29/06/08

Il Nuovo Consiglio Comunale di Aci S.Antonio

MAGGIORANZA
PIPPO TORRISI (MpA-dall'11/09/08 indipendente)

SALVO ADORNO, 32 anni (MpA)

ROBERTO LICCIARDELLO (MpA)

ANTONIO SCUDERI, 21 anni (MpA)

ALFIO PUGLISI, 53 anni (PdL)

SALVO SORBELLO, 41 anni (PdL)

CARMELO BARBAGALLO, 45 anni (PdL)

TUCCIO TONZUSO (UdC)

GIUSEPPE SANTAMARIA, 50 anni (UdC)

MICHELE QUATTROCCHI (Autonomia Santantonese)

ALFIO PRIVITERA, 34 anni (Autonomia Santantonese)

SALVATORE SAPUPPO, 40 anni (Nuova Casalotto)

FABRIZIO MACCARRONE (Nuova Casalotto-dal 03/12/08 MpA)

NUCCIO RANERI (Autonomisti con Cutuli)
Presidente

SEBASTIANO LEONARDI (Autonomisti con Cutuli)

ANTONIO DI STEFANO, 33 anni (Progredire Insieme)

ORAZIO PULVIRENTI, 45 anni (Il paese che vogliamo)


OPPOSIZIONE

SANTO CARUSO, 43 anni (PD-Rocca Sindaco)

PIPPO D'AGATA, 61 anni (PD-Rocca Sindaco)

PEPPE MICALIZZI (Cittattiva-Rocca Sindaco)





26/06/08

La Vera Storia di Pippo


Mentre noi siamo occupati con le elezioni o con gli Europei di calcio, torniamo stanchi da lavoro o siamo fermi ad un semaforo o in fila alla posta. Mentre accompagniamo i nostri figli a scuola o mentre studiamo o facciamo la spesa. Nello stesso momento in cui usciamo a prenderci una pizza o una birra o stiamo facendo un tuffo in mare. Mentre la nostra vita personale ci accompagna nei nostri mille impegni in Italia sta succedendo qualcosa. Qualcosa che prima o poi finirà nei libri di storia e verrà raccontato come il periodo più basso per la democrazia italiana dopo il ventennio fascista.

Cosa c'entra Pippo? Ve lo racconta il giornalista tanto odiato quanto bravo Marco Travaglio nel testo che vi incollo qui sotto. E' un pò lungo ma sono sicuro che non Vi annoierà.
Potete anche sentirlo nel video cliccando qui.


La mantide Berluscosa

"Buongiorno a tutti, c’è una parola molto usurata, molto abusata, che ormai semina noi attorno a sé quando qualcuno ne parla. È l’espressione “conflitto di interessi”. Dico subito che bisognerebbe cambiarne il nome. Bisognerebbe chiamarla Pippo, Giuseppe o Giovanni, come ci viene in mente. L’importante è riaccendere l’attenzione delle persone su questo concetto che è diventato noiosissimo e impronunciabile. Chi è di sinistra non ne può più sentir parlare, perché i suoi rappresentanti tradendo il mandato popolare, non lo hanno mai risolto per legge, anzi, lo hanno moltiplicato creando i propri conflitti di interessi. Vedi caso Unipol. Nel centro-destra, appena uno sente parlare del conflitto di interessi dice: “ecco, è arrivato un comunista che ce l’ha con Berlusconi”. Come se il confitto di interessi fosse solo quello delle televisioni di Silvio Berlusconi. Che è il più grosso, ma non è l’unico. E quindi anche il conflitto di interessi che riguarda le dimensioni del campo dove poi destra e sinistra devono giocare la partita, cioè riguarda le regole, è diventato una sorta di guerra politica. Una guerra tra bande per cui è un po’ come quando uno parla di giustizia. Si dice: “ecco, questo è uno di sinistra!”. In realtà parlare di giustizia non è né di destra, né di sinistra. Sono questioni pre-politiche che attengono alle regole. Quindi cambiarne il nome per ridargli sostanza, per ridargli senso. Se ci fosse opposizione politica in Italia, purtroppo non ce la abbiamo, salvo Di Pietro e pochissimi altri, avrebbe un’autostrada di fronte a sé. Perché tutto quello che ha iniziato a fare il governo Berlusconi rientra sotto il capitolo del conflitto di interessi e la gente lo capirebbe benissimo, spiegandole alcune cose. Perché tutti i provvedimenti che vengono presi in materia di sicurezza, legalità e giustizia sono frenati dal fatto che Berlusconi non può far funzionare la giustizia. Quindi non può dare sicurezza ai cittadini, perché, come è noto, se la giustizia funzionasse lui sarebbe rovinato. Quindi continua a far finta di far funzionare la giustizia. In realtà non lo può fare, quindi continua a sfasciarla. Se l’opposizione esistesse e fosse capace di parlare ai cittadini, soprattutto ai cittadini che hanno votato per Berlusconi, potrebbe far loro capire. “Ecco vedete, volevate sicurezza? Avete scelto le persone sbagliate.” Poi magari erano sbagliate anche le altre. Comunque, più sbagliate di queste, era difficile.
Si potrebbe fare un piccolo riassunto per incominciare a raccontare questo conflitto di interessi, o meglio, chiamiamolo Pippo.
C’era una volta un signore che nel 1994 aveva le sue aziende sotto inchiesta, come tutte le grandi aziende italiane. Soltanto che le altre aziende italiane, rassegnate al fatto che avendo pagato tangenti dovevano comunque renderne conto, andavano dal magistrato, confessavano, patteggiavano, restituivano. Cercavano di sistemare le loro cose, senza strappi. Una di queste aziende aveva un proprietario il quale non ci voleva stare a fare una confessione. Perché non ci voleva stare? Perché avrebbe dovuto confessare troppo, più delle altre. Non solo le tangenti ai partiti. Avrebbe dovuto confessare anche rapporti con la mafia e corruzione di giudici.

Corruzione di giudici per comprare sentenze che dessero ragione a lui che aveva torto e torto alle controparti che avevano ragione. Stiamo parlando di reati talmente gravi che era impossibile confessare e rimanere nel mercato. Persino in un mercato bacato come quello del capitalismo italiano. Quindi optò per la seconda soluzione. Salvarsi dai processi entrando in politica. Infatti disse a Montanelli, a Biagi, entro in politica per non finire in galera e non fallire per debiti. Devo dire che ha mantenuto entrambe le promesse. Questo è il vero contratto con gli italiani. Questo è stato rigorosamente mantenuto. Infatti, 15 anni dopo non è ancora andato in galera e non è ancora fallito per debiti. Anzi, i debiti li ha scaricati sul mercato, cosiddetto, quotando in borsa le sue aziende e nel frattempo ha fatto un sacco di soldi grazie a una serie di leggi innumerevoli. Ma il conflitto di interessi era appunto quello che all’inizio era chiaro. Può una persona che ha le aziende sotto inchiesta andare in politica e sfasciare la giustizia per evitare che le sue aziende, oltre che sotto inchiesta, finiscano anche condannate? Nel ’94 sembrava impossibile, oggi è cronaca quotidiana. Oggi si da per scontato: “certo, sta lì! Di che cosa dovrebbe occuparsi se non delle sue aziende e degli affari suoi. Mica dei nostri, no?”. Ci sono molte persone che lo danno per scontato, senza rendersi conto che loro non fanno parte di quelle aziende quindi apparterrebbero a quelli che hanno interessi opposti. È appunto il conflitto di interessi. O Pippo.
Nel ’94 capitò subito un incidente. C’erano un paio di indagini su suo fratello. Glielo arrestarono, il fratello Paolo, quello che va sempre in carcere al posto suo. E il fratello confessò dicendo che aveva fatto tutto lui per certe tangenti della Cariplo. Poi Berlusconi vinse le elezioni e venne fuori un maggiore della Guardia di Finanza che raccontò che il suo capo pattuglia gli aveva offerto un pezzo di una tangente che aveva appena incassato da una società del Gruppo Fininvest. E lui, giovane integerrimo, o forse solo inesperto, rifiutò quel pezzo di tangente e andò a denunciare il suo capo ai suoi superiori e a Di Pietro. Nacque l’indagine sulla corruzione della GdF e si scoprì che molte verifiche fiscali erano addomesticate da tangenti. Furono arrestati un centinaio di ufficiali e sottoufficiali della GdF e coinvolti 500 piccole e grandi aziende soltanto nella zona di Milano. Una di queste 500, anzi tre di queste 500 erano tre società della Fininvest. Le altre confessarono e patteggiarono, le tre della Fininvest non poterono perché il loro proprietario era presidente del Consiglio. E allora il presidente del Consiglio cominciò a lavorare, dato che gli stavano per arrestare il solito fratello e il pagatore, dirigente pagatore della Fininvest Salvatore Sciascia, lui decise di fare un decreto, il decreto Biondi, per impedire ai giudici di arrestare le persone per reati di corruzione e di tangentopoli. Il pool di Milano si dimise pubblicamente dalle indagini su tangentopoli perché disse: “potremo arrestare ancora i ladri di polli, ma non più i ladri di stato. È ingiusto. È una cosa che ripugna alla nostra coscienza e al nostro senso di equità”. Fortunatamente la Lega e AN, non ridotte ancora a protesi, a badanti del Cavaliere, lo costrinsero a tornare indietro rispetto a quel decreto, che fu ritirato. Infatti, suo fratello finì in galera, finì in galera anche Sciascia. Confessarono anche colpe che non erano loro, tanto poi che il fratello fu prosciolto perché si disse che l’autorizzazione non l’aveva data lui a pagare la GdF, ma l’aveva data il fratello maggiore.
Cadde il primo governo. Arrivò il centro-sinistra, che per cinque anni fece tutto ciò che Berlusconi chiedeva in materia di giustizia. Prodi aveva un ottimo programma elettorale scritto dal ministro Flick. Giustizia più efficiente. Leggi anti corruzione, anti mafia, ecc. Non gliene fecero passare una. In Parlamento i PDS e popolari, D’Alema e Marini, si misero d’accordo con Berlusconi e approvarono tutte le leggi che erano previste nel programma di Previti, che aveva perso le elezioni. Pazienza. Leggi che mandavano in prescrizione i processi, che buttavano via le prove, che costringevano i giudici a rifare i processi daccapo cambiando le regole nel corso della partita. Leggi contro i pentiti, leggi contro i testimoni, leggi contro i poteri dei magistrati. Leggi che hanno sfasciato per cinque anni la giustizia rallentandola ulteriormente e producendo migliaia di nuove prescrizioni. Erano le famose “leggi ad personas” nel senso che all’epoca ce n’erano a centinaia di “personas” da salvare. Erano tutti gli indagati di tangentopoli che stavano per essere condannati.
Nel frattempo si fece la Bicamerale, idea geniale di Massimo D’Alema, per mettere proprio nella Costituzione che i giudici devono essere meno indipendenti e meno autonomi dalla politica. E aggiunse tutta una serie, grazie alle bozze Boato, di interferenze del potere politico dentro la magistratura. Poi alla fine della legislatura Berlusconi gli fece pure saltare la bicamerale, perché dargli pure la soddisfazione di firmare una legge costituzionale quando ormai aveva ottenuto in Parlamento tutto quello che voleva, non gli avevano nemmeno fatto la legge contro il conflitto di interessi, nemmeno la legge antitrust sulle televisioni. Quindi all’ultimo momento fece saltare il banco e lasciò D’Alema con il cerino.
Perché lui è così. I capi dell’opposizione li attira. Come la mantide religiosa. Li attira, ci fa un scopatine e poi se li mangia. Ha fatto così con D’Alema negli anni ’90, adesso sta facendo la stessa cosa con Veltroni, che praticamente è già stato mangiato e digerito.
Dopo quei cinque anni di disastro del centro-sinistra sui temi della giustizia, perché poi Prodi sull’economia aveva fatto bene, aveva anche portato l’Italia in Europa, infatti l’hanno subito mandato via per sostituirlo con D’Alema, poi con Amato. Berlusconi aveva già la vittoria in pugno e fu la legislatura dei cinque anni famosi durante i quali non ha avuto tempo di fare altro, se non leggi in materia di suoi processi. È il trionfo del conflitto di interessi esattamente come la legislatura precedente. Solo che nella legislatura precedente era il centro-sinistra che gli faceva i favori, stavolta era lui che se li faceva da solo.
Fu una legislatura che, a parte la legge antifumo e la legge sulla patente a punti, credo che il grosso delle leggi riguardassero i processi e le televisioni del Cavaliere. Ma era difficile far capire alla gente che quelle leggi erano un danno per tutti i cittadini. Perché erano talmente ritagliate sul suo caso, che soltanto alcune andavano a danno di altri. Quindi, in quel periodo era più difficile far capire il conflitto di interessi. Passò la legge sul falso in bilancio, di fatto depenalizzato, la legge sulle rogatorie – che dovevano essere cestinate tutte quante, perché mancava il timbro, il numero, la cosa – poi, per fortuna, era scritta coi piedi quella legge, contravveniva tutte le prassi e i trattati internazionali quindi fu di fatto disapplicata dai tribunali. Nessun tribunale l’ha mai applicata. Quindi non funzionò. Passò la legge che doveva facilitare lo spostamento dei processi, la legge Cirami. Ma anche quella non bastò, perché bisognava dimostrare che tutto il tribunale di Milano, 300 giudici, era infestato di toghe rosse. Dato che lì Berlusconi l’hanno sempre prescritto o in qualche piccolo caso assolto per insufficienza di prove, proprio tutto si poteva dire tranne che i giudici milanesi fossero prevenuti. Anzi, forse sono prevenuti al contrario, a suo favore. E quindi il processo rimase a Milano e non andò a Brescia. E quindi lui si inventò il Lodo Meccanico Schifani, che ovviamente essendo opera materiale di Schifani era anche quello scritto coi piedi – era di Schifani – e quindi fu immediatamente fulminato dalla Corte Costituzionale. Quindi il processo restò sospeso sei mesi, poi riprese. Fu lì che venne varata una legge devastante, non solo per i processi a Berlusconi, che uno potrebbe dire: “non me ne importa perché tanto sono amico suo!”. No, anche per i processi a carico degli altri delinquenti. Furono di fatto dimezzati i tempi della prescrizione. Quindi, mentre il Parlamento continuava ad allungare i tempi dei processi, la prescrizione – che di solito deve essere commisurata ai tempi dei processi, perché sennò scatta prima che arrivi la sentenza – bene, la prescrizione fu immediatamente dimezzata. Processi lunghi, prescrizione dimezzata. Risultato: tutte le sentenze di condanna si convertono in sentenze di prescrizione. E abbiamo pure gente impunita che se ne va in giro a dire: “mi hanno assolto perché sono innocente, sono una vittima di errori giudiziari, voglio il risarcimento!”. In realtà erano dei prescritti sfottuti, cioè degli impuniti, della gente che l’ha fatta franca. È la legge ex-Cirielli, talmente indecente, che Cirielli, che era un senatore di AN, quando ha visto come gliela avevano snaturata con gli emendamenti salva Berlusconi e salva Previti, rifiutò di prestarle il nome. Per cui ritirò la firma e non si trovò più nessuno che volesse chiamarla col suo nome e la dovettero chiamare ex-Cirielli. Alla memoria. Quella, disse il ministro Castelli, avrebbe prodotto decine di migliaia di prescrizioni in più rispetto all’anno prima. E infatti, da allora si prescrive quasi tutto. I tribunali sono ormai uffici dove entrano vagonate di carta ed escono vagonate di carta senza che succeda niente, un po’ come la macchina per tritare l’acqua.
Quella legge passò. Berlusconi e Previti ottennero ovviamente dei benefici, anche perché in quella legge era scritto che chi ha più di settant’anni non finisce più in carcere. A parte Provenzano e i mafiosi. E infatti Previti fu di lì a poco condannato e avendo compiuto settant’anni beneficiò di questa specie di regalo di compleanno che gli avevano fatto e non entrò più in galera, andò agli arresti domiciliari. E poi gli fecero un altro regalo, che arriva fra un minuto. Ma intanto la legislatura si concluse con la legge Pecorella. Perché a Berlusconi era rimasto soltanto il processo in appello dello SME-Ariosto. E allora, dato che era preoccupato, aveva lì l’avvocato in parlamento, Pecorella, che non faceva niente, gli ha fatto una legge, che proponeva da tempo, per abolire i processi d’appello. Non tutti però. Soltanto quando uno viene assolto o prescritto in primo grado, il pubblico ministero non può più fare appello. Se invece uno viene condannato in primo grado, l’appello lo può fare. Ad libitum. “Non hai vinto. Ritenta. Sarai più fortunato la prossima volta”. Perché la giustizia serve ovviamente per garantire assoluzione e prescrizioni, non per garantire la condanna dei colpevoli. Nella loro ottica: conflitto di interessi. Pippo.
Anche quella legge faceva schifo. Loro la rifecero uguale. Non ebbero il tempo materiale, perché stava finendo la legislatura. Prorogarono di un mese la legislatura per fare la legge che aboliva il processo d’appello a Berlusconi dopodichè la Corte Costituzionale ha fatto giustizia e ha cestinato anche la legge Pecorella.
Finita la legislatura Berlusconi ha naturalmente perso le elezioni perché si era fatto i cazzi suoi per cinque anni. E qualcuno che non aveva proprio gli occhi foderati lo si è trovato alle urne. E quindi ha perso le elezioni, seppure di poco.
Dopodichè è arrivato il centro-sinistra e ha continuato a fare esattamente ciò che faceva nel passato. A dargliele tutte vinte e ad occuparsi degli affari suoi, del capo dell’opposizione, invece di occuparsi degli affari dei cittadini. E quindi c’era subito un problema: Previti condannato a sette anni e mezzo, ne aveva già scontato uno e qualcosa. Con la legge ex-Cirielli lo presero dal carcere, lo mandarono ai domiciliari. Doveva rimanere lì almeno tre anni su sei rimasti. Che cosa hanno fatto? I tre anni di domiciliari glieli hanno abbonati con l’indulto. Potevano fare un indulto di un anno? Sarebbe stato giusto. Alleviava un po’ il sovraffollamento delle carceri, liberava dieci, quindicimila detenuti, teneva dentro i criminali grossi. E soprattutto era un piccolo sconto di pena. Un anno. Bene, l’hanno fatto di tre anni mandando fuori quaranta, forse cinquantamila criminali in pochi mesi, compresi quelli che erano in custodia cautelare, perché ne dovevano salvare uno: Previti.
Naturalmente in quel momento il centro-sinistra ha cominciato a colare a picco e non si è più rialzato. E io ricordo quando io sull’Unità, Beppe Grillo sul blog, Flores D’Arcais, l’Unità di Furio Colombo e di Padellaro che continuavano a dire “non fatelo, non fatelo. Questo indulto è un disastro. Fatelo più leggero. Non salvato Previti. Guardate che gli effetti saranno devastanti”. Ci siamo presi insulti: forcaioli, giustizialisti, mascalzoni. Risultato finale: chi ha fatto quell’indulto seguito poi dalla legge Mastella liberticida per la libertà di informazione, per fortuna passata solo alla Camera, è stato punito alle urne. Ed è ritornato Berlusconi. Che, naturalmente, cosa doveva fare? Le riforme istituzionali? Il dialogo per un nuovo stato, per una nuova repubblica? Questo se lo può raccontare la sera andando a dormire Veltroni, da solo o assieme alla Finocchiaro e a quei pochi gonzi che avevano creduto al dialogo col Cavaliere ormai trasformato in uno statista.
Naturalmente il Cavaliere che problemi aveva? Aveva i soliti problemi. L’Europa e la Corte Costituzionale italiana e forse anche i Consiglio di Stato che gli dicono di cedere le frequenze a chi ne ha diritto e mandare Rete4 sul satellite o venderla. E quindi, primo provvedimento: salva Rete4. secondo problema. Un processo che sta arrivando a sentenza entro l’estate: il processo Mills. Guardate, non è un processo che nasce dalla perfidia delle toghe rosse. Quello è un processo che nasce dal fatto che un giorno l’avvocato Mills, già consulente della Fininvest per la finanza estera, inglese, scrive una lettera al suo commercialista, Bob Drennan. Gli dice: “guarda che mister B. – che sarebbe il nostro presidente del Consiglio – mi ha fatto avere in Svizzera, tramite un suo dirigente, Bernasconi che poi è morto – seicentomila dollari. Me li ha fatti avere in nero, perché quelli sono un regalo in cambio delle mie testimonianze reticenti davanti al tribunale di Milano. Quando sono stato chiamato a testimoniare contro di lui, su di lui, nel processo delle mazzette alla GdF e nel processo dei fondi neri di All Iberian, io non è che proprio ho mentito. Ho fatto lo slalom, ho fatto lo zig zag. Non ho detto tutto quello che sapevo, e l’ho tenuto fuori – dice testualmente Milss al suo commercialista – da un mare di guai”. Questo, in Italia, ma anche in Italia e anche in Inghilterra, si chiama falsa testimonianza perché ha giurato di dire tutta la verità. E se uno in cambio di una falsa testimonianza poi prende dei soldi questa si chiama corruzione giudiziaria del testimone. Perché se corrompi un testimone che deve parlare di te, o lo ricompensi dopo che non ha parlato di te, vuol dire che tu ti sei comprato il processo. Cioè hai fatto in modo che un colpevole venisse assolto mentre era colpevole e meritava un condanna. Quindi, perché noi sappiamo di questa lettera? In fondo è una lettera privata di un cliente a un suo commercialista, direbbe un italiano nella sua mentalità italiana. Attenzione. Qui siamo a Londra. A Londra, il commercialista Drennan, tenuto a regole di comportamento etico strettissime, con un codice deontologico severissimo, letta quella lettera dice: “qui c’è puzza di mazzette. Qui c’è puzza di evasione fiscale”. Che cosa fa? Copre il suo cliente? Ma manco per sogno. Lo denuncia al fisco inglese. Pensate, il commercialista di Mills, pagato da Mills, denuncia Mills al fisco inglese. Parte l’indagine e le carte vengono trasmesse al tribunale di Milano per i reati commessi da quello che gli ha dato i soldi. Secondo Mills, e cioè mister B. Abbiamo quindi la confessione di un ex-consulente della Fininvest. È questo che innesca il processo. Non le toghe rosse… Naturalmente poi Mills, quando scopre che gli hanno trovato la lettera si precipita a Milano, prima dice che è vera, poi smentisce, poi ritratta, poi ritratta la ritrattazione. Ma insomma, fa fede quello che hai scritto quando pensavi che nessuno ti leggesse. A parte il tuo commercialista. Su questo si basa il processo Mills. E alla vigilia della sentenza, Berlusconi teme, sapendo ovviamente di avere fatto quello che ha fatto, una condanna non perché il giudice è rosso, ma perché c’è la lettera di Mills che lo incastra. Oltre al versamento. E quindi cosa fa? Ancora una volta è costretto a difendersi per legge. Anziché nel processo, cioè in aula, lui si difende dal processo stando in un’altra aula, quella del Parlamento, dove ha scritto una lettera al suo riportino Schifani, per farsi benedire e soprattutto per ottenere corsie di emergenza per una legge che è spettacolare. È una legge blocca-processi. Pensate che cosa si sono inventati. Dice: “noi blocchiamo tutti quei processi per fatti commessi fino a giugno del 2002 che si trovino nella fase o dell’udienza preliminare o del dibattimento di primo grado. Naturalmente il processo Mills riguarda fatti commessi entro e non oltre giugno 2002 e nella fase del dibattimento di primo grado. E li blocchiamo per un anno. Pensate che generosità. Ellekappa ha fatto vignetta bellissima, dice: “Berlusconi è altruista. Rinuncia volentieri ai suoi processi, a vantaggio di quelli altrui”. È un samaritano, praticamente. Quelli altrui andranno avanti, i suoi resteranno bloccati. Ma assieme ai suoi, resteranno bloccati tutti quelli come i suoi. E adesso qualcuno dirà: “va beh, saranno le solite quattro o cinque questioni finanziarie di cui siete fissati voi giustizialisti”. No. Vengono sospesi obbligatoriamente i processi per: sequestro di persona, estorsione, rapina, furto in appartamento, furto con strappo, associazione per delinquere, stupro e violenza sessuale, aborto clandestino, bancarotta fraudolenta, sfruttamento della prostituzione, frodi fiscali, usura, violenza privata, falsificazione di documenti pubblici, detenzione di documenti falsi per l’espatrio, corruzione, corruzione giudiziaria – è quella di Mills – abuso d’ufficio, peculato, rivelazioni di segreti d’ufficio, intercettazioni illecite, reati informatici, ricettazione, vendita di prodotti con marchi contraffatti, detenzione di materiale pedo-pornografico, porto e detenzione di armi anche clandestine, immigrazione clandestina – pensate, dopo tutte le menate che fanno con la storia dell’immigrazione clandestina, adesso sospendono i processi – calunnia, omicidio colposo per colpa medica – tutti gli errori dei medici – omicidio colposo per norme sulla circolazione stradale vietata – tutti quelli che stendono la gente per la strada ubriachi, bene quelli non li si processa – truffa alla Comunità Europea, maltrattamenti in famiglia, incendio e incendio boschivo, molestie, traffico di rifiuti, adulterazione di sostanze alimentari, somministrazione di reati pericolosi, circonvenzione di incapace. Tutti questi, essendo puniti con pene inferiori ai dieci anni, vengono sospesi. Per sospenderne uno, l’Associazione Magistrati ha calcolato che ne sospende circa centomila.
Esempio, perché poi c’è anche un aspetto psichiatrico in questa legge. Uno straniero violenta una studentessa alla fermata del tram. Secondo esempio, uno studente cede una canna di hashish a un coetaneo. Quale processo viene sospeso e quale invece si fa subito? Si fa subito quello allo studente che ha ceduto la canna. Mentre quello dello straniero irregolare che ha violentato la studentessa viene rinviato a data da destinarsi.
Due zingarelle rapiscono un bambino. Oppure, due zingarelle rubano un pezzo di formaggio in un supermercato e uscendo la guardia giurata. Quale processo si fa per primo? Naturalmente quello alle due zingarelle che rubano il formaggio. Non a quelle che rapiscono il bambino.
Risposta numero tre. Un chirurgo in un intervento fa un grave errore e provoca la morte di un bimbo. Un giovane ruba il telefono cellulare a un coetaneo e lo minaccia con un coltellino. Quale processo si fa prima? Si fa prima quello del furto del cellulare, non quello dell’errore medico.
Esempio numero quattro. Un assessore becca una tangente per truccare appalti. Suo figlio compra un motorino rubato e poi ci cambia la targa. Indovinate quale processo viene sospeso? Naturalmente quello per la tangente. Invece quello per il motorino si fa subito.
Infine, uno straniero ubriaco a bordo di un’auto rubata investe tre pedoni sulle strisce. Oppure due parcheggiatori abusivi chiedono un euro a un automobilista e minacciano di rigargli la macchina se non glielo da. Quale processo si fa per prima? Quello al posteggiatore abusivo. Quello allo straniero ubriaco che ha steso le tre persone sulle strisce, no.
Questi sono tutti esempi che ha fatto l’Associazione Magistrati in uno studio sugli effetti di questa legge. Una legge che oltretutto non sospende i processi solo per un anno. Dice di sospenderli per un anno, poi in realtà bisognerà rimetterli a ruolo. La prescrizione si blocca per un anno. Dopodichè tutti i tempi morti, anni e anni, che richiederanno ai tribunali per rimetterli nel ruolo, farà sì che tutti quei processi sospesi per un anno riposeranno in pace e finiranno tutti in prescrizione. Compreso quello a Berlusconi.
È quello che vi dicevo prima. È facilissimo con questi esempi far vedere come, per bloccare il processo Mills, si bloccano un terzo dei processi che poi realmente si fanno – un quarto, un quinto, stiamo parlando comunque di una quota enorme – che tutte le vittime che aspettavano di avere giustizia da quei processi si dirà loro: “chi si è visto, si è visto. Perché Berlusconi esce, e quindi escono anche tutti quelli come lui”. Il conflitto di interessi è immediatamente chiaro. Lo si capisce benissimo. Il nostro interesse è che quei processi si facciano. Il suo è, ovviamente, che quei processi non si facciano perché così non si fa nemmeno il suo, che non arriva a sentenza. E lui lo sa, come sarà la sentenza. Prossima settimana vedremo, tanto la stanno scrivendo, quali conseguenze comporterà e quali balle ci stanno raccontando a proposito del Lodo Schifani Bis. Il Lodo Schifani bis stanno preparandolo, stanno decidendo quali alte cariche inserire. Perché cinque sembravano poche, quindi pare che adesso ne vogliano mettere diciannove, forse anche il presidente dell’ArciCaccia, chi lo sa, l’Esercito della Salvezza… ci sono varie istituzioni da immunizzare. E probabilmente, da quando si è messo il panama in testa, come Al Capone, e ha chiesto a un vescovo di fargli fare la comunione anche se è divorziato, è molto probabile che nel Lodo Schifani bis ci sia anche il diritto di fare la comunione almeno per i divorziati che hanno il nome che comincia per “S”, il cognome che inizia per “B” e la testa bitumata.
Grazie e passate parola."

Marco Travaglio



25/06/08

Cutuli-Aci S.Antonio 1-0


Il risultato delle elezioni lo conoscete tutti: Pippo Cutuli è il nuovo Sindaco di Aci S.Antonio.

Su 13.524 elettori, 10.915 (80,71%) sono andati a votare. Escludendo le schede nulle e le bianche 7.508 santantonesi (71,19%) hanno scelto Cutuli, i restanti 3.038 (28,81%) hanno preferito Giuseppe Rocca.
I Santantonesi hanno perso. Hanno perso non solo i 7.508, che hanno fatto autogoal, ma tutti i quasi 18.000 residenti, bambini compresi.

Obiettivamente, aldilà di simpatie e antipatie per persone e partiti bastava conoscere entrambi i candidati, i loro programmi, le loro motivazioni e le loro vicissitudini per indicare il Sindaco più adatto a dare un vero cambiamento all'amministrazione santantonese, cioè Rocca. Fosse solo per il fatto che gli uomini della fallita aministrazione uscente stanno dalla parte di Cutuli e che parte della sua squadra fino all'ultimo tramavano (o tramano ancora) contro di lui. Era una premessa per poter tranquillamente sostenere che il ruolo di sindaco non è tagliato per Pippo e Pippo non è tagliato per fare il sindaco.
Almeno nell'idea istituzionale di Primo Cittadino al servizio dei Cittadini.
Finora ha dimostrato, lui e la sua compagine, di essere al servizio dei partiti (MpA e PdL in primis).

A questo punto speriamo che non sia così, speriamo che Pippo Cutuli si riveli un ottimo Sindaco e che sappia gestire degnamente gli interessi dei Santantonesi. Alla fine è questo quello che conta.
Ma dovrebbe iniziare subito a dimostrarlo tirando fuori i suoi scheletri dall'armadio:

1) Rivelarci pubblicamente perchè nel Bosco di Aci ci sono stati quei danneggiamenti;
2) Spiegarci pubblicamente qual'è il destino della gestione del Museo del Carretto e quanta visibilità avranno rispettivamente il Maestro Domenico Di Mauro e la sua ex allieva Nerina Chiarenza, suocera dell'ormai neo-sindaco;
3) Porgere pubblicamente le sue scuse ai Santantonesi e a Carlo Verdone per il manifesto proibito.

Purtroppo ho il forte sospetto che non farà nessuna di queste cose ma spero vivamente che Lui stesso possa contraddirmi.

L'interesse principale, almeno qui in questo blog (ma non solo) è il bene di Aci S.Antonio e che almeno le opere essenziali vengano fatte. A cominciare dall'ormai famoso Parco di Casalotto che Pulvirenti non ha voluto salvare.
Che cosa farà in merito il nuovo sindaco? Non lo sappiamo ma ormai il ricorso alla revoca del finanziamento è in scadenza. Vedremo se la sua bravura di reperire finanziamenti dagli amici istituzionali possa portare giovamento alla storia di Casalotto.

Intanto possiamo augurarci che mantenga le promesse elettorali:

- una città aperta al territorio circostante;

- solidarietà verso i più bisognosi;

- sostenibilità ambientale;

- valorizzazione dei beni artistici e naturali;

- sicurezza vivibile;

- modernità;

- partecipazione e trasparenza;

- funzionalità amministrativa;

- sviluppo commerciale e benessere;

- interventi su scuole e impianti sportivi;

- raccolta differenziata.


Sperando che accantoni il progetto dei parcheggi e si concentri sulla viabilità spicciola della segnaletica stradale innanzitutto, e che rinvii il centro-congressi che può aspettare, in previsione del risanamento del bilancio comunale e di spese più urgenti.
Mi auguro ancora che i danari che arriveranno verranno spesi bene e che il sogno realizzato di Cutuli di diventare Sindaco di Aci Sant'Antonio sappia renderlo responsabile dell'impegno assunto e che riesca a ridurre al minimo i compromessi coi partiti evitando di privilegiare i suoi interessi a discapito di quelli dei Santantonesi.

E proprio a quei Santantonesi, che ciecamente gli hanno dato fiducia, adesso che la partita delle elezioni è finita, li aspetta l'antidoping!
Pare infatti che i 7.508, ma anche i 7.570 di aprile, abbiano fatto uso di "sostanze stupefacenti" come le tv e i giornali di Berlusconi e Ciancio, manifesti, cartelloni, santini e megafoni. E ancora promesse, bugie, adulazioni e illusioni ma anche "droghe più pesanti" come fobie e rassegnazione.
Una buona dose di Adsl e di sana informazione forse riusciranno a disintossicarli.

P.s.: Per vedere tutti i risultati delle elezioni comunali di Aci S.Antonio del 15 e 16 giugno vi rimando al sito di Cittattiva che ha fatto un ottimo lavoro d'informazione durante il periodo di pausa di questo blog dovuto a impegni personali del sottoscritto. Un periodo che è coinciso con una grande affluenza di visitatori verso questo sito con i quali auspico più partecipazione e condivisione in futuro.
Tutti i risultati delle elezioni comunali 2008 di Aci S.Antonio li trovate qui e quelli delle Provinciali qui.



14/06/08

Santantonesi adesso tocca a Voi

Il destino di Aci S.Antonio è nelle vostre mani.

Usate questo post per commentare le elezioni di Aci Sant'Antonio.
Commentate cosa succede dentro le sezioni:
gli scrutatori, i rappresentanti di lista e gli elettori.
Fate Voi gli exit poll.
Fate informazione, diffondete la conoscenza.
Conoscere è potere e in alcuni casi anche salvezza.

...e mi raccomando:
il voto può essere DISGIUNTO (scucchiatu)!



La mia Terra

Veder volar via la mia Terra dal finestrino di un aereo e sapere di non conoscere quando tornarvici è un esperienza che ho vissuto molte volte. Ogni volta le mie radici urlano.
Urlano le immagini di quando avevo 3 anni e stavo seduto sul pisòlo di fronte alla bottega del grande maestro Domenico Di Mauro. In quei giorni è nata la mia passione per il disegno. La vicinanza col Maestro in quell'età così formativa non so se mi ha permesso di lavorare oggi nella grafica computerizzata ma sicuramente mi ha insegnato a osservare bene i tratti del mondo perchè solo così lo si può disegnare.
E' quello che ho voluto fare con questo blog 7 mesi fa: osservare bene Aci Sant'Antonio per poi poterlo disegnare.
La passione per il giornalismo e l'amore per la mia terra hanno fatto il resto.

Siamo arrivati alla vigilia delle elezioni amministrative e di cose ne sono successe, spunti per raccontare Aci Sant'Antonio ce ne sono stati parecchi. Devo dire che tenere sotto controllo l'informazione di un territorio non è un passatempo, infatti si è rilevato un vero e proprio lavoro. Quel lavoro che i giornalisti e soprattutto gli editori di giornali e tv locali non fanno. Per scelta e per interesse personale. Ma loro sono pagati e io no.

Non mi sono sorpreso quando strada facendo ho notato che gli spazi vuoti dell'informazione santantonese erano fin troppi. Conosco bene il mondo dell'informazione, ci lavoro da anni, ma tutto non sono riuscito a raccontare, almeno prima delle elezioni. Lo farò dopo.
Non sono riuscito a raccontare tutte le notizie taciute come quella su Lombardo, che se fosse stata trattata come dovuto dai media, il Governatore appena insediatosi avrebbe visto traballare il suo trono e probabilmente si sarebbe dovuto dimettere prima di venire a raccontare frottole dentro quello che era una volta il Cinema Bella e oggi è diventato la Cutulata Mostruosa. (ma se cercate bene tra i link di questo sito troverete qualcosa).

Non ho raccontato cosa pensa il maestro Di Mauro del Museo del Carretto Siciliano e delle persone che ci girano intorno. Vi assicuro che la persona che ha fatto diventare Aci S.Antonio la capitale del carretto siciliano non è molto contenta di come si sta gestendo questa cosa, ma potete chiederglielo voi stessi andando a trovarlo a casa sua.
Ma chiedete anche a Pippo Cutuli perchè sta ritardando l'apertura. Cosa metterà dentro al museo?

E poi altre storielle come quelle che succedono A S.Maria La Stella divisa come da un muro di Berlino tra le responsabilità Santantonesi e di Acireale.
Non vi ho raccontato altri sprechi della giunta di Pulvirenti visibili su internet.
Forse ce ne sarà tempo.

Ma intanto le mie radici hanno urlato i ricordi del luogo più bello del paese: il Parco di Casalotto. Al centro della mia adolescenza, al centro dell'attenzione in questo luogo d'informazione, al centro della storia e del turismo santantonese.
Urla ancora il Parco. Pulvirenti non ha intenzione di firmare il ricorso alla revoca del finanziamento. Urlerà ancora. Ve lo giuro!

Strada facendo ho incontrato la vera svolta di Aci S.Antonio: i giovani di Cittattiva e la loro passione civica, l'onestà e l'amore per la loro terra. Il vero cambiamento sta tutto qui. Ho incontrato Giuseppe Rocca e il suo programma. Un sogno ad occhi aperti che aspetta solo voi per essere realizzato.

Strada facendo ho conosciuto meglio uno dei posti che non frequentavo tanto. Il bosco di Aci.
Ho impiegato circa un mese per scrivere l'articolo e potervi raccontare il luogo, l'appalto, lo scempio dei lavori della Provincia. Avevo bisogno di dati concreti. Sono visibili chiaramente con le foto e mi fa rabbia sentire Cutuli nascondersi dietro ad un dito. Ci sono le foto e ci sono i testimoni. Ho intervistato uno di loro ed è chiaro come tutto sia poco chiaro.
Un altro cavallo di battaglia di Cutuli ha ancora delle ombre.
Chiedetegli perchè quei lavori hanno distrutto parte del bosco. Invitatelo a rispondere davanti la Forestale. Chiedete gente, domandate e non abbiate paura. Siamo in 18,000.

Ho unito le forze con Cittattiva e abbiamo fatto informazione vera in un luogo abbandonato dalle istituzioni. Stanno distruggendo la nostra terra e lo abbiamo scritto nero su bianco su un giornale stampato da noi, senza censure: "InformAti".



Abbiamo dato il nostro meglio. Ma possiamo fare di più.

Di Mauro prima di congedarmi mi ha detto con un filo di tristezza: "Qui se hai passione e vuoi fare qualcosa di buono, non te lo fanno fare!"
Gente è così che deve andare? Il potere ha il potere perchè noi glielo diamo.

Le urne elettorali non avranno la mia scheda perchè semplicemente risiedo altrove ma spero di aver compiuto lo stesso e più degnamente il mio diritto/dovere di cittadino santantonese e siciliano. Spero che il mio voto mancante si tramuti in più voti presenti.

Questa è parte della mia storia. Quante altre storie si intrecciano con la nostra Terra?
Quante altre radici urlano?

Adesso decidiamo noi. Decidiamo che la terra è nostra.



07/06/08

ADSL - Aci S.Antonio: comu finiu?

Torniamo ancora a parlare di Adsl ad Aci Sant'Antonio.

I lavori di scavi iniziati il 25 marzo scorso, che hanno interessato il collegamento in fibra ottica dalla centrale telefonica di via Veronica con quella “derivata” della Circonvallazione, sono finiti da qualche settimana.
Purtroppo nelle case a connessione lenta dei Santantonesi non è arrivato ancora nulla e molti si stanno chiedendo quando potranno finalmente diventare anche loro cittadini normali e poter usufruire dei numerosi servizi e facilitazioni che la banda larga permette, ormai, in tutti i paesi evoluti.

Grazie alle informazioni fornite da un tecnico della Telecom posso confermare che essendo terminati gli scassi nelle strade, l'adsl arriverà non appena i collegamenti tra le centrali e le ultime incombenze burocratiche saranno ultimate. Si parla di quest'estate.

Inoltre la società che si sta occupando del completamento delle infrastrutture di rete di telecomunicazioni a banda larga ad Aci Sant'Antonio e in tutto il Sud Italia è la Infratel Italia (Infrastrutture e Telecomunicazioni per l'Italia S.p.A.)

Infratel è la società di scopo costituita nel dicembre 2005 su iniziativa del Ministero delle Comunicazioni e l'Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. (oggi Sviluppo Italia S.p.A.), quest'ultima già in convenzione dal 2003 con il Ministero, per la realizzazione delle attività inerenti al potenziamento della dotazione infrastrutturale per la banda larga nel Mezzogiorno.
Nel dicembre del 2007, conseguentemente, la Infratel ha siglato un accordo con la Telecom che ha significato l'avvio all'abilitazione dei lavori.

Sostanzialmente la strategia Infratel è quella di "completare la rete Telecom" andando a mettere fibra dove Telecom ha ritenuto (o ritiene) non metterla perchè antieconomica, in quelle aree definite a fallimento di mercato dove non ci sarebbe interesse a fare investimenti.
Considerata però, l'enorme richiesta di Aci Sant'Antonio, fino ad ora al mercato del monopolista è venuta a mancare questa fetta d'investimento che adesso verrà a concretizzarsi grazie ai finanziamenti pubblici.

Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, se diamo un'occhiata alla tabella dei comuni abilitati alla banda larga (fonte Infratel Italia) che troviamo a pagina 42 della Relazione sulla Banda Larga della Corte dei Conti Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato, possiamo verificare che la data prevista per la fine dei lavori è proprio il 2008.
Quindi se non sarà in estate, sicuramente entro l'anno avremo tutti l'adsl, ormai ci siamo.

Anche gli abitanti della frazione di Monterosso Etneo possono tirare un sospiro di sollievo, anche lì infatti, è prevista la fine dei lavori nel 2008 anche se sono considerati in una centrale/comune differente quindi potrebbe esserci una distribuzione indipendente dagli scassi effettuati in questa primavera.

Staremo a vedere. Intanto i cittadini più impazienti possono tenerci informati contattando direttamente la Società Infratel:

848 886 886
info@sviluppoitalia.it

Il Casalotto e Cittattiva vigilano... sul web... e sulle strade.



Fuga da Casalotto

Ad Aci S.Antonio il paese è stordito dalla campagna elettorale. Mentre tutti gli occhi sono puntati ai due contendenti, il sindaco Alfredo Pulvirenti, sta preparando le valigie per proseguire la strada della carriera politica dalla porta della Provincia. Più o meno una power-scalata come il suo collega Scapagnini.
E lo fa silenziosamente, a muta a muta, a sora a sora, forse perchè non ci ha ancora spiegato come e perchè ha rifiutato i 2.500.000 Euro per il recupero del Parco di Casalotto.
Dopo questo scandalo ci vuole un bel coraggio per cercare ancora voti!

Nel frattempo lo storico parco vive un coma ancora più profondo: la bellissima chiesetta neogotica con il suo bel marmo bianco sta cadendo a pezzi, il tetto a momenti non c'è più e il campanile è diventato veramente pericolante, per non parlare poi delle crepe che la fanno da padroni. Nonostante questo continua ad essere meta di turismo incontrollato ma soprattutto di vandalismo e saccheggio incontrastato.
In un posto dove ormai è stato sottratto di tutto e sono rimasti solo i ruderi, continuano a razziare anche il basolato lavico che è rimasto.
Nell'ex cantina dove fino a pochi anni fa stavano ancora le vecchie botti, e adesso c'è solo foresta, hanno portato via proprio nelle scorse settimane anche il pianerottolo d'ingresso per le scale.
L'abbandono delle istituzioni e dei proprietari è tale che i ladri hanno potuto smontare indisturbati le pietre interessate e disporle in fila per terra pronte per essere recuperate i giorni successivi con tutta calma. Adesso la fila di pietre non c'è più ma altre sono sparse ancora in giro per fare la stessa fine.
Lo scempio continua e lo scandalo viene confermato anche fuori dal parco, nelle strade principali del paese con i palazzi storici.
Il Palazzo Carcaci al suo ingresso offre un muretto a secco distrutto, preambolo di quello che si può trovare all'interno, mentre il Palazzo Spitaleri nella centrale via Regina Margherita mostra da solo tutto l'interesse che le amministrazioni santantonesi hanno dato al prestigio e alla storia del paese negli ultimi 40 anni.
Interesse che è mancato sin dal quarto di secolo dell'amministrazione dell'on. Urso, quando iniziò inesorabile l'abbandono e il declino, passando per l'assenteismo del sindacato Presti, fino alla consacrazione dello scandalo con il finanziamento rifiutato da Pulvirenti.

La nostra storia ci appartiene così come la nostra dignità. Ce li stanno calpestando per raggiungere carriere immeritate. Le buone maniere dicono che il conto si paga, qua invece non si danno nè spiegazioni nè tantomeno le scuse. Prima distruggono e poi scappano. Anzi vogliono pure il nostro voto, così gli paghiamo anche il biglietto per fuggire.

Per Alfredo Pulvirenti è l'ora dei bilanci. Dopo aver tradito chi gli aveva dato fiducia nel 1998, trasformando le speranze in illusioni, la sua amministrazione ha raggiunto il fallimento con la vicenda del Parco e una serie incredibile di sperperi economici. Ma prima di mettere una croce sul suo operato può ancora dare un gesto di dignità. Ha l'ultima possibilità. Può ancora dimostrare di avere un minimo di rispetto per Aci Sant'Antonio e i Santantonesi facendo retromarcia sul Parco di Casalotto. Lo può fare. La legge gliene dà la possibilità.
Non cancellerà i disastri del passato ma almeno potrà dimostrare ai suoi cittadini di non essere stato completamente plagiato dal potere e dalla carriera.

Provi a riflettere Sindaco, in questo momento Lei sta scrivendo la Storia di Aci S.Antonio.
E alla Storia prima o poi... bisogna rispondere.


04/06/08

La Cutulata al Gallo Cedrone è servita!


Vi ringrazio molto delle precisazioni che mi avete fornito. La correttezza vorrebbe che si chiedesse al diretto interessato se è d’accordo nell’apparire in un manifesto così di rilievo. Anche perché io ho fatto una cortesia e da una cortesia non può nascere uno sfruttamento d’immagine a mia insaputa.

Faccio un esempio. Tre settimane prima delle elezioni, il Comitato per Rutelli Sindaco (per il quale ho votato e del quale sono amico) mi propose un manifesto in affissione su tutta Roma con me a mezzo busto al centro. Solo io. E la scritta “Bianco, Rosso & Rutelli”.

Trovai assurda, fuori luogo e dannosa per entrambi quella proposta. Se un candidato sindaco ha bisogno di un attore per guadagnare voti, vuol dire che c’è qualcosa che non va. E non diedi alcun permesso. Però me lo chiesero prima! Quindi non si tratta di destra o sinistra (anche se tutti i maggiori quotidiani italiani avevano raccolto la mia preferenza per Veltroni), si tratta di chiedere, per educazione, l’autorizzazione.

E’ evidente che se non l’ho data ad un amico per il quale votavo, non l’avrei data neanche per un agenzia turistica con il titolare accanto. Un conto è tenersi la foto in ufficio e farla vedere agli amici, un conto è trovarsi “in campagna elettorale” con manifesti lungo le strade. Fra l’altro con idee politiche un bel po’ lontane…

Chiedo quindi che alla mia cortesia nel farmi una foto privata, segua la cortesia e la sensibilità di togliere, con prontezza, quello che invece è diventato un manifesto pubblico con abuso della mia immagine.

Cordiali saluti”

Carlo Verdone

Bravo Seba!



02/06/08

Popular Houses

Una legge regionale prevede che almeno il 40% delle zone di nuova espansione edilizia del territorio deve essere rappresentato da un programma costruttivo di edilizia economica su zone "C 4" (P.E.E.P.).
La zona che è stata prescelta dal comune di Aci Sant'Antonio per destinare la costruzione di questi edifici è stata localizzata tra via Matteotti, Stazzone e Scalazza Grande, parte alta della circonvallazione.

In questa grande fetta di terreno verranno costruiti 152 alloggi attraverso il progetto presentato dalla Cooperativa Edilizia Adriana 86. Ora per poter costruire occorre che i 22 proprietari delle aree interessate vengano espropriati dai loro terreni e per ciò spetta loro un rimborso d'esproprio.
Con la
finanziaria 2008 sono stati fissati nuovi criteri per determinare l'indennità di espropriazione per pubblica utilità, che obbliga di adottare provvedimenti amministrativi forniti della necessaria copertura finanziaria pena nullità degli atti e la responsabilità personale di quanti concorrano all'emanazione degli stessi.
Praticamente bisogna indicare con precisione i mezzi per far fronte al pagamento delle indennità escludendo la possibilità di utilizzare clausole generiche.

I 22 proprietari, però, non essendo molto soddisfatti dell'indennità che gli veniva proposta, il 23 novembre 2007, grazie alle iniziative popolari che l'art. 21 dello Statuto Comunale mette a disposizione, hanno fatto un'istanza con oltre 50 firme, dove evidenziavano l'illegittimità del progetto, chiedendo che il comune non approvasse il programma presentato dalla cooperativa edilizia.


Lo stesso articolo dello Statuto prevede che i soggetti responsabili debbano fornire risposta per iscritto entro 60 gg e nel termine di ulteriori 30 gg devono adottare provvedimenti oppure rigettare richiesta con risposta motivata.

L'ufficiale giudiziario che opera al Tribunale di Catania sez. staccata di Acireale ha evidenziato come siano scaduti i vincoli preespropriativi con la perdita dell'efficacia del Prg, motivi per cui sono stati diffidati il 9 aprile 2008 il segretario generale Giovanni Spinella e il responsabile dell'ufficio tecnico, l'architetto Nicolò Castorina, per non aver adottato i necessari provvedimenti. L'ex Segretario Comunale Spinella, adesso ha lasciato il posto vacante, tornando al Comune di Licodia Eubea da dove veniva e dove ha fatto spola negli ultimi anni.

L'architetto Castorina, invece non è nuovo a questo genere di disavventure, infatti nel marzo 2007 i giudici della Corte dei Conti a causa della sua assunzione esterna al posto dell'architetto Giovanna Gurrieri, condannarono in appello 6 esponenti della giunta (il sindaco Pulvirenti e gli assessori Catalano, Puglisi, Sorbello, Coco e Cannavò) a risarcire il Comune per danno erariale.

Ma tornando alla questione delle "case popolari" dopo essere arrivata sui tavoli dei Consiglieri adesso si è bloccata a causa delle elezioni e la palla rimbalzerà alla prossima amministrazione.
Adesso i proprietari si aspettano misure per la loro tutela, in caso contrario verranno assunte iniziative giudiziarie e si procederà alla segnalazione alla procura presso il Tribunale di Catania o presso la Corte dei Conti di Palermo per accertare la sussistenza di responsabilità amministrativa contabile e penale.
Ma gli avvoltoi incravattati in affari con le lobby edilizie non hanno paura della legge, sono in agguato e una volta piazzati gli uomini sbagliati al posto giusto si interesseranno di questa vicenda ma soprattutto del succulento piano regolatore santantonese.

Nella posta in gioco delle elezioni ci sta anche questo, il 15 e il 16 giugno quando vi troverete da soli dentro le cabine, al riparo da superstriscioni e megaposter o megafoni che vi confondono le idee riflettete un attimo prima di usare la matita e chiedetevi:

Chi merita di avere la mia delega per gestire le mie risorse, i miei soldi e la mia terra?




Carosello Ad Personam

1987

Pippo

Zucchero


Guarda come ride quando ci sei tu
senti cosa dice non ne posso più.
Pippo, che ca**o fai
Pippo, oh no
Pippo, che pesce sei
Pippo, anche lei!
senti come ride, dimmi cosa vuoi
sei venuto a bere, o a cercare guai.
Pippo, ma quando mai
Pippo, oh no
Pippo, ma come no
Pippo, non sono cieco no!
lei ti sorride lo vedo
mentre io parlo con te
la stai mangiando con gli occhi
non mi dispiace, basta che non tocchi!
sei venuto a bere, o a cercare guai
sai che non mi piace be' quello che fai.
Pippo, che pesce sei
Pippo, oh no
Pippo, ma come no
Pippo, non si può a casa non si può!
io ti credevo un amico ma si
e invece tu mi tradisci così
la stai mangiando con gli occhi
non mi dispiace, basta che non tocchi!
Pippo, che ca**o fai
Pippo, oh no
Pippo, ma come no
Pippo, perbacco, non si può, non si può!




01/06/08

Cassonetto Termovalorizzato

Aci Sant'Antonio (CT).
Una volta c'erano i cassonetti in metallo. Spesso alcuni deficienti li incendiavano:
fumo nero, cattivi odori e polveri nocive, ma il cassonetto dopo esser stato spento restava lì, un pò annerito ma restava lì.
Adesso i cassonetti sono di plastica, quando arrivano i deficienti: fumo nero, cattivi odori e polveri nocive si moltiplicano e il cassonetto non c'è più.
Quello in via Luigi Sturzo non è l'unico che è stato bruciato e la Dusty dovrebbe avere il compito di accollarsi il pensiero in più di sostituirli.
In attesa che dopo settimane i nuovi cassonetti vengano rimpiazzati possiamo notare come le moderne politiche costruite senza la ragione siano fatte per i deficienti e ci complicano la vita inutilmente.
Cosa aspettano a portare quelli nuovi? Che gli spazi per terra vengano riempiti di rifiuti?
E quando arriverà il bel cassonetto di plastica, quanto altro tempo durerà prima di essere nuovamente "incenerito"?