘no santo
ma ‘ca dinto voi state a pagà
e fora chiss’atre se stanno a spassà

A proposito tengo ‘no frate
che da quindici anni sta disoccupato
chill’ha fatto quaranta concorsi
novanta domande e duecento ricorsi
voi che date conforto e lavoro
Eminenza vi bacio v’imploro
chillo duorme co’ mamma e co’ me
che crema d’Arabia ch’è chisto cafè




23/04/08

La Differenziata: un Gioco da Ragazzi

Ormai è ufficiale:

"Non esistono più le mezze stagioni!".
Lo dice anche l'autorevole voce del Dr. Tringali dell'I.R.M.A.".
Le cause dei cambiamenti climatici dovuti al surriscaldamento del pianeta derivano, secondo gli scienziati dell'Onu, dalle attività dell'uomo.
E solo la sensibilità di anteporre scelte di politica ambientale responsabile può mettere nelle condizioni il genere umano di recuperare l'equilibrio vitale con il pianeta.

Alla luce di questa situazione l'istituto di scuola media statale "Alcide De Gasperi" di Aci S.Antonio, insieme alla scuola elementare, ha organizzato un incontro sul tema «Educazione ambientale e raccolta differenziata ad Aci S. Antonio». Nella palestra della scuola Media la mattina del 2 aprile hanno partecipato gli alunni delle classi prime e seconde della Media e gli alunni delle quarte della Elementare.

Le lezioni sulla raccolta differenziata sono state tenute dal presidente dell’Ato "Aciambiente", Nello Oliveri che ha spiegato ai ragazzi l'importanza di differenziare i rifiuti, carta, vetro e plastica, ma anche i consigli utili e le modalità per effettuare una buona raccolta differenziata.
Oliveri che è l'autore della classifica che vede Aci Sant'Antonio penultima nel territorio in merito alla raccolta differenziata avverte che:
«Se vogliamo assicurare un futuro migliore a questi giovani ed educarli al rispetto dell’ambiente, dobbiamo partire dalle scuole e dalle nostre famiglie. Occorre insegnare loro a separare il rifiuto, facendo in modo che arrivino in discarica il minor numero di rifiuti indifferenziati».
Lo stesso preside Martino Scierri, responsabilmente ha detto:
"Abbiamo approfittato di questo momento particolare per educarli al rispetto dell'ambiente con la raccolta differenziata. L'intervento del presidente di Aciambiente ci ha dato delle notizie che effettivamente noi non conoscevamo. I ragazzi verranno sensibilizzati come abbiamo sempre fatto e sarà uno dei primi passi che porteremo avanti prossimamente."
La dirigenza di Scierri infatti sta seguendo un progetto di educazione ambientale in continuità e miglioramento rispetto a quello che già avveniva di fatto in passato, quando l'iniziativa partiva solo da alcuni docenti.

All’appuntamento sono intervenuti anche gli assessori comunali Maurizio Zingale (Ambiente) e Biagio Lazzaro (Pubblica Istruzione).

Quest'ultimo a tal proposito ha aggiunto:
"Oggi è stato uno spettacolo eccezionale perchè abbiamo visto la presenza attenta sia dei ragazzi della scuola elementare sia della scuola media. Io penso che attraverso loro si possa traghettare un messaggio assolutamente importante alle famiglie che è quello della raccolta differenziata. Educarli perchè il nostro futuro e soprattutto il futuro di questi ragazzi dipende anche da questo."

La presenza degli esponenti comunali all'incontro è stata lodevole, ma osservando i risultati ottenuti in materia finora, sicuramente il "traghettamento" non basta. Delegare il coinvolgimento delle famiglie santantonesi solo ai ragazzi delle scuole, in una situazione in cui ci vede molto indietro rispetto agli obblighi normativi, risulta insufficiente, soprattutto conoscendo il rischio che i genitori considerino l'abitudine a differenziare come un virtuosismo infantile.
La sensibilità ambientale di questa amministrazione si può contare nel numero di campane per la raccolta dislocate per le strade. Quante sono? E si può valutare ancora nella raccolta porta a porta che tanto è risultata decisiva in esperienze analoghe. E' stata mai fatta?

I frutti invece raccolti dai ragazzi si sono visti maturare immediatamente il giorno dopo durante la seduta del Baby-Consiglio.
I venti piccoli consiglieri si sono subito impegnati ad attuare l'ordine del giorno riguardante la raccolta differenziata nella frazione di S. Maria la Stella.
E il Consiglio degli adulti?

Solo pochi giorni prima si è limitato ad approvare il riconoscimento del debito fuori bilancio nei confronti della Sicula trasporti srl, ditta che si occupa dello smaltimento dei rifiuti.
A conti fatti appare scontato e banale quale sia il Consiglio più saggio.
Ma non è il caso che anche gli adulti inizino a giocare con carta, vetro e plastica?






21/04/08

Non accettare Camicie dagli Sconosciuti

Di solito le mamme molto premurose ostentano quotidianamente il monito ai propri figli di non accettare caramelle dagli sconosciuti, ma se ad Aci S.Antonio le mogli delle vittime del "metodo della camicia" avessero usato la stessa preoccupazione con i loro mariti, forse evitavano la truffa dell'ennesimo creativo del crimine catanese.

Già a Catania alcuni conoscevano questo beffardo modo di truffare la gente ma ad Aci Sant'Antonio quattro automobilisti sono rimasti con un palmo di naso.

Il signor C.B. di circa 42/43 anni, pregiudicato catanese, a bordo di un ciclomotore, veniva direttamente da S.Cristoforo fin nelle nostre parti e sceglieva le sue vittime casualmente (?) mentre queste si trovavano all'interno della propria auto fermi o in sosta. Qui l'uomo, con in mano una camicia (chissà di che qualità!), proponeva l'acquisto di questa ai malcapitati e sfruttando la sorpresa estorceva denaro minacciandoli verbalmente. La cadenza e il tono esperto risultavano molto convincenti!

A scoprire il tizio sono stati l'intuito e le attente indagini svolte dai Carabinieri di Aci Sant'Antonio che grazie a delle immagini di una telecamera di video-sorveglianza hanno permesso di risalire all'autore dei colpi.

Gli elementi, raccolti e presentati al giudice per le indagini preliminari della Procura di Catania sono stati ritenuti validi, cosicchè è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere lo scorso 28 marzo e l'accusato è stato ritenuto essere il presunto autore delle 4 rapine e di un furto con strappo avvenute nell'acese. I Carabinieri quindi, all'alba del 3 aprile si sono spinti fin dentro il malfamato quartiere di Catania per arrestarlo direttamente a casa sua.
Per lui si sono, nuovamente, aperte le porte del poco accogliente carcere di piazza Lanza.

Nuovamente perchè secondo le informazioni date dal quotidiano "La Sicilia" il 4 aprile, il fantasioso pregiudicato sembra avere molta confidenza con gli arresti, tanto da ritentarne il ritorno non appena sia fuori.

L'attività dell'uomo, quindi risulta essere stata questa:

Il 2 novembre 2006 va ad offrire camicie a Valverde e gli frutta 615 euro.
Circa un mese dopo, il 5 dicembre, si spinge fino ad Aci S. Antonio e qui la vittima risulta essere più facoltosa (950 euro). Così per sistemarsi ancora meglio le festività natalizie il 21 dicembre del 2006 va a Siracusa a tentare una rapina presso una filiale della Banca di Palermo, ma qui viene arrestato e buon Natale. Nel frattempo, passando ai domiciliari si sente più libero di muoversi e si ricorda delle tasche dei santantonesi, così il 18 giugno 2007, non avendo una camicia con sè realizza direttamente un furto con strappo portandosi a casa 415 euro.

Finiti presto i soldi il 5 luglio è di nuovo ad Aci S. Antonio, stavolta con la camicia ma riesce a estorcere "solo" 100 euro. Dopo tutte queste uscite il 29 settembre 2007 qualcuno se ne accorge e lo riporta di nuovo in carcere per evasione dei domiciliari.

Ma l'1 ottobre è di nuovo fuori! E dove va? Ad Aci S. Antonio naturalmente! Ma stavolta saranno solo 70 euro il suo magro bottino.

Gli uomini dell'Arma fanno sapere che le performance potrebbero essere state di più ma alla fine l'improvvisata attività (2000 euro in un anno) è risultata fallimentare. Non solo perchè più passava il tempo e più le tasche dei santatonesi erano vuote (!?) ma anche perchè il gioco del fannullone finisce, come detto, il 3 aprile con i Carabinieri.


Morale della favola: gli uomini-trottola di piazza Lanza avrebbero bisogno di attività oneste e dignitose. Attività che non riescono a trovare, in una Sicilia sempre più povera.



20/04/08

La Scuola del Crimine

Sabato 22 marzo 2008, quartiere Fasano di Gravina di Catania, ore 03:00 circa.

Due giovani santantonesi, approfittando della città deserta che il buio della notte permetteva, fermavano il furgone in una piazza. Una volta accertati di essere soli, scendevano e, indisturbati iniziavano a smontare le grosse lastre di pietra lavica di cui era ornata una delle aiuole del popoloso quartiere gravinese. Una ad una, non senza fatica, venivano caricate dai giovani sul furgone. Era ormai il ventesimo pezzo caricato quando vengono notati da una pattuglia locale dei carabinieri. Ormai scoperti, non restava che scappare e il più giovane dei due alla guida del veicolo tentava la fuga insieme all'amico.

Niente da fare. Già all'alba S.C. di 21 anni (o 22) si trovava a piazza Lanza, invece T.M. di 16 anni (o 17) evitava il carcere perchè minorenne e si è ritrovato nel centro di prima accoglienza per minorenni di Catania. Adesso dovranno rispondere di furto aggravato in concorso. Per il più giovane è scattata anche la denuncia a piede libero per aver condotto il mezzo di fuga, ovviamente, senza patente.

Il basolato, che secondo una stima approssimativa, avrebbe avuto un valore tra i 500 e i 1000 euro è stato restituito al comune di Gravina.

Perchè due ragazzi di sabato notte vanno a rubare lastre di basolato? Perchè non sono andati a divertirsi? Chi glielo ha fatto fare? Era un furto su commissione?
A queste domande risponderanno i magistrati. Ma è scontato pensare che la libertà dei giovani viene, spesso e volentieri, sottratta da quegli adulti con poca maturità. L'incosciente che ha mandato due ragazzi a rubare delle "pietre" sputando sui beni pubblici e mettendo a repentaglio due acerbe vite non si può che definire idiota. Probabilmente non è neanche la prima volta che lo fa e magari sa qualcosa pure del saccheggio del Parco di Casalotto.

Il minore nonostante alimenti il ben noto primato della criminalità minorile catanese ha la possibilità ancora di recuperare, l'altro giovane invece, entra nel tetro mondo del carcere che rappresenta troppo spesso una via del non ritorno.

Questo per cause dimenticate ma preoccupanti.

Il carcere di piazza Lanza, secondo l'associazione Antigone (l'osservatorio nazionale sulle condizioni di detenzione e sull’esecuzione penale) è uno dei peggiori d'Italia perchè presenta livelli di evidente degrado: scarsa offerta di interventi trattamentali, assistenza sanitaria carente, fatiscente nelle strutture sia esterne che interne, i gabinetti e le docce sporchi e gli spazi per la socialità inesistenti. Situazione che è aggravata dallo stato di sovraffollamento e di insufficienza di spazi (8 persone per cella).
Adesso ditemi se un giovane che per la prima volta entra in questo luogo, dove non esiste nessuna attività di recupero o lavoro, come possa mai recuperare la stima della società. Quello che trova semmai è vivere a contatto con i maestri del crimine che gli faranno l'unica scuola peggiore della strada.

Esistono però casi che ne confermano la situazione perchè ne sono l'eccezione.

Casi come quello di Carmelo Musumeci, un santantonese che dentro il carcere è riuscito a ridarsi una dignità, rifiutando il mondo minaccioso che si insidia dietro le sbarre fatto di regole stabilite dai boss, di silenzio e omertà.

Carmelo è dentro perché controllava i traffici illeciti della Versilia (ma in realtà…gestiva le bische clandestine di quella zona), e da 17 anni sta pagando con l'ergastolo girando le carceri italiane.

Da dentro ha iniziato a studiare conseguendo la licenza media, il diploma superiore, la laurea in scienze giuridiche e si è iscritto alla specialistica di giurisprudenza. Scrive testi e poesie per l'associazione Pantagruel. Per poter continuare gli studi presso la facoltà di Firenze, dal carcere di Nuoro ha iniziato uno sciopero della fame che gli ha permesso di essere poi trasferito nel carcere di Spoleto vicino anche ai suoi familiari.

La sua risocializzazione non gli è stata mai concessa ma se la sta guadagnando riconoscendo il ruolo delle istituzioni attraverso appelli e reclami civili per i diritti dei carcerati e contro l'ozio forzato ma anche contro l'ergastolo che, sostiene, contraddice la funzione che la legge assegna al carcere: quella di rieducare chi sbaglia.

La sua giovinezza l'ha vissuta ad Aci S.Antonio e questi sono i suoi ricordi:

Mi chiamo Carmelo Musumeci, sono nato il 27 luglio del 1955 a Aci Sant’Antonio, in provincia di Catania, sono nato e vissuto fino all’età di dieci anni in Sicilia, una terra bellissima, ma in un ambiente che conserva difficoltà ancora drammaticamente attuali.
Abitavo in una piccola casa in periferia del paese di due stanze e una cucina in una viuzza chiusa.
Io e i miei due fratelli, uno più piccolo ed uno più grande, dormivamo in cucina, due in un letto e l’altro in un altro lettino.
Il nonno ed un mio zio erano andati a lavorare in Svizzera, mentre mio padre era emigrato in Francia.
Mia madre faceva avanti ed indietro fra noi e nostro padre e per lunghi periodi non la vedevamo.
Sia a me che a Pippo e Silvio, i miei due fratelli, ci hanno cresciuti la nonna materna e le zie Tina, Pippa, Anna e Concetta, sorelle di mia madre.
Passavo le giornate nella viuzza insieme a tutti gli altri bambini, scalzi e affamati ma felici di stare tutto il giorno fuori di casa a scorrazzare per i campi e a rubare la frutta dagli alberi, a salire sugli alberi, andare a caccia di lucertole e rane.
Spesso alla sera quando rientravo a casa non c’era nulla da mangiare e sia io che i miei fratelli andavamo a letto dopo aver mangiato solo pane bagnato nello zucchero.
A volte (omissis) mi portava con lei a fare la spesa al mercato e mi aveva addestrato che mentre lei dava da parlare io dovevo rubare quello che potevo.
Una volta mi scoprirono e mi arrivò uno schiaffo in faccia da (omissis) mentre mi gridava:
- quante volte ti devo dire che non devi rubare.
Poi a casa mi diede il resto sia perché mi ero fatto scoprire e sia perché gli avevo fatto fare brutta figura.
All’età di sei anni andai a scuola ma le mie assenze furono così tante che fui bocciato. Ci riprovai l’anno appresso e questa volta fui promosso in seconda elementare. Una volta mentre andavo a scuola trovai un gattino, lo presi, lo misi nella mia cartella e non potendo rientrare a casa lo portai con me a scuola.
Durante la lezione il gatto si mise a miagolare e la maestra lo scoprì e fui espulso dalla scuola per dieci giorni.
Anche in seconda elementare fui bocciato, ci riprovai di nuovo l’anno appresso e passai in terza elementare.
Ma ormai per la mia famiglia ero già grande per iniziare a lavorare: avevo nove anni, andai a lavorare con mio zio nella muratura.
Mio fratello, come al solito, era stato più fortunato di me, era andato a lavorare in una pasticceria e così poteva mangiare tutti i giorni iris, arancini, cannoli e paste di mandorle…

Quanto è cambiata l'Aci S.Antonio dei giovani in cinquant'anni?


18/04/08

Gli Italiani ?

...ci raccumannaru a pecura 'o lupu...!







13/04/08

L'autonomia di chiamarsi Lùmbard



Mai nome fu così predestinato.
Raffele Lombardo (o Lùmbard) è il leader del Movimento per l'Autonomia. Ma autonomia da cosa?
Egli rivendica autonomia dai partiti nazionali e poi cosa fa? Si candida con Berlusconi! La crem de la crem! Voleva portare la Sicilia in alto ma si è spinto oltre, fino ad Arcore!
Voleva fare una politica con al centro la Sicilia e invece di creare un alternativa al potere economico-industriale del nord cosa fa? Si inventa il clone della Lega Nord. E adesso stanno anche insieme nella stessa coalizione. Ma ci faccia il piacere!
Dice di non volere i voti della mafia per rappresentare la discontinuità e che cosa fa? Si fa appoggiare da Cuffaro capolista siciliano al Senato! D'altronde lo disse anche Totò che la Mafia fa schifo!
Ma forse c'era da aspettarselo anche prima di diventare presidente della Provincia di Catania.
Infatti il baffetto si era fatto conoscere già qualche tempo fa.
Politicamente è nato sotto l'ala protettiva del democristiano Calogero Mannino ai tempi della gioventù catanese della DC alla fine degli anni '70 (come Cuffaro).
Un buon maestro visto che nel 1995 Mannino viene arrestato con l'accusa di concorso in associazione mafiosa perchè avrebbe stretto un patto con la mafia per avere voti in cambio di favori. Dopo un pò di carcere però se la caverà e oggi lo troviamo ancora nelle liste dell'UDC.
Lombardo invece dall'UDC ci è uscito nel 2005 ma prima ha rivestito cariche che i catanesi dovrebbero ricordarsi: consigliere ed assessore al Comune di Catania, poi deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana, assessore regionale agli Enti Locali, europarlamentare, vicesindaco di Catania ed infine, appunto, presidente della Provincia di Catania.
Ma come accade di solito l'allievo supera il maestro infatti già nel 1992, ai tempi di Tengentopoli, il futuro autonomista viene arrestato per
interesse privato e abuso d’ufficio (condannato in primo grado ed assolto in appello): secondo gli investigatori, un concorso a sessanta posti da assistente amministrativo venne truccato per favorire alcuni candidati, in cambio di voti. E nel 1994, Lombardo viene nuovamente arrestato per associazione a delinquere finalizzata a commettere reati contro la pubblica amministrazione e corruzione. Un enorme appalto per i pasti all’ospedale Vittorio Emanuele II di Catania viene pilotato in favore di un’azienda dell’ex presidente dell‘Inter Ernesto Pellegrini in cambio di una tangente di cinque miliardi di lire. In seguito al patteggiamento di Pellegrini, il reato venne derubricato a finanziamento illecito ai partiti, ormai in prescrizione. Lombardo ottenne anche un indennizzo di trentatremila euro per ingiusta detenzione.
Carusi! Ma uno così non lo vogliamo fare Presidente della Repubblica? Altro che Governatore della Sicilia!
E poi ha tutte queste amicizie influenti! Ciancio è amico suo, all'aeroporto di Fontanarossa quelli della Sac sono amici suoi, ha una squadra di 5 deputati e 3 senatori, 18 parlamentari regionali, 80 sindaci, 97 assessori comunali e 288 consiglieri, 21 assessori provinciali e 39 consiglieri e i sondaggi lo eleggono il migliore. Solo la natura gli è contro. Un ponte lungo 3666 metri non si può fare a campata unica poggiato su un isola che si muove in zona sismica a un passo dal vulcano! Ma lui ci crede, ha così tanti sostenitori che da soli sostengono anche la bufala del ponte.
Meno male che il Commissario Cattani è sulle sue tracce. E che qualcuno lo aiuta.




12/04/08

Silvio il Clandestino

Oggi è il giorno della riflessione e io rifletto. Anche perchè questa è un emergenza. Le elezioni politiche del 13 e 14 aprile sono un pericolo per la libertà e la democrazia degli italiani.


Se non ci fosse stata l'origine anomala il problema non si poneva. La legge elettorale è anticostituzionale perchè non permette di mantenere la sovranità del popolo scegliendo i nostri rappresentanti. Non è la prima volta, nel 2006 la legge era uguale e abbiamo avuto i brogli degli scrutini elettronici, gestiti da quelle società americane che favorirono Bush nel 2000, con le schede bianche che furono trasformate in voti per la coalizione del centrodestra. Se tutto questo non è bastato per ottenere il peggio allora, non è detto che non ci si riesca stavolta. Resta il fatto che il meccanismo della legge elettorale stessa rende comunque il governo instabile con una maggioranza in Senato ridotta all'osso.
Era inevitabile che prima o poi il governo Prodi cadesse e ora anzichè occuparsi dei cittadini i politici affrontano il loro sport preferito: campagna elettorale e poi voto.
Il governo uscente seppur comprendendo gente poco raccomandabile insieme a gente un pò più seria ha governato con altalenante successo riuscendo a dare una minima sterzata al disastro dei 5 anni di Berlusconi.
Purtroppo, però, a causa di quella gente poco raccomandabile e della carenza in Senato, non si sono fatte quelle leggi fondamentali per poter ancora considerare l'Italia un paese democratico. Stiamo parlando in primis del conflitto d'interessi, della legge sulle televisioni, la legge Maroni e appunto la legge elettorale.
E ancora peggio in questi due anni e mezzo la magistratura italiana non è riuscita a condannare Silvio Berlusconi per nessuno dei tanti reati che ha commesso così ce lo troviamo di nuovo a correre per il parlamento non avendo i requisiti per farlo.
Sarebbe giustificato non andare a votare ma probabilmente ciò non sortirebbe un effetto positivo in quanto si confermerebbe il risultato uscito dalle urne vanificando il minuscolo potere decisionale permessoci da questa Repubblica ancora meno forte degli anni passati.

Molti considerano le elezioni un gioco, uno sport e gli schieramenti politici come squadre di calcio da tifare. Ma non è così. Anche negli sport quando un atleta è dopato o una squadra non rispetta le regole scatta la squalifica.
Nella politica italiana questo non succede, basta vedere la fedina penale di molti dei nostri rappresentanti.
Purtroppo ancora molti italiani, ma soprattutto siciliani, forse in buona fede, danno credibilità a Berlusconi.
Si tratta di un clamoroso errore. Silvio Berlusconi rappresenta il nostro alibi quando si tratta di non rispettare la legge e farci i nostri comodi. Se lo fa lui allora possiamo farlo anche noi. No?
Indro Montanelli, l'unico intellettuale della destra, diceva che con l'ultimo governo Berlusconi la gente si sarebbe vaccinata e avrebbe capito finalmente l'errore.
Ho paura che la sua previsione non si avveri infatti ci troviamo qui alla vigilia delle elezioni pronti a rivotarlo senza pensare alle conseguenze e soprattutto facendo finta di non sapere chi è considerandolo un candidato regolare.
Dopo tutti questi anni nonostante il monopolio dell'informazione dovremmo sapere chi è ma pare che i reality, i tg farsa, le veline e i quotidiani venduti hanno avuto la meglio.
Certo, anche altri partiti hanno gli scheletri dentro l'armadio ma la presenza del miliardario di Arcore è inaccettabile sotto ogni punto di vista.
Per conoscere la verità basterebbe spegnere la tivù, chiudere i giornali e cercare altri canali d'informazione.
Questa campagna elettorale non è divertente, è pericolosa, sento decisamente il mio futuro e quello della mia famiglia minacciato da quello che potrà succedere nei prossimi anni se gli italiani ancora una volta decideranno di baciare la mano del proprio assassino.
Per questa paura mi sento in dovere di ricordare a chiunque legga questo blog chi è veramente Silvio Berlusconi e quali e quanti danni irreparabili ci ha recato prima e durante la sua carriera politica.
Non basta certamente questo post per raccontare tutto ma sapere le cose fondamentali può aiutare a rinsavire.

LE ORIGINI.
Silvio Berlusconi, 72 anni, milanese è il terzo uomo più ricco d'Italia e 90° nel mondo con un patrimonio stimato in 9,4 miliardi di Dollari. L'origine delle sue fortune economiche non è certa. Quando aveva 27 anni suo padre Luigi Berlusconi lavorava per la Banca Rasini che entrò in rapporti stretti d'affari con la Cisalpina Overseas Nassau Bank di cui facevano parte Roberto Calvi, Licio Gelli e Michele Sindona la triade della loggia massonica della P2. La Banca Rasini fu coinvolta nel riciclaggio di denaro di provenienza mafiosa.
Nel '68 Silvio fonda la Edilnord, una azienda edilizia che costruirà Milano 2 ricevendo finanziamenti da banche svizzere fantasma.
Nonostante questi rapporti, nel '74 Berlusconi venne minacciato di sequestro di persona da parte di organizzazioni criminali che avevano sotto mira grossi imprenditori. Per difendersi, anzichè denunciare il fatto si affidò al suo amico palermitano, l'avvocato Marcello Dell'Utri che gli presentò il criminale Vittorio Mangano incaricandolo di difendere la sua famiglia. Venne quindi assunto come stalliere nella sua villa anche se di cavalli non ce n'era nemmeno l'ombra. Paolo Borsellino in un intervista prima di morire definì Mangano una delle teste di ponte della mafia del Nord ma parlò anche di Berlusconi.
Così nel '78 il giovane imprenditore si iscrisse alla P2 con tessera n° 1816.
Nel '79 alcuni finanzieri fanno visita alla Edilnord per indagare sui soci svizzeri ma chiudono in fretta le indagini. Più tardi uno dei finanzierei entrerà a far parte di Fininvest e diventerà deputato di Forza Italia, un altro era iscritto anch'egli alla P2.
Quanto detto può lasciare immaginare quali siano le origini dei suoi capitali.

LE TELEVISIONI E IL CONFLITTO D'INTERESSI
Egli possiede 3 canali nazionali su 9. Non può. Non si poteva neanche nel 1984 quando suo compare Bettino Craxi gli regalò una legge (Mammì) che gli permise di far diventare le sue tv locali in quello che sono oggi. Più e più volte sentenze anche europee hanno stabilito che un solo privato non può possedere tre reti televisive e almeno una deve andare su satellite. La tv Europa 7 è la legittima assegnataria del canale che Rete 4 occupa abusivamente da anni. La legge Gasparri è servita ad eludere tutte le sentenze ingannando i cittadini con il digitale terrestre.
Le aziende del Cavaliere sono troppe e in contrasto con l'attività politica. E' molto facile che tramite l'attività politica favorisca le proprie aziende. E lui lo ha già fatto puntualmente. Basta vedere come gli affari di Mediaset vadano a gonfie vele. Le sue aziende minacciano la libertà d'espressione in Italia lo hanno detto in molti, soprattutto all'estero perchè appunto in Italia l'informazione è controllata da lui stesso anche attraverso la pubblicità. All'estero siamo lo zimbello di tutti. Nessuno accetterebbe un personaggio come lui come candidato.

LA DISCESA IN CAMPO.
Nel '92 quando Dell'Utri consigliò a Berlusconi di entrare in politica per evitare la gogna di Tangentopoli, anche lo stesso Confalonieri diceva "E' impensabile che noi senza vendere le televisioni andiamo in politica". Negli studi di Publitalia nacque Forza Italia e secondo le deposizioni del democristiano Cartotto al Tribunale di Caltanissetta Berlusconi disse "i nostri amici contano sempre di meno e i nostri nemici sempre di più","Se non andiamo in politica ci accuseranno di essere mafiosi", "andranno a frugare nelle nostre carte e diranno che sono mafioso". Così Berlusconi scese in campo nel '94.

LE LEGGI VERGOGNA.
Durante i suoi governi è riuscito ad imporre all'Italia tutte leggi che servivano a lui per salvarsi dalle accuse. Nel primo breve governo la legge Tremonti gli fece accaparrare miliardi dallo Stato per comprare film.
Nel secondo Governo ha dato il meglio di sè cominciando subito con la depenalizzazione del falso in bilancio e poi della bancarotta, poi le rogatorie internazionali per salvarsi dai problemi dei conti esteri. La legge obiettivo ha reso meno trasparenti le costruzioni delle opere pubbliche. Il Lodo Schifani ha bloccato i processi delle 5 più alte cariche dello Stato. La legge sul legittimo sospetto è servita per spostare i processi di città in città in attesa della prescrizione. Poi ha modificato l'ordinamento giudiziario rendendolo incostituzionale e fatti tagli al settore. Ha dimezzato i tempi di prescrizione con la legge salva-Previti o ex Cirielli. Ha permesso il rientro di capitali e il condono fiscale. In questo modo si è salvato dai processi ed è ancora lì a cercare voti. Oltre poi alle già citate "conflitto d'interessi", legge 30 e legge Gasparri sono opera sua anche quella sui cani, la patente a punti, la Devolution e l'omicidio legale a difesa della proprietà privata.
Naturalmente la parte collusa del governo Prodi non ha permesso l'abolizione di queste leggi vergogna.

Tutto questo rende il Cavaliere un Clandestino Irregolare in queste votazioni. E' ineleggibile.
C'è un solo modo per permettergli ancora di fare i cavoli suoi a nostre spese distruggendo l'Italia, ed è quello di continuare a votarlo e di candidarsi coi suoi partiti.
Chi ha il coraggio di farlo o è in malafede o non ha ancora conosciuto Berlusconi dall'alto della storia e dei fatti ma solo dal punto di vista della sua poltrona di casa.




I Fantasmi del Bosco di Aci

Finalmente è stato aggiudicato l'appalto per la realizzazione del Parco Suburbano di Aci.

Il 26 marzo abbiamo conosciuto la ditta che interverrà sui lavori. Si tratta dell'impresa agrigentina la ditta Giusy Lenia un'associazione temporanea d'impresa. L'offerta della ditta ha mantenuto un ribasso contenuto: il 7, 31% sull'importo disonibile di € 2.580.144,46 relativo al mutuo acceso con la Cassa depositi e prestiti dalla Provincia.

L'apertura delle buste per l'aggiudicazione della gara è iniziata il 5 marzo presso l' Urega di via Lago di Nicito a Catania.

Le ditte che hanno presentato le offerte sono state ben 58. Trenta sono state visionate subito ma per la conclusione della gara abbiamo dovuto attendere parecchio.

Infatti il 12 marzo le operazioni sono state nuovamente rimandate per l'assenza del presidente della commissione che era a letto con la febbre, quindi il 18 marzo ancora niente e neppure il 22 fino ad arrivare al 26 quando l'appalto è stato aggiudicato.
I lavori partiranno entro maggio dopo la trasmissione degli atti dall'Urega alla Provincia.

Il nostro Vice Presidente vicario del Consiglio Provinciale, Pippo Cutuli, autoattribuendosi la paternità del bosco, si è ritenuto talmente soddisfatto del rito d'assegnazione che ha elargito ringraziamenti, letteralmente a destra e a manca partendo dagli ex presidenti di Provincia Musumeci e Lombardo e finendo agli ex Consiglieri dei Verdi D'Ambra e di Rifondazione Scuderi.
Ma precedentemente il 7 e l'8 marzo, proprio questi ultimi, a seguito di un sollecito di alcuni cittadini, si sono trovati a constatare che dopo svariati secoli la presenza oscura dei Briganti del Bosco di Aci si sente ancora.
Il 13 marzo il quotidiano La Sicilia ne riporta la notizia:

"Bosco di Aci, «ferite profonde» all’orografia.
Denuncia di D’ambra (Verdi) e Scuderi (Rc): «Si sospendano i lavori del parco suburbano»

Una denuncia-appello per la tutela del "Bosco di Aci" a S. Maria La Stella è stata compiuta nei giorni scorsi da due esponenti politici locali che puntano il dito contro l’operato della Provincia. Si tratta di Salvatore D’Ambra dei Verdi e di Salvatore Scuderi di Rc, che a seguito di un sopralluogo sollecitato da alcuni residenti, hanno riscontrato nel bosco profonde ferite inferte all’ambiente, distruzione di piante e modifiche insanabili all’orografia dei luoghi.
D’Ambra e Scuderi in una nota parlano di scempio compiuto, del quale è stato informato anche il Corpo Forestale, subito intervenuto con un sopralluogo.
«Si tratta di lavori - ha spiegato D’Ambra - non previsti nel progetto iniziale di sistemazione del parco sub-urbano. Una parte dei rifiuti speciali sono stati interrati nello stesso bosco, sono state realizzate ampie spianate con l’eliminazione anche del sottobosco e, in alcuni tratti, dello strato arboreo. C’è stato quindi un danno ambientale ma anche patrimoniale perché adesso ci vorranno più soldi per riparare il danno che è stato fatto».
«Abbiamo chiesto la sospensione dei lavori - poi prosegue - per evitare possibili ulteriori danni che potevano realizzarsi, sia all’ambiente che alla comunità; i lavori sono stati sospesi ed adesso attendiamo i risultati delle denunce compiute».
Nella loro nota gli scriventi ricordano inoltre che il parco suburbano Bosco di Aci è stato inserito nel piano triennale delle opere pubbliche della Provincia regionale di Catania sin dal 1994; opera finanziata appunto per sottrarla alle speculazioni e ai tentativi di distruzione ad opera dei privati. «La battaglia per la salvaguardia del bosco è importante perchè può servire anche come monito alle amministrazioni: che si deve cioè progettare e gestire gli appalti in maniera diversa».

Il 14 marzo sullo stesso quotidiano Pippo Cutuli sentendosi chiamato in causa risponde all'appello:

«I lavori oggetto della denuncia nulla hanno a che vedere con la prevista creazione del parco suburbano. Chiarisco questo aspetto perché si è creato in questi giorni un clima di confusione attorno alla vicenda che rischia di vanificare quanto di buono è stato fatto nel recente passato».
«I lavori oggetto delle critiche sono invece di routine e già programmati dall’ufficio manutenzione della Provincia, necessari alla pulizia e al recupero dell’area boschiva. Sarà comunque mio impegno verificare l’accaduto e riferire, eventualmente, a chi di competenza, eventuali irregolarità nell’esecuzione degli interventi in questione».
Ma anche Legambiente di Catania aveva fatto un sopralluogo nel bosco e il 15 marzo pubblica sul suo sito l'esposto presentato al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catania denunciando anch'essa, insieme alla sezione di Acireale le gravissime alterazioni ambientali nel bosco di S. Maria la Stella: estesi sbancamenti, l’ampliamento di piste, la distruzione della vegetazione, lo spargimento di rifiuti di ogni tipo, nonché il taglio di alberi ed arbusti.

L'associazione ambientalista, chiedendo il sequestro del cantiere, ha specificato che tali attività risultano in aperto contrasto con le normative di tutela, nonché con la disciplina urbanistica. Inoltre ha spiegato che le piste tagliafuoco non possono essere realizzate con le modalità adottate dalla Provincia regionale ma andrebbero eventualmente create senza l’impiego di mezzi meccanici e con ampiezze di gran lunga inferiori.

E se non bastasse lo spargimento di rifiuti ha contaminato ampie porzioni di territorio integro, rendendo adesso oltremodo difficile, se non impossibile, la completa rimozione di tali rifiuti a causa del loro mescolamento con il suolo.

L'esposto di legambiente è reperibile per intero insieme alle foto sul loro sito.

Ancora una volta, Cutuli è costretto a rispondere. Stavolta direttamente in tv il 17 marzo sostenendo che le accuse sono infondate, non ci sono i presupposti per suscitare questa forma di allarmismo e nessun atto contro la natura o scempio è stato commesso.
Il vice presidente crede che non sia stato commesso nessun stravolgimento dei luoghi perchè la Provincia a fine anno aveva delle somme e l'ufficio ambiente aveva individuato una discarica a cielo aperto che si era accumulata nel tempo in determinate zone e ha emanato l'incarico di pulire il sottobosco togliendo l'immondezzaio che si era creato. Ci dice anche che i lavori sono stati già ultimati da parecchio tempo.

E precisa ancora che da parte della provincia c'è una salvaguardia ferrea augurandosi che con l'aggiudicazione della gara del parco si metta fine a questo tipo di speculazione.

Cutuli conclude dicendo che "sarà nostra cura vigilare su chi in questo momento può commettere azioni o gesti vandalici o comunque depositare ancora ulteriori rifiuti (...) non cè nessuna volontà di fare alcun danno a un patrimonio che non appartiene alla provincia ma appartiene a tutta la collettività"


Il chiarimento di Pippo Cutuli, che tra l'altro è candidato a sindaco di Aci Sant'Antonio, soddisfa anche il giornale locale Akis che il 22 marzo liquida così la vicenda:
"Molto rumore per nulla? In tempi di elezioni per qualcuno tutto fa brodo !"
Per il "Il Casalotto" però, il chiarimento non è ... chiaro!
Innanzitutto le speculazioni elettorali le escluderei considerato che all'origine dei fatti la denuncia è partita da quella collettività proprietaria di diritto del bosco di Aci: i cittadini.
E poi le foto di Legambiente e quelle presenti in questo articolo parlano chiaro: i danni sono sotto gli occhi di tutti.



Si vede benissimo l'immondizia mescolata alla terra, si vedono le grosse piste fatte ai danni della vegetazione, si vedono alberi tagliati e le macchine al lavoro.
Il cantiere non c'è più ma lo scempio è ancora lì quindi non diciamo fesserie perchè chi ha occhi per vedere se ne rende facilmente conto.

A questo punto le domande che nessun organo d'informazione locale ha voluto porsi trovano soddisfazione nell'intervista che questo sito d'informazione indipendente Vi mette a disposizione.
L'ex Consigliere Salvo Scuderi, testimone oculare, ci dà la sua versione.

Da quanto tempo segui le vicende del Bosco di Aci?
Sono santantonese dalla nascita.. ma cittadino del mondo per scelta e seguo le vicende del bosco di Aci diciamo da sempre, attivamente dal 1994 quando sono stato eletto consigliere provinciale.
Da consigliere assieme a D'Ambra (Verdi) abbiamo fatto le battaglie per l'acquisto e l'inserimento nel piano triennale delle opere pubbliche per la realizzazione del parco sub-urbano. Ci siamo sempre occupati del bosco, del resto la battaglia per salvare il bosco di Aci è stata una battaglia trasversale che ha riguardato un po' tutti gli schieramenti politici. E' una cosa che conoscono tutti.
Mi racconti come è avvenuta la segnalazione dei residenti e cosa avete visto e sentito quel giorno?
Allora, dei conoscenti che, passando, hanno visto lo scempio che stava avvenendo mi hanno chiamato dicendomi che c'erano dei camion e delle ruspe e che stavano tagliando alberi e stavano aprendo delle piste esagerate. Conseguentemente abbiamo deciso, assieme a Salvatore D'Ambra di fare un sopralluogo. Abbiamo trovato un grosso camion che trasportava materiali e una ruspa che li caricava.
Abbiamo visto che avevano riempito dei canaloni con materiali di risulta e rifiuti (anche speciali, inerti, elettrodomestici, copertoni etc).
Quando siamo andati con la Forestale l'indomani abbiamo visto che avevano tagliato e bruciato alberi...
Cosa ha rilevato la Forestale? Hanno scattato delle foto?
La Forestale ha fatto delle foto, parlato con la gente che lavorava (quel giorno, l'indomani della prima ispezione la ruspa era dentro il bosco ma non lavorava, era sabato).
Hanno preso una serie di appunti sia di quello che avevano visto sia di quanto dichiarato dagli operai e hanno redatto un malloppo con foto e rilievi (facendo rilevare che erano intervenuti su segnalazione mia e di D'Ambra) cioè un informativa di reato che hanno trasmesso alla magistratura.... una denuncia nei fatti. Ci risulta che sono state fatte almeno altre due denunce: Legambiente e un'altra che non ho capito bene chi sia. Adesso non so i tempi della magistratura....
Conosci il nome della ditta e il capitolato dei lavori?
Non ho gli estremi della ditta... è un affidamento diretto per piccoli lavori senza gara.
I lavori prevedevano la creazione di barriere taglia fuoco e la rimozione dei rifiuti che in parte sono stati seppelliti nello stesso bosco.
Che sarebbe come spazzare la polvere sotto al tappeto. I danni ambientali sono ancora visibili?
I danni sono visibili e lo saranno per sempre e sono maggiori di quelli fatti negli anni dai privati. Quelle che loro chiamano barriere tagliafuoco in realtà sono degli sterrati di almeno 10 metri; immagina una autostrada che taglia il bosco al suo interno. Sono tutti danni evidenti: gli spianamenti, le montagne di terra ai margini, i canaloni pieni... etc...
I fatti sono successi durante i quasi 30 giorni di gara. Pensi che il danno patrimoniale abbia potuto influenzare l'assegnazione del nuovo bando?
Non so se il danno possa aver influito sulla gara ma mi sembra strano che se hai una gara in corso fai dei lavori di questo genere, non ha senso: la gara riguarda il restauro delle case Boscarino e la posa di alberi. Questo però, di per se non esclude un intervento organico…. Magari agendo così pensavano di passare inosservati.
Quella parte di bosco era già da tempo piena di rifiuti. Secondo te rimuoverli sarebbe stato compito di chi ha vinto la gara?
Il problema non è di chi sarebbe stato compito rimuovere i rifiuti ma come è stato fatto (o come non è stato fatto- cioè seppellirli e spargerli) nonché i danni collaterali (distruzione di piante) che ne sono scaturiti.
A maggio quando inizieranno i lavori del parco suburbano la ditta vincitrice, probabilmente dovrà farsi carico di risistemare la parte manomessa. Ciò potrebbe causare ritardi e spese non previste. Cosa ne pensi?
Potrebbe essere un rischio, come si potrebbe anche pensare che hanno fatto fare il lavoro “sporco” ad altri per lasciare campo libero alla ditta che ha vinto l’appalto…
Come pensate di muovervi, adesso?
Stiamo valutando la possibilità di costituirci in giudizio ammesso che ce ne sarà uno.. o di vedere se è possibile fare una cosa tipo class action...
Ringrazio Salvo Scuderi per la disponibilità e la chiarezza e auguro alla Magistratura catanese un solerte buon lavoro.