16/12/07

Lo stiamo perdendo! Lo stiamo perdendo!

Ultimamente sembra sia aumentata la richiesta di materiali edili "rustici" di vecchia lavorazione. Ad esempio mattonelle in ceramica, tegole, pietra lavica lavorata, cancelli in ferro battuto etc. Così ignoti hanno pensato bene di asportare tali materiali dal parco Casalotto contribuendo più di ogni catastrofe naturale a sfigurare ulteriormente l'aspetto e la storia di questo luogo. Sarebbe stato facile cogliere i ladri con le mani nel sacco, poichè le colonnine e i blocchi di pietra lavica che costituivano scale, terrazzamenti, arcate di sostegno e quant'altro sono state prima staccate tutte, pian piano predisposte per essere trafugate e portate via durante la notte. Questo via vai continua già da parecchi mesi.
Come potete vedere dalle foto, l'intero parco si presenta come sconquassato da un terremoto. Adesso questi materiali, probabilmente, fanno bella figura nelle ville dei dintorni costruite quindi con materiale rubato nel parco Casalotto.
Non bastava il veloce declino che il parco ha subito negli ultimi decenni, adesso sembra che gli si voglia dare la mazzata finale.
Questi ignoti e i loro predecessori sanno di aver devastato e saccheggiato un bene paesaggistico di interesse naturale e storico?
Il parco di Casalotto si distingue per i suoi cospicui caratteri di bellezza naturale, viene da chiedersi come mai non è stata ancora chiesta una Dichiarazione di notevole interesse pubblico? Il primo ente che dovrebbe interessarsi è ovviamente il Comune. La legge in vigore, il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio detto anche Codice Urbani (art. 136, comma 1), sottopone a tutela gli immobili e le aree di notevole interesse pubblico, tra cui sono citati ville, giardini, parchi che si distinguono per la loro non comune bellezza, i complessi di cose immobili che hanno valore estetico e tradizionale: tutte caratteristiche che si riscontrano nel parco di Casalotto.
Nei successivi articoli si specifica inoltre che la proposta di Dichiarazione di notevole interesse pubblico è motivata dalle “caratteristiche storiche, culturali, naturali, morfologiche ed estetiche proprie degli immobili e delle aree che abbiano significato e valore identitario del territorio in cui ricadono o che siano percepiti come tali dalle popolazioni”.
Il Parco, essendo quello che rimane di un vasto territorio di 27 ettari, rappresentante la fondazione del comune di Aci S. Antonio e avendo una evidente ricchezza floreale ed arborea, riceverebbe sicuramente un esito positivo nella valutazione.
Ma le preoccupazioni non finiscono qui.
Osserviamo questa foto satellitare recuperata da Google Earth:
Se si guarda con attenzione si può notare come l'insediamento urbano attorno al parco lo stia assediando. Questa lottizzazione sta andando avanti da molti anni a causa della densità abitativa del territorio. Se confrontiamo questa immagine con le ortofoto del 1994 e del 2000 visibili sul portale del Ministero dell'ambiente, www.atlanteitaliano.it , possiamo vedere, anche se con una risoluzione minore, come l'area che comprende il parco sia mutata nell'arco di 13 anni.
Seppure in minime parti il parco si presenta oggi rosicchiato. Sarebbe molto grave se il terreno che rimane venisse pian piano svenduto e reso edificabile.
I pericoli per il parco vengono da più parti ma con un comune denominatore: l'indifferenza. Stiamo uccidendo la memoria lasciando spazio all'imbecillità.
L'impressione generale è che stiamo perdendo il cuore delle nostre radici, ce l'abbiamo a due passi da casa e lo stiamo lasciando morire.
E se i nostri rappresentanti amministrativi commettono delle min.....e, bisogna essere onesti: ce li meritiamo.
Lo stiamo perdendo! Lo stiamo perdendo! Presto! Il defibrillatore!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il vostro parco con annesse costruzioni è oggetto di predoni?,nella mia città di Carlentini la dimora baronale del barone Riso è stata rasa al suolo per speculazione edilizia.Lottate finchè potete per evitare che ve ne resti solo il ricordo.Buone feste.La Zecca F.L.I.