31/08/08

Risarcimento alle Imprese Agricole

E’ stato pubblicato, sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica del 29 agosto, il decreto del ministero delle Politiche agricole e forestali, che ha accolto la proposta della Regione Siciliana di attivare gli interventi compensativi previsti a sostegno delle imprese agricole danneggiate dalle alte temperature registrate a Catania nel periodo dal 22 al 27 giugno 2007. Hanno rappresentato un evento calamitoso eccezionale. Quindi nei territori agricoli danneggiati potranno essere applicate le norme del Fondo di solidarietà nazionale.

Le richieste di diverse organizzazioni di produttori agrumicole, ma soprattutto limonicole della fascia jonica etnea, a seguito della ridotta produzione nella campagna 2007/2008, a causa dell’eccesso termico, non erano riuscite a raggiungere i livelli produttivi minimi previsti dai contratti con le aziende di trasformazione e rischiavano quindi di dover pagare consistenti penali. Rischio scongiurato con lo stato di calamità.

I comuni etnei coinvolti sono 46:
Aci Bonaccorsi, Aci Castello, Aci Catena, Aci Sant'Antonio, Acireale, Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Calatabiano, Caltagirone, Castel di Iudica, Catania, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Grammichele, Gravina di Catania, Licodia Eubea, Mascali, Mascalucia, Mazzarrone, Militello in Val di Catania, Mineo, Mirabella Imbaccari, Misterbianco, Motta Sant'Anastasia, Palagonia, Paternò, Piedimonte Etneo, Ramacca, Randazzo, Riposto, San Giovanni La Punta, San Gregorio di Catania, San Michele di Ganzaria, San Pietro Clarenza, Sant'Agata Li Battiati, Santa Maria di Licodia, Santa Venerina, Scordia, Trecastagni, Tremestieri Etneo, Valverde, Viagrande, Vizzini, Zafferana Etnea.
La pubblicazione del decreto dà l’avvio all’iter per il risarcimento.

Entro 45 giorni, infatti, gli agricoltori che hanno subito danni dovranno presentare le istanze all’ispettorato provinciale all’Agricoltura di Catania. Successivamente, si procederà al calcolo esatto del fabbisogno e solo allora potranno essere richiesti i fondi al ministero.

Lo stato di calamità questa volta arriva come una cura, ma di queste notizie ne sentiremo più spesso negli anni a venire, visto il surriscaldamento del pianeta e il rischio desertificazione della Sicilia.
Come si dice... prevenire è meglio che curare.

fonte: IMGpress



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