29/09/08

Aci S.Antonio: Inizio in salita

Eccellenza Gir.B - 1a, 2a, 3a giornata

L'Aci S.Antonio di Venero Donzuso inizia male il campionato. A causa di una rissa scoppiata alla fine della prima partita gioca le successive due senza uomini importanti. Dopo tre giornate colleziona solo 1 punto. Squadra sfortunata ma occorre più esperienza e sangue freddo. Il campionato è ancora lungo. Speriamo in una veloce ripresa perchè la squadra c'è, nei primissimi minuti di gioco lo ha dimostrato.

ENNA-ACI S. ANTONIO 2-2

ENNA: D’Antone; Trapani, Montalbano, Murgano, Balsamo, Muni, Bertuccio, La Delia, Ceraulo; Nasonte, Greca (71’ Montes). ALL. Nuccio
ACI S. ANTONIO: Granata; Galvagno, Fichera, Sciacca, Campanella; Bruno, Castronuovo, Indelicato, Vasta (70’ Alessandria); Gianguzzo (89’ Saitta), Scuto (46’ Sottile). ALL. Donzuso
ARBITRO: Caruso di Palermo
RETI: 8’ Bruno, 16’ Vasta, 44’ Nasonte, 95’ D’Antone

Prima giornata giocata sul campo neutro "Sant'Ippolito" di Piazza Armerina per l'inagibilità del "Gaeta" di Enna. Partita condizionata dagli errori arbitrali. Si inizia subito al 1' con un rigore concesso agli ennesi sbagliato da Bertuccio. I santantonesi sono in giornata di grazia e passano in doppio vantaggio con Bruno e Vasta fino ad un minuto dalla fine quando l'Enna segna il primo gol e dopo 4 minuti di recupero arriva il pareggio beffa del portiere D'Antone. Così come la scorsa partita in Coppa Italia un gol nel recupero rovina tutto. I giocatori dell'Aci S.Antonio a quel punto però non ci vedono più e assalgono la terna arbitrale. Finale indecoroso.

ACI S. ANTONIO-RAGUSA 1-4

ACI S.ANTONIO: Granata, Calvagna, Fichera, Sciacca, Castronuovo, Maugeri, Rizzuto (46’ Reale), Privitera, Vasta, Alessandria, Saitta. All. In panchina Caramel al posto dello squalificato Donzuso.
RAGUSA: Silvestri, Campanella, Ganci, Nobile, Conti, Privitera, Mossa, Raciti, Strano (65’ Di Prima), Satta (78’ Cosenza), Occhipinti (82’ Sicali). All. Zingherino.
ARBITRO: Musso di Siracusa.
RETI: 30’ su rigore e 60’ Strano, 65’Mossa, 70’Satta, 79’ Saitta su rigore.


Prima partita in casa giocata sul piccolo campo in terra battuta di Aci Bonaccorsi per manutenzione del Comunale. L'Aci S.Antonio si presenta contro la favorita del campionato con l'allenatore Donzuso squalificato ma anche Campanella, Gianguzzo e Indelicato. Al loro posto i giovani. Non basta la volontà per evitare questa sonora sconfitta. Il gol della bandiera arriva solo sul 4-0 su rigore (Saitta). All'ormai fatale minuto 95' arriva anche una inutile espulsione di Alessandria.

ACI S. ANTONIO-N.A. GRAMMICHELE 1-2

ACI S. ANTONIO: Alì, Calcagno, Fichera, (81’ Gulisano) Sciacca, Castronuovo, Maugeri (Principato85’) Rizzato, Privitera, Bruno, (45’ Sottile), Vasta, Spina. All. Donzuso
N. AQUILA GRAMMICHELE: Convissuto, Ruvio, Monelli, Grosso (61’ Palma), Federico, Volpini, Consagra, Vedda (61’ Zagami), Sammartino, Zammataro, Bollaro (Attaguile 78’). All. Balsamo
ARBITRO: Sindoni di Messina, collaboratori Marano e Calì di Catania.
RETI: Vasta 62’, Sammartino 73’, Zagami 80’

Ancora ad Aci Bonaccorsi, ancora una sconfitta. Per l' Aci S.Antonio sempre più decimato senza otto titolari non basta ancora l'impegno. I santantonesi erano passati in vantaggio con Vasta ma la Nuova Aquila Grammichele conquista i 3 punti.


Classifica dopo 3 giornate:

Ragusa 9
Due Torri 7
Milazzo 7
N. A. Grammichele 6
Acireale 5
Paternò 5
Camaro 5
Trecastagni 5
Villafranca 4
Biancavilla 3
Enna 3
Aci Sant'Antonio 1
Orlandina 1
Rosolini 1
Universal Misterbianco 1
Aurora Viagrande 0

Marcatori Santantonesi:

Vasta 2
Bruno 1
Saitta 1(1)




27/09/08

TARSU: Tirate fuori i soldi!

Non c'è niente da ridere! Il problema è serio. Il sindaco Pippo Cutuli finalmente ha detto la sua sull'emergenza rifiuti e ha diramato questa nota:
"Sono state rideterminate ed aumentate le tariffe relative alla Tarsu, la tassa sulla raccolta dei rifiuti solidi urbani. L’aggravio previsto è del 20% in più rispetto a quanto previsto dalla precedente amministrazione ed è originato dall’eccessivo aumento del costo del servizio praticato dall’Ato per il 2008."

Quindi cari compaesani e lettori di questo blog tirate fuori il portafogli perchè i debiti perpetrati dai nostri dipendenti li devono pagare i cittadini.
Il bilancio del comune è in rosso e grava sulla testa degli amministratori anche una convocazione alla Corte dei Conti per irregolarità finanziarie.
Entro il 30 settembre il Comune deve risanare un paio di conti.

Arriva pure la replica di Nello Oliveri, presidente di AciAmbiente:
«Intendo precisare che nessun aumento c’è stato, dovuto a questa società d’ambito. La legge impone agli enti locali la copertura del 100% del costo servizio, quindi l’aumento è un atto dovuto ma non da imputare alla società d’ambito. Capisco le difficoltà economiche dei Comuni, e di Aci S. Antonio, però non si può buttare la croce addosso agli Ato, in quanto nessun aumento è stato posto in essere da questa società nei confronti di alcun comune socio».

Siamo alle solite, si rimbalzano la palla tra di loro e tutto finisce in una bolla di sapone. I debiti se li accollano gli utenti.
Chi ha letto l'inchiesta sui rifiuti di qualche post fa sa come sono andate le cose ed è inutile soffermarsi su un aumento che c'è o non c'è perchè i problemi sono altri.

Ci sono 5 milioni di Euro (10 miliardi di Lire) di debito da parte del comune nei confronti dell'Ato e la colpa è tutta del sistema di gestione dei rifiuti. A tutt'oggi non sembra che ad Aci Sant'Antonio si sia provveduto a fare una raccolta per la differenziata porta a porta che migliori il servizio, anzi il servizio è carente e non per colpa dei netturbini, sia chiaro!
Il Presidente/amico Lombardo, anzichè portarci soldi, è pronto a togliere fondi al Comune e il fido Cutuli zitto!
All'Ato gli spetta un'addizionale del 20% sui costi di discarica perchè non si sono raggiunte le percentuali sufficienti della differenziata (dl 105/06).
Ecco dove sta l'aumento
. Non è Oliveri che ha aumentato le tariffe, è che bisogna pagare questa multa in più perchè nessuno è stato capace di arrivare neanche all'obiettivo del 35% di differenziata, figuriamoci, siamo fermi attorno all'1%!

E poi appena la Tarsu diventerà Tia i costi aumenteranno ancora, quindi meglio abituarsi sin da subito, anche se la bolletta della spazzatura per i santantonesi è già alta.

Questi amministratori qua sostengono che i debiti sono causati dagli utenti morosi e stanno pensando (vedi riunioni di SimetoAmbiente di questi giorni) di inasprire le sanzioni a chi non paga facendo intervenire anche la Guardia di Finanza. Non capiscono che se il cittadino non ha i soldi per pagare NON PUO' PAGARE! Soprattutto se gli fai l'aumento. E oltretutto io sono del parere che le tasse sono un bene. Vanno pagate. Ma ci deve essere un riscontro di servizio, se il servizio fa pena e mi aumenti anche le tasse io lo chiamo furto!
A proposito i cassonetti bruciati sono stati sostituiti? A me pare di no!

Tirate fuori i soldi!
L'incompetenza si paga.






26/09/08

Bosco di Aci: iniziano i lavori, finalmente!

Dopo l'assegnazione del bando i lavori dovevano partire a fine maggio, e invece sono partiti il 15 settembre. Ma fa niente... l'importante è che la storica macchia mediterranea torni ad essere a disposizione dei cittadini.

La prossima scadenza adesso è tra due anni, quindi settembre 2010. Per quella data il parco suburbano sarà pronto.
La nostra speranza si affida alla puntualità, ma è lecito anche dubitare, visti gli enormi ritardi ed intoppi che l'opera ha dovuto subire negli anni.
Ed è per questo che bisogna ricordare proprio l'ultimo intoppo in ordine di tempo relativo a dei misteriosi lavori che la Provincia di Catania ha autorizzato all'inizio di quest'anno e che hanno distrutto parte del terreno, inspiegabilmente. Adesso questi danni dovranno essere riparati ma per ora tuffiamoci nella cerimonia che è stata indetta dal Comune di Aci Sant'Antonio la mattina di sabato 13 settembre nello spazio antistante le 3 piazzette di Lavinaio (adiacente al campo sportivo ed al bosco stesso).

Quella mattina sono stati moltissimi gli ospiti istituzionali invitati alla consegna dei lavori, infatti oltre al sindaco Pippo Cutuli, la giunta e alcuni consiglieri hanno fatto parte della giornata il Presidente della Provincia Giuseppe Castiglione, l'assessore regionale al territorio e l'ambiente Giuseppe Sorbello, e quello provinciale Giovanni Bulla, l'"amico" Nicola D'Agostino, i votatissimi Salvo Pogliese e Gianluca Cannavò, il consigliere provinciale Nello Cutuli e l'ex sindaco Domenico Presti. Una nutrita crema della politica locale ma non mancavano anche i rappresentanti della Forestale e della ditta che ha vinto l'appalto, la Giusy Lenia.

Molti dei nomi sopracitati avevano poco a che fare con il bosco ma sono saliti sul palco lo stesso per quella forma di autorevolezza che l'impegno e la fratellanza istituzionale suggerisce a chi si sente in questi casi più "amico" di altri. Difatti tra le molte persone che hanno sempre lottato per il bosco alcune non sono state nemmeno invitate e altre erano giù dal palco molto più modestamente e orgogliosamente. Tra questi gli ex consiglieri provinciali Salvo Scuderi e Salvatore D'Ambra, in compagnia, per l'occasione, del consigliere Antonio Tomarchio.

Nel segnalarvi gli altri due post che IlCasalotto ha dedicato al Bosco di Aci (La Macchia dei Briganti e I Fantasmi del Bosco di Aci) vi lascio ad una piccola rassegna di foto di quella mattina.





22/09/08

Opposizione Show

Dopo un mese e mezzo è tornato a riunirsi il Consiglio Comunale. Ed è stato uno spettacolo! La platea della sala Consiliare era piena e i consiglieri dell'opposizione hanno tirato fuori i denti facendo delle interrogazioni alla maggioranza la quale non ha potuto far altro che innervosirsi imbarazzata.

Ma andiamo con ordine, la sera dell'11 settembre i consiglieri erano tutti presenti (a parte Tonzuso) ed anche l'esecutivo di Cutuli era al completo. Giunto proprio per presentare i suoi nuovi due assessori: Licciardello e Santamaria.

Prima di cominciare vengono omaggiate con un minuto di silenzio le vittime dell'11 settembre 2001, ma non quelle del 1973, e si distribuscono gli inviti al Consiglio per l'inaugurazione dei lavori del Bosco di Aci (finalmente) per sabato 13 settembre.

L'inizio dei lavori presenta subito uno shock: il consigliere Torrisi annuncia la sua sospensione dal partito (MpA). Queste le sue parole:
«La mia azione politica di dissenso non è intesa e rivolta esclusivamente ai consiglieri comunali del gruppo, che in parte subiscono alcune scelte, bensì a tutti i rappresentanti del Mpa in seno all’amministrazione che in quest’inizio di mandato stanno mettendo in atto comportamenti e scelte che, non essendo preventivamente comunicate e discusse in gruppo, non possono essere sempre passivamente condivise e accettate da ognuno di noi».
Il riferimento delle sue parole è da addebitare alla scelta del nuovo assessore autonomista calata dall'alto. Normale e plausibile quando essendo il consigliere più votato adesso viene messo in disparte secondo le logiche del partito. E' stato criticato da Di Stefano (il 16 settembre) e sabato 20 è arrivato direttamente il vecchio lupo l'on. Leanza a tentare di riportare la pecorella smarrita nel gregge. Vedremo come andrà a finire.

Si passa alle interrogazioni e comincia il capogruppo dell'opposizione Santo Caruso che con molta grinta ma soprattutto competenza chiede lumi alla maggioranza su un paio di questioni riguardanti le striscie blu che il 16 settembre avrebbero ripreso a funzionare dopo la pausa estiva.
Innanzitutto i cartelli che riportano diciture che lo stesso Cutuli ammette di non esserne a conoscenza. In particolare riportano una sanzione in più di 4 euro oltre quella amministrativa e scompare la tariffa di mezzora di 30 centesimi, adesso anche 15 minuti si pagano 60 centesimi. Inoltre si fa presente che, alla stessa ditta che aveva interrotto il servizio gli si è affidato di nuovo l'incarico, senza aver chiesto una penale per l'interruzione e senza aver provveduto a indire una nuova gara. Si profila così un favoritismo alla ditta in questione più o meno come aveva fatto Pulvirenti con la discarica.
La discussione si anima, interviene il consigliere Maccarrone sul prezzo della tariffa, paragonando Aci Sant'Antonio ad Acireale e Catania ma Santo Caruso gli fa notare le debite proporzioni. Si sfiora il ridicolo invece, quando ad intervenire è il vicepresidente Barbagallo che gratuitamente dà dell'arrogante e del "punzeruolo" (?) al consigliere che interrogava l'amministrazione. Con quest'intervento non solo ha fatto perdere del tempo prezioso ma ha alzato i toni della seduta tant'è che Barbagallo si è dovuto giustificare dicendo che il suo intervento era mirato a difendere le offese fatte da Caruso a Maccarrone. (!!)
Incredulità generale fino a quando dopo apposita richiesta il buon Fabrizio Maccarrone rispondeva di non essere stato mai offeso. Apriti cielo!! Tra le risate generali e la fuga di ex consiglieri di centro dalla platea partivano gli applausi a Fabrizio per l'onestà dimostrata. Non si può far altro che appoggiare il comportamento del consigliere democristiano che ha dimostrato di non sottostare ai giochetti di alcuni.

Ad ogni consigliere spettano due interrogazioni, quindi nonostante le lamentele di alcuni (Sapuppo), Caruso passa ad un altro argomento: le agevolazioni ai disabili sulle bollette della luce. Questo suggerimento viene recepito dall'attenta Tiziana D'Anna che promette di occuparsene. Ottimo intervento questo per favorire i cittadini più disagiati. Meno male che ad Aci S.Antonio c'è qualcuno che ci pensa. Ad Acireale è già una realtà per esempio.

Anche il consigliere Pippo D'Agata ha due interrogazioni da fare, una riguarda la situazione dei plessi scolastici nelle frazioni, e qui la brava D'Anna risponde con precisione e competenza, e un'altra sull'incredibile scelta dei nuovi assessori Carmela Santamaria e Antonio Licciardello, fratelli dei consiglieri Giuseppe Santamaria e Roberto Licciardello, dopo che in seno alla Giunta c'erano già l'assessore Pippo Di Stefano padre del consigliere Antonio Di Stefano e Michelangelo Privitera padre del consigliere Alfio Privitera. Considerando anche un rapporto di cugini tra l'ass. Finocchiaro e il consigliere Sapuppo, cinque parentele su sei tra la Giunta ed il Consiglio, fa notare D'Agata, non è presente in nessun comune d'Italia, si paventa qui un caso clamoroso di nepotismo che lo stesso consigliere definisce della "Sacra Famiglia"!
La reazione di Pippo Cutuli a quel punto è stata scomposta e fuoriluogo, ha cominciato a sbraitare e tremare tirando fuori l'onorabilità e la competenza del suo esecutivo facendo riferimento all'assenza di condanne di questi ultimi.
Ricordiamo che il Consigliere D'Agata ha un imputazione insieme all'ex sindaco Pulvirenti nel caso del mercato, quando violarono dei regolamenti per permettere ai commercianti di poter lavorare. Un atto di disobbedienza civile, forse il gesto morale più alto della sindacatura Pulvirenti.

Comunque a quel punto il volto del sindaco era blu come la sua giacca ed ha abbandonato la sala costringendo il Presidente del Consiglio a sospendere la seduta per riprendere dopo qualche minuto quando si è passati all'ordine del giorno. La realizzazione di 152 alloggi di edilizia residenziale agevolata di tipo economico e popolare, problematica che però è stata giustamente rimandata al settore di competenza per mancanza dei pareri tecnici e legali.
Da annotare ulteriori scaramuccie tra i consiglieri della stessa maggioranza e una presa di posizione dell'assessore Di Stefano scavalcando i ruoli nei confronti del Presidente Raneri.
Il Civico Consesso si chiude su invito del consigliere Salvo Adorno, che fino ad allora non aveva proferito parola, che faceva notare l'ora tarda e la volontà di tornare a casa e finire il teatro.

Le rocambolesche dialettiche dell'11 settembre sono poi state definite assurde, nella seduta del 16, dall'altro consigliere d'opposizione Peppe Micalizzi con tutta la sua indignazione:
"(...) Scusate se rimembro questi drastici minuti di fuoco, ma mi sembra doveroso portare all’attenzione di tutti, un comportamento non consono nelle aule di un consiglio comunale di un comune che ha la necessita’ di avere rappresentanti del popolo che si uniscano in una sola voce e con un solo intento, il che significa convergere le forze politiche e perche’ no le idee a favore e per il bene del cittadino, che lamenta tanti grandi e piccoli problemi.
(...)comunque, siccome il contestare parole molto spesso in maniera errata, esempio la parola nepotismo, oppure il difendere colleghi maggiorenni e vaccinati che non si sentono neppure offesi, come il collega Maccarrone, sicuramente non sono atteggiamenti che aiutano a rimpinguare le casse del comune , invito tutti i colleghi consiglieri della maggioranza ad apprendere i concetti e non attaccare contestando le singole parole o prendere cause su offese inesistenti, azione al quanto inutile.(...)"
Questa seduta è stata comunque più proficua, tra gli ordini del giorno sono stati riconosciuti due debiti fuori bilancio e sono stati eletti i componenti delle commissioni giudici popolari e elettorale comunale.
Della Giunta stavolta c'era solo Di Stefano che ha affrontato le nuove interrogazioni cominciando dal problema rifiuti, che in questi giorni ha visto i netturbini fare sciopero. Ha poi annunciato di aver chiesto lo stato di calamità per la grandine del 13 settembre. Quindi se avete ricevuto danni (abitazioni, campagne, auto, moto ecc.) affrettatevi ad andare al comune (ufficio protezione civile) per presentare la domanda di risarcimento danni, avete tempo fino al 26 settembre.

E dulcis in fundo è stata fatta la tanto attesa interrogazione sulla Revoca del Finanziamento per il Parco di Casalotto ma l'amministrazione ha preso tempo (ancora!), si avvarranno delle loro fonti e ci faranno sapere............ Aspettiamo con ansia.

Curiosità:
La sera dell'11 settembre ho scattato alcune foto durante la prima parte del Consiglio per poterle pubblicare qui, a disposizione dei santantonesi che non erano presenti. Purtroppo dopo l'interruzione, un vigile molto garbato mi informava che "qualcuno" non gradiva che venissero scattate le foto in sala. Subito dopo infatti il pulpito del consigliere Privitera si chiedeva pubblicamente a cosa servissero quelle foto e il Presidente del Consiglio ha invitato a non scattarne più per motivi di "privacy". Effettivamente esiste un regolamento interno al Consiglio Comunale di Aci S.Antonio che non permette la diffusione libera di immagini riprese all'interno della Sala Consiliare. Ebbene, seppure considero questa regola antidemocratica, in quanto trattasi di incontro pubblico e non vedo cosa centri la privacy, la rispetto e non pubblicherò le foto di chi ha tremato al pensiero di quale uso se ne potesse fare. L'unica foto di quella sera, che invece pubblico, la dedico, insieme al titolo di questo post ai tre consiglieri d'opposizione che hanno dimostrato di saper fare politica vera nell'interesse della gente con interventi azzeccati e preparati. E sono sicuro che Caruso, D'Agata e Micalizzi non avranno nulla da ridire perchè non hanno nulla da nascondere come invece qualcun'altro, impaurito, ha dimostrato con i suoi intenti censori.




18/09/08

La Giunta Cutuli

A quasi tre mesi dall'elezione, finalmente il 5 settembre scorso è stata completata la Giunta del nuovo governo santantonese:


Pippo Cutuli, 48 anni - Imprenditore

SINDACO

Assessore:

Lavori pubblici e Contenzioso







Stefano Finocchiaro, 51 anni - Impiegato comunale ai lavori pubblici;

VICESINDACO

Assessore:
Politiche di Gestione, Formazione del Personale, Servizi Cimiteriali, Parchi e Verde Pubblico, Politiche Comunitarie, Sviluppo Economico




Pippo Di Stefano, 55 anni - Commerciante

Assessore:

Polizia Municipale, Annona, Nettezza Urbana, Ecologia, Rapporti con il Consiglio, Viabilità




Tiziana D'Anna, 42 anni - Dirigente scolastico


Assessore:

Pubblica Istruzione, Servizi Sociali, Beni Culturali, Politiche Giovanili, Pari Opportunità



Michelangelo Privitera, 63 anni - Ingegnere titolare di una società di costruzioni

Assessore:

Urbanistica, Protezione Civile, Problematiche delle Acque, Servizi Informatici



Carmela Santamaria, 35 anni - Biologa

Assessore:

Sport, Turismo, Spettacolo, Servizi demografici, Rapporti con le frazioni ed enti locali.





Antonio Licciardello, 63 anni - funzionario dell’Inps

Assessore:

Bilancio, Tributi, Affari Generali








Curiosità: Questa Giunta è l'unica in Italia che "vanta" 5 Assessori su 6 parenti di Consiglieri.
Probabilmente le sorti di Aci S.Antonio verranno decise la domenica a pranzo, in famiglia.



16/09/08

I Fantasmi râ Munnizza

Nell'emergenza rifiuti scoppiato nelle scorse settimane vi è rimasto coinvolto anche Aci Sant'Antonio. Perchè nella discarica che ha minacciato la chiusura ci finisce anche la nostra spazzatura.

Ma non è l'unica causa, il sistema di gestione dei rifiuti delle Ato è un dramma che si trascina già da troppo tempo.

Un dramma così complicato e intrecciato con le storiche piaghe siciliane che costringe questo post a diventare un'inchiesta. Una lunga inchiesta basata su un dossier costruito e documentato dalle fonti disponibili sul web. Lungi da una soluzione unica per tutto, qui si pongono molte inevitabili domande. La prima è questa: qualcuno (ne) risponderà?

A.T.O. E GESTIONE DEI RIFIUTI

Partiamo da AciAmbiente, il nostro ATO di riferimento che comprende, oltre Aci S.Antonio, anche Valverde, Viagrande, Trecastagni, Acireale, Aci Bonaccorsi, Santa Venerina, Zafferana Etnea, Aci Catena ed Aci Castello.

Il 30 dicembre 2002 in presenza dei Sindaci e della Provincia di Catania viene costituita la Società per Azioni a partecipazione Pubblica per la Gestione dell'Ambito Territoriale Ottimale, appunto AciAmbiente. La Società nasce con un capitale pubblico di 100.000,00 Euro di cui per il 9% Aci Sant'Antonio ne è azionista. Gli azionisti più forti sono Acireale (30%), Aci Catena (15%) e Aci Castello (11%). La Provincia di Catania è azionista, invece, per il 10%.

La durata della società è fissata fino al 2030.

Lo scopo di questa operazione, si legge sullo Statuto è quello di “(...)assicurare la gestione unitaria ed integrata dei rifiuti secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità (...) nonché la realizzazione di un integrato sistema di verifica concernente il versamento della tassa sui rifiuti e la corretta gestione del sistema della tariffa, compreso il periodo di transizione dalla TARSU alla tariffa (TIA, ndr), con particolare riferimento all’eliminazione dell’evasione, al fine di consentire una più equa distribuzione e la totale copertura dei costi della gestione integrata ed integrale del ciclo dei rifiuti(...).

In sostanza la Società d'Ambito Territoriale Ottimale sostituisce ed accorpa il lavoro svolto in precedenza dai singoli comuni per quanto riguarda la gestione delle aziende che devono garantire i servizi pubblici di igiene ambientale. Con una differenza: è una società per azioni quindi aperta a quelle operazioni finanziarie ed investimenti che per le amministrazioni pubbliche sarebbero a rischio. Ma i comuni essendo azionisti della Società accettano questo rischio. Il perchè i rappresentanti dei cittadini si giocano in borsa la pulizia delle strade lo vedremo successivamente. Intanto se diamo un'occhiata alla

Relazione della Corte dei Conti sul funzionamento dei 27 ATO siciliani

notiamo che i debiti dei comuni di AciAmbiente sono pari a 13 milioni di euro. Il Comune di Aci S.Antonio al 31 dicembre 2006, doveva 627.500 Euro circa. In questa indagine si evidenzia come l'aumento dei costi e dei disservizi che ricadono direttamente agli utenti abbia cumulato i debiti di cui sopra. L'aumento dei costi è dovuto a differenze di contratto dei lavoratori che passano da pubblico a privato, alla diminuizione delle discariche (si è passati, in Sicilia da 325 a 18 in pochi anni) con inevitabili aumenti dei costi di trasporto. Ma anche alla doppia tassazione della Tarsu a cui viene calcolata l'Iva perchè le SpA emettono fattura. Inoltre con il passaggio a tariffa il servizio è destinato a salire ancora di prezzo. Secondo la Corte dei Conti, quindi, gli Ato dovrebbero essere soltanto una sorta di “autority” con funzioni, non comprendenti la gestione del servizio. Questo snaturamento delle loro funzioni infatti appare di dubbia legittimità comunitaria, tant’è che la Corte di Giustizia della Comunità Europea e la Commissione Europea sono intervenuti più volte sull'illegittimità delle sue procedure. Inoltre viene specificato che per come è nata la Società d'Ambito non può considerarsi professionalmente competente ed idonea a gestire la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, considerazione questa provata dai risultati pratici dell'attuale sistema di smaltimento che sono oggettivamente apparsi assolutamente insufficienti. E già questa bocciatura è molto scoraggiante.

LE DISCARICHE

Le discariche utilizzate da AciAmbiente per il conferimento dei rifiuti dei suoi comuni sono due. Una a Grotte San Giorgio (Sicula Trasporti s.r.l.) e un'altra a Motta S.Anastasia (Oikos S.p.A.).

La prima si occupa dei rifiuti non differenziati ed è gestita dalla famiglia di Salvatore Leonardi. Ne è previsto il suo ampliamento a breve ma in passato questa discarica ha avuto problemi di mancanza di autorizzazioni e requisiti di legge. Nei confronti del Comune di Aci S.Antonio, oggi, ha un credito approvato dal Consiglio la scorsa primavera. La seconda, si occupa anche della raccolta differenziata e dopo lo snellimento delle discariche è diventata la più grande della Sicilia ma verrà ulteriormente ampliata. Oltre alla gestione della Oikos la discarica risulta gestita anche dalla ditta individuale Nunzia Pappalardo, entrambe le società sono riconducibili a Salvatore Proto e al figlio Domenico. Come già descritto in precedenza in questo blog, questa gestione ha già avuto problemi legati alla mafia. Per questo è rimasta inattiva nel periodo tra il 1993 e il 1996. Con il comune di Aci S.Antonio è in corso un indagine della Procura riguardante gli appalti assegnati dal 1998 al 2005 ad opera dell'ex sindaco Alfredo Pulvirenti. La Società inoltre fa parte del Consorzio Simco che cura la gestione dei rifiuti di SimetoAmbiente, l'Ato più coinvolto nell'allarme di questi giorni. Da notare come la gestione imprenditoriale di questa ditta sia stata persino gratificata, nel dicembre 2007, con il premio “Aquila d'Argento” direttamente dalle mani dell'on. Lino Leanza.

Nella scheda dell'azienda risulta operativa anche una sede ad Aci Sant'Antonio.


ANTEFATTO SANTANTONESE

Sono appena finite le elezioni comunali (17/06/08) e il nuovo sindaco Cutuli si trova già una bella gatta da pelare. I netturbini santantonesi della Geo Ambiente s.r.l. di Belpasso sono in agitazione perchè aspettano il saldo dello stipendio di maggio + giugno, così come la ditta aspetta di essere pagata dalla sua concessionaria AciAmbiente. Il sindaco Cutuli esorta l'Ato e la sua gestione.

Il presidente dell'Ato, Nello Oliveri, fotografo e politico migratore fresco fresco di sconfitta elettorale, alza la voce contro i Comuni di Aci Castello, Acireale ma soprattutto Aci Catena e Aci S.Antonio (che nel frattempo ha raddoppiato il debito risalente al 2005: 1.200.000 Euro). Oliveri ricorda loro di versare le somme in quanto i comuni sono anch'essi soci dell'Ente.

Cutuli e l'assessore alla nettezza urbana Di Stefano rassicurano Oliveri promettendo di saldare le fatture arretrate in diverse comode rate.

Intanto venerdì 27 giugno nell'assemblea UIL-CGIL dei netturbini si discute dello sciopero proclamato per il lunedì successivo, ma i primi 370.000 euro arrivano ad AciAmbiente che li girerà alla Geo Ambiente per pagare gli stipendi dei lavoratori. E lo sciopero rientra.

Il primo luglio viene pagata l'altra rata e probabilmente i netturbini ricevono anche la quattordicesima. L'allarme è sedato. Solo per il momento però, la discarica Oikos minaccia la chiusura.

CHIUDE LA DISCARICA - I FATTI.

Il 12 luglio scorso un'agenzia ANSA ci comunica che per 19 comuni della Sicilia centro-orientale, compresi Siracusa, Caltanissetta e Aci S.Antonio, ai loro autocompattatori sara' vietato l'accesso alla discarica di contrada Tiriti' di Motta Sant'Anastasia se entro venerdì 18 le Ato di appartenenza (SimetoAmbiente CT3, Caltanissetta1, Siracusa1 e AciAmbiente CT2) non verseranno i pagamenti arretrati.

Infatti la societa' che gestisce la discarica, la Oikos spa, ha inviato una diffida agli Ato chiedendo almeno 15 milioni di euro, il 50% di quanto dovuto (30 milioni). E gli Ato chiedono i soldi ai Comuni. I 19 comuni coinvolti, quindi sono:

Siracusa (Siracusa1)

Caltanissetta, Bompensiere, Milena, Montedoro, Sutera, Acquaviva Platani, Santa Caterina Villarmosa (Caltanissetta1);

Adrano, Belpasso, Biancavilla, Camporotondo Etneo, Misterbianco, Motta Sant'Anastasia, Paternò, Santa Maria di Licodia, San Pietro Clarenza (SimetoAmbiente CT3);

Aci Sant'Antonio (AciAmbiente CT2).

Ma anche la Provincia di Catania è coinvolta in quanto socia sia di AciAmbiente che di SimetoAmbiente. Le uniche due ATO che si sono mosse in tempo, cioè prima della data dell'ultimatum, sono state Siracusa1 e Caltanissetta1, le quali hanno poi trovato l'accordo. Le due ATO catanesi, invece, sono rimaste in attesa del disastro.

Giuseppe Cimino, per esempio, presidente dell'Ato Ambiente CL1 con un debito di 4 milioni di euro, il 15 luglio incontra i responsabili della Oikos i quali cercano di portarne a casa almeno 2 milioni. In quest'occasione Cimino, relativamente al suo comprensorio, propone di sanare il debito con i fondi di rotazione della Regione. Non è la prima volta che un ATO utilizza questi fondi pubblici in maniera illegittima senza passare prima dall'approvazione dei consigli comunali e provinciali.

Nel frattempo, a Catania, i lavoratori delle imprese addette alla raccolta scioperano perchè non vengono pagati loro gli stipendi. I loro datori di lavoro non ricevono le somme dalle rispettive Ato che a loro volta chiedono i soldi ai Comuni. Non riescono a farsi pagare le bollette dagli utenti morosi che non sostengono la Tarsu e/o la TIA che negli ultimi tempi sono diventate salatissime.

Questo dimostra ancora una volta che il sistema delle Ato è al collasso e i comuni lo sanno.

Le Ato dovrebbero gestire tutto ma non ce la fanno: alzano il prezzo del servizio e il cittadino non può pagare, crescono così i crediti insoluti che nel frattempo non permettono di pagare le discariche e le ditte di raccolta e trasporto. Tutta la filiera è bloccata perchè i lavoratori, giustamente protestano non ricevendo gli stipendi. La spazzatura così si cumula nelle strade.

Il 18 luglio la discarica chiude. Alle 11 del mattino negli uffici del prefetto Finazzo di Catania è previsto un incontro con i vertici di Simeto Ambiente, i dirigenti della Oikos, i sindacati e i sindaci interessati (è presente anche Pippo Cutuli, sindaco di Aci S.Antonio).

L'obbiettivo è uno solo: trovare i soldi per pagare la Oikos e i lavoratori. Si tratta di un emergenza, non c'è tempo per trovare soluzioni definitive.

Alle ore 15 gli esiti dell'incontro: sette comuni appartenenti a SimetoAmbiente si offrono di anticipare somme alle Ato. Non appena il saldo sarà effettuato, in questi comuni ricomincerà la raccolta. Per tutti gli inadempienti invece sarà inviato un commissario dall'Osservatorio Regionale dei Rifiuti per prelevare i fondi. Il Presidente dell'Osservatorio, Salvatore Raciti suggerisce in alternativa un prestito per i Comuni o per le Ato che però richiede la garanzia sempre dei Comuni.

I Sindaci non ci stanno, la responsabilità, sostengono, è delle Società d'Ambito.

Mimmo Galvagno, presidente di SimetoAmbiente, è allarmato:

“Qui il problema è appunto di non incassato. Perchè noi a fronte di 90 milioni che abbiamo dato alla Serit di fatture, da parte dei cittadini abbiamo incassato solo 13 milioni di euro quindi io sfido non i sindaci, sfido Nembo Kid a poter risolvere il problema


LA BABELE DELL'INFORMAZIONE

Lavoratori in sciopero, febbrili trattative, discarica chiusa, debiti da capogiro. Il rischio di una nuova Napoli non passa inosservato neanche alle testate nazionali, ma si crea un ingorgo d'informazioni.

Il 18 luglio Il Messaggero pubblica la notizia specificando che tra i comuni coinvolti, Catania ha ancora accesso alla discarica. La Repubblica, invece pubblica alcune novità... disarmanti:

La società proprietaria Oikos,(...) vanta crediti per 90 milioni di euro nei confronti degli enti locali.

La società Serit, che gestisce la riscossione dei tributi in Sicilia, ha dato la disponibilità ad anticipare somme per 40 milioni che sono state però ritenute insufficienti

Incredibilmente il credito della Oikos triplica da 30 a 90 milioni e la Serit si offre di anticiparne addirittura 40!!! Siccome sappiamo che la Serit non è un ente di beneficienza ma un agenzia di riscossione, siamo proprio sicuri che abbia interesse a coprire il debito che le Ato hanno con la discarica? Qua i conti non tornano. Da dove ha preso queste informazioni Repubblica?

A rigor di logica dalle agenzie di stampa. Vediamole:

Alle 13.47, mentre era ancora in corso il vertice in Prefettura, l'AGI lancia la prima agenzia con questi nuovi numeri.

Alle 16.29 l'ANSA parla ancora di 15 milioni (il 50%) ma pare che poi si sia corretta.

Alle 16.58 l'Adnkronos si adegua alla nuova versione.

Le agenzie riportano anche quest'altra informazione:

La Oikos ha incassato 13 mln di euro, ma ha crediti per altri 90.

Quest'ultima versione della notizia fa il giro di parecchie testate e blog che la ripetono pedissequamente. Anche “La Sicilia” fa lo stesso nella sua versione web, nonostante nella stessa giornata il cartaceo in edicola parlava ancora di 30 milioni di euro, come aveva finora sempre fatto negli articoli precedenti.

13 milioni. 90 milioni. Sembrano proprio le cifre che il presidente di SimetoAmbiente ha attribuito al suo ATO nei confronti della Serit quando nel servizio di Antenna Sicilia (video in alto) chiedeva aiuto nientepopodimenochè all'antenato italiano di Superman.

Sappiamo tutti che la versione umana del supereroe è il confuso giornalista Clark Kent. Che sia stato lui a rimescolare i numeri delle agenzie?

I 40 milioni che offre la Serit non servono evidentemente a coprire il credito della Oikos di 30 milioni (non 90) perchè altrimenti saremmo a posto. Vanno a chi gli fa le fatture: SimetoAmbiente, la quale li ritiene insufficienti perchè ne mancano altri 50. Ma non credo li abbia rifiutati.

Urge una buona dose di kryptonite anche perchè nel frattempo si è creata confusione anche con i comuni coinvolti. Infatti rispetto ai 19 comuni citati inizialmente (Siracusa e Caltanissetta compresi) per le agenzie 6 giorni dopo diventano 21: 19 dell'ATO CT3 più Siracusa e Caltanissetta!

I comuni in provincia di CL non ci sono più e in compenso arrivano quelli di SimetoAmbiente al completo. Anzi uno in più! Perchè SimetoAmbiente comprende 18 comuni. Quindi il 19° dovrebbe essere Aci S.Antonio, che fa parte dell'ATO CT2, unico di AciAmbiente ad essere rimasto in debito.

L'igiene pubblica è in emergenza ma ai “nostri” professionali e quotati media non importa molto di farci capire cosa succede, piuttosto ci mostrano che c'è qualcuno che provvidenzialmente, come Nembo Kid, risolve tutto.

LA SOLUZIONE DI LOMBARDO.

A risolvere la situazione, invece arriva il Presidente della Regione Raffaele Lombardo.

Il Governatore si trova in viaggio tra Napoli e Roma dove ha incontrato il 17 luglio il Premier Berlusconi e il 18 ha partecipato allo Svimez 2008 per parlare del suo amatissimo federalismo leghista. In quelle ore, dal Consiglio dei Ministri di Napoli, Berlusconi annunciava finita l'emergenza rifiuti partenopea, cosa che sappiamo non vera. Il Lumbard nostrano, nel frattempo, con il Rapporto Svimez in tasca, che definisce la situazione del ciclo dei rifiuti in meridione particolarmente critica, a sua volta annuncia che non ci sarà nessuna emergenza in Sicilia.

"Ho sentito l’avv. Felice Crosta, presidente dell'Agenzia regionale per i rifiuti e le acque, ho ascoltato le sue proposte e d'intesa con l'assessore alla Famiglia e alle Autonomie locali e all'assessore al Bilancio e alle Finanze, metteremo a punto un provvedimento che consenta alla Regione di sostituirsi ai Comuni inadempienti nel pagamento agli Ato, bloccando per questi Comuni i trasferimenti regionali e liquidando le somme dovute in forma compensativa".

Quindi Lombardo si è fatto consigliare da un dipendente pubblico che guadagna 1500 Euro al giorno (si avete capito bene: al giorno) per gestire il problema dell'acqua e dei rifiuti con risultati notoriamente disastrosi.

E la soluzione che risolve tutti i guai, secondo questi esperti, sarebbe quella di far pagare alla Regione i debiti accumulati. Ma non di tasca propria, già la Regione ha un deficit di oltre 700 milioni di euro per conto suo. Li toglierà ai comuni tramite i fondi di rotazione, finanziamenti che servirebbero a tutto fuorchè a indebitarsi ulteriormente per pagare altri debiti. Debiti che tra l'altro non hanno origine nelle amministrazioni comunali bensì nei consigli d'amministrazione delle Società per Azioni, comunemente dette Ato.

Inoltre secondo l’art. 42 D. lgs. 267/2000 i consigli comunali e provinciali sono l'organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo per quanto riguarda le spese che impegnano i bilanci per gli esercizi successivi e siccome questa soluzione impegna inesorabilmente il bilancio dei comuni bisognerebbe prima che ne discutessero i consigli. Invece la decisione l'hanno presa unanimamente e illegittimamente solo Lombardo & Crosta. Giuseppe Cimino insegna.

Una soluzione che, comunque, anche se calma le acque adesso, (nel frattempo il 19 luglio Proto comunica che la discarica apre e insieme agli altri del consorzio Simco pagherà gli stipendi ai lavoratori) tra poche settimane non conterà più nulla perchè saremo punto e daccapo. I soldi finiscono e il sistema è sempre uguale.

Ma Lombardo ha pensato anche a questo. Ha emesso un decreto in base al quale gli Ato debbono essere ridotti da 27 a 10: uno per provincia più uno per le isole minori. Entro il 5 agosto i comuni dovevano approvare il nuovo statuto (il Consiglio di Aci S.Antonio se ne è occupato il 1° agosto con un odg straordinario ed urgente) ma all'ultimo minuto è stata prorogata la scadenza in ottobre. Quindi le nuove Ato andranno costituite entro il 31 ottobre, mentre entro il 30 novembre andranno eletti i consigli di amministrazione che dovranno poi insediarsi entro la fine dell'anno. Ogni Ato sarà un consorzio e dovrebbe essere gestita da tre sindaci, ma così cosa succede? Le Ato attualmente esistenti dovrebbero trasferire i loro debiti al nuovo ente e quindi passarla liscia, delegando un ente ancora più distante dai comuni a gestire tutti i debiti. E ai comuni che non si adeguano verrà mandato un commissario ad acta. Già ad Aci S.Antonio poco prima delle elezioni c'è n'è stato uno (Angelo Sajeva) per altri motivi: approvazione del bilancio che Pulvirenti non aveva portato a termine. Ma attenzione, grazie al comune di Enna il 13 agosto il TAR di Catania ha stabilito che l’ARRA non avrebbe poteri nei confronti dei Comuni ma, piuttosto, il potere di nominare un commissario andrebbe esercitato nei confronti dell’Ato.

LA REAZIONE DEI COMUNI

I Primi Cittadini catanesi hanno ribadito con forza di non avere i fondi per pagare, ci sono prima gli stipendi dei propri dipendenti. Ma le reazioni sono state diverse.

5 danno la loro disponibilità ad un anticipo di cassa: Biancavilla, San Pietro Clarenza, Motta S. Anastasia, Mascalucia e Gravina di Catania;

8 protestano: Paternò, Misterbianco, Nicolosi, Adrano, Ragalna, Tremestieri Etneo, S. Maria di Licodia, e Sant'Agata Li Battiati;

2 pagano e protestano: Belpasso e Camporotondo Etneo;

3+1 tacciono: Pedara, San Gregorio e San Giovanni La Punta + Aci Sant'Antonio.

I 9 sindaci ribelli, scrivono una lettera aperta lamentando le ultime finanziarie, lo scippo dell'Ici e adesso lo scippo dei fondi per pagare le malefatte dei consigli di amministrazione delle società d'ambito. Hanno ragione, il futuro è quanto mai sempre più incerto.

Il sindaco di Paternò Pippo Failla (Pdl) inscena una protesta ancora più clamorosa presentandosi in piazza il 21 luglio in mutande. Ma sono le sue parole a fare molto più effetto:

“Lombardo non ha voluto sentire i comuni fidandosi solo dei suoi malaconsiglieri: l'avv. Crosta e l'ing. Raciti. Non è giusto che a pagare siano i nostri bilanci. I veri inadempienti sono gli Ato. Non è possibile che il presidente Lombardo si faccia bello con i nostri soldi, annunciando che paga il debito con i fondi dei Comuni che servono, invece, per altri importanti servizi. Non dobbiamo essere noi a pagare le colpe degli altri. Sono deciso a protestare fino in fondo. Sono disposto ad andare anche in Procura a denunciare quanto sta accadendo. Gli Ato hanno sempre e solo gestito male la situazione che ora è giunta al collasso. E pagati questi debiti, cosa accadrà domani?”.

Passano i giorni e tutti e 18 i sindaci dell'Ato CT3 si riuniscono a Misterbianco il 24 luglio e a Paternò il 28 insieme anche a Diego Cammarata (Anci Sicilia). Non vogliono l'Ato unico, vogliono una concertazione con Lombardo. Ormai tutti si sentono coinvolti. Tutti meno uno. Pippo Cutuli.

La posizione del sindaco di Aci Sant'Antonio qual'è? Dal primo incontro in Prefettura (nel video sembra piuttosto annoiato) non si sa più cosa pensa della soluzione del “suo” Lombardo. Non vorremmo certo vederlo in mutande, sarebbe uno spettacolo osceno, ma almeno dire qualcosa...

Il suo silenzio è ELOQUENTE!

Pensate, perfino Pulvirenti non era d'accordo alla riduzione delle Ato già lo scorso settembre quando insieme ad altri sei comuni scrisse una lettera ai deputati regionali per protestare contro questi enti decisi dall'alto. Ma guarda un pò!

Intanto, mentre Aci S.Antonio e AciAmbiente sono ormai sparite dalle cronache sui rifiuti, il 27 luglio, grazie all'autorizzazione di un altro genio, l'ass. alle autonomie locali Francesco Scoma, partono 6 milioni di euro dalla Regione (si fa per dire), direzione Simeto Ambiente e Oikos, e 3 milioni per Enna1 (!).

Il 28 luglio però Domenico Galvagno si dimette da Presidente dell'Ato CT3, alle ultime elezioni è diventato Consigliere Provinciale. Adesso fa parte degli azionisti di SimetoAmbiente quindi diventa debitore nei confronti della sua ex azienda. Il suo posto è stato preso dal suo vice Giuseppe Caruso prima e da Andrea Castelli adesso.

E proprio dalla Provincia di Catania, per superare l'emergenza, arriva l'invito ad incontrarsi per tutti i 58 comuni catanesi e i deputati regionali, il 4 agosto a Tremestieri. La proposta che esce fuori dalle parole del presidente Castiglione è quella di farsi carico del coordinamento dell'ATO a livello provinciale e tramite l'Anci e l'Urps trovare il modo per coprire i passivi in bilancio e predisporre un nuovo quadro normativo da proporre a Lombardo. Siamo tutti curiosi di sapere quale.

CONCLUSIONI

Una volta c'era il servizio pubblico del comune, anche per l'immondizia: il cittadino pagava la bolletta e il comune, integrando con somme proprie, pagava i netturbini e chi di dovere per assolvere il servizio. Adesso da circa 4 anni, al cittadino arriva una bolletta salatissima. Da pagare all'agenzia di riscossione che dà i soldi all'ente d'ambito che paga i gestori del servizio (nel caso dell'Ato CT3 c'è di mezzo anche un consorzio). Inoltre il passaggio da tassa (Tarsu) a tariffa (Tia) comporta un addebito totale all'utente senza l'ausilio dei comuni, quindi insostenibile.

Questo è un sistema che fa lievitare i costi ed esclude i comuni dalla gestione pubblica.

Le Ato dovrebbero essere degli enti pubblici ma qui di PUBBLICO c’è solo il nome, infatti il servizio è un affare tra privati. I cittadini si trovano ad essere sempre più dipendenti di un settore privato, sempre più grande ed esclusivo e il settore pubblico si sta abbassando a questa flessibilità, così come 3 milioni e mezzo di italiani precari nelle stesse condizioni. Anche così si è precari e non è proprio il massimo per la collettività.

Ma è tutto il sistema ad essere in cancrena. Il piano rifiuti era tarato sulla realizzazione degli inceneritori (il nostro sarebbe a Paternò) quindi si è andati avanti con la riduzione delle discariche. Adesso che le discariche sono poche e tra due anni saranno piene vogliono riaprirne di nuove perchè le modalità d'appalto degli inceneritori sono state BOCCIATE dalla Corte di giustizia europea. Ma il problema è un altro: le scorie e le nanoparticelle inquinano e causano morti e tumori. Vogliono comunque farli, ma visti gli ovvi ostacoli non prima del 2010. Nel frattempo l'unica strada sostenibile, cioè il riciclaggio, in Sicilia è fermo al 6,7% (Aci S.Antonio 1,26%), il più basso d'Europa, mentre l'obiettivo del piano 2008 era il 35% e quello del dl105/06 sarebbe il 45%. Ora siccome alle Ato che non rispettano quest'ultimo limite arriverà un'addizionale del 20% sui costi di discarica, chi si prenderà carico di pagare anche questo?

Il debito siciliano delle ATO ammonta a 600 milioni di euro e i cittadini non possono pagare un servizio inesistente o disastroso a prezzi altissimi.

I numeri parlano da soli, senza aver bisogno di intermediari stile Clark Kent e basta andare in giro a vedere i cassonetti stracolmi.

In tutto questo c’è qualcuno che pensa che ricogghiri munnizza servi ppi fari soddi. Cioè lavora disonestamente per lucrarci sopra.

Di chi è la colpa di questo sfacelo? Secondo alcuni è dell’ex Governatore Totò Cuffaro, nella sua qualità di Commissario straordinario ai rifiuti, sarebbe responsabile per aver obbligato, a partire dal 2002, i Comuni siciliani a riunirsi nelle Ato. E questo comportamento è l’unico esempio, deviante rispetto al Decreto Ronchi, in tutta Italia. Probabilmente al nord il sistema rifiuti funziona anche grazie alla partecipazione dei consigli comunali che qui vengono bypassati. Inoltre, Totò Cannolo è stato incapace di predisporre un ciclo integrato dei rifiuti coerente con le norme nazionali ed europee.

E Lombardo sta continuando sulla stessa strada. Cosa farà adesso? Qual'è la soluzione che troverà insieme ai Comuni e alle Provincie? A chi farà pagare i debiti delle Ato?

Al mio paese chi rompe paga. Qui invece chi rompe vuol far pagare ai cocci!!

Ma restano altre domande. Cosa ne faremo dell'immondizia nel futuro prossimo?

La raccolta differenziata è l'unica risposta sensata, anche se... esiste un'altra soluzione diversa dagli inceneritori: il Thor. Ma ancora la sua sperimentazione a Torrenova (Me) e a Catania e lo studio sull'effettiva non-nocività all'Università di Modena sono ancora in corso.

Ma ai “grandi” politici governanti piacciono ancora gli inceneritori, quelli col nome fantasioso di “termovalorizzatori” e le discariche.

La relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite già nel '99 avvertiva: “Occorre evitare che si giunga al punto in cui le imprese legate alla mafia diventano insostituibili.”. Perchè invece si è permesso che una discarica già sequestrata in passato mettesse sotto scacco le istituzioni siciliane?

L'amministrazione di Aci S.Antonio in tutto questo pantano cosa farà? Oltre a cambiare i cestini, naturalmente!