13/04/08

L'autonomia di chiamarsi Lùmbard



Mai nome fu così predestinato.
Raffele Lombardo (o Lùmbard) è il leader del Movimento per l'Autonomia. Ma autonomia da cosa?
Egli rivendica autonomia dai partiti nazionali e poi cosa fa? Si candida con Berlusconi! La crem de la crem! Voleva portare la Sicilia in alto ma si è spinto oltre, fino ad Arcore!
Voleva fare una politica con al centro la Sicilia e invece di creare un alternativa al potere economico-industriale del nord cosa fa? Si inventa il clone della Lega Nord. E adesso stanno anche insieme nella stessa coalizione. Ma ci faccia il piacere!
Dice di non volere i voti della mafia per rappresentare la discontinuità e che cosa fa? Si fa appoggiare da Cuffaro capolista siciliano al Senato! D'altronde lo disse anche Totò che la Mafia fa schifo!
Ma forse c'era da aspettarselo anche prima di diventare presidente della Provincia di Catania.
Infatti il baffetto si era fatto conoscere già qualche tempo fa.
Politicamente è nato sotto l'ala protettiva del democristiano Calogero Mannino ai tempi della gioventù catanese della DC alla fine degli anni '70 (come Cuffaro).
Un buon maestro visto che nel 1995 Mannino viene arrestato con l'accusa di concorso in associazione mafiosa perchè avrebbe stretto un patto con la mafia per avere voti in cambio di favori. Dopo un pò di carcere però se la caverà e oggi lo troviamo ancora nelle liste dell'UDC.
Lombardo invece dall'UDC ci è uscito nel 2005 ma prima ha rivestito cariche che i catanesi dovrebbero ricordarsi: consigliere ed assessore al Comune di Catania, poi deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana, assessore regionale agli Enti Locali, europarlamentare, vicesindaco di Catania ed infine, appunto, presidente della Provincia di Catania.
Ma come accade di solito l'allievo supera il maestro infatti già nel 1992, ai tempi di Tengentopoli, il futuro autonomista viene arrestato per
interesse privato e abuso d’ufficio (condannato in primo grado ed assolto in appello): secondo gli investigatori, un concorso a sessanta posti da assistente amministrativo venne truccato per favorire alcuni candidati, in cambio di voti. E nel 1994, Lombardo viene nuovamente arrestato per associazione a delinquere finalizzata a commettere reati contro la pubblica amministrazione e corruzione. Un enorme appalto per i pasti all’ospedale Vittorio Emanuele II di Catania viene pilotato in favore di un’azienda dell’ex presidente dell‘Inter Ernesto Pellegrini in cambio di una tangente di cinque miliardi di lire. In seguito al patteggiamento di Pellegrini, il reato venne derubricato a finanziamento illecito ai partiti, ormai in prescrizione. Lombardo ottenne anche un indennizzo di trentatremila euro per ingiusta detenzione.
Carusi! Ma uno così non lo vogliamo fare Presidente della Repubblica? Altro che Governatore della Sicilia!
E poi ha tutte queste amicizie influenti! Ciancio è amico suo, all'aeroporto di Fontanarossa quelli della Sac sono amici suoi, ha una squadra di 5 deputati e 3 senatori, 18 parlamentari regionali, 80 sindaci, 97 assessori comunali e 288 consiglieri, 21 assessori provinciali e 39 consiglieri e i sondaggi lo eleggono il migliore. Solo la natura gli è contro. Un ponte lungo 3666 metri non si può fare a campata unica poggiato su un isola che si muove in zona sismica a un passo dal vulcano! Ma lui ci crede, ha così tanti sostenitori che da soli sostengono anche la bufala del ponte.
Meno male che il Commissario Cattani è sulle sue tracce. E che qualcuno lo aiuta.




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