07/06/08

Fuga da Casalotto

Ad Aci S.Antonio il paese è stordito dalla campagna elettorale. Mentre tutti gli occhi sono puntati ai due contendenti, il sindaco Alfredo Pulvirenti, sta preparando le valigie per proseguire la strada della carriera politica dalla porta della Provincia. Più o meno una power-scalata come il suo collega Scapagnini.
E lo fa silenziosamente, a muta a muta, a sora a sora, forse perchè non ci ha ancora spiegato come e perchè ha rifiutato i 2.500.000 Euro per il recupero del Parco di Casalotto.
Dopo questo scandalo ci vuole un bel coraggio per cercare ancora voti!

Nel frattempo lo storico parco vive un coma ancora più profondo: la bellissima chiesetta neogotica con il suo bel marmo bianco sta cadendo a pezzi, il tetto a momenti non c'è più e il campanile è diventato veramente pericolante, per non parlare poi delle crepe che la fanno da padroni. Nonostante questo continua ad essere meta di turismo incontrollato ma soprattutto di vandalismo e saccheggio incontrastato.
In un posto dove ormai è stato sottratto di tutto e sono rimasti solo i ruderi, continuano a razziare anche il basolato lavico che è rimasto.
Nell'ex cantina dove fino a pochi anni fa stavano ancora le vecchie botti, e adesso c'è solo foresta, hanno portato via proprio nelle scorse settimane anche il pianerottolo d'ingresso per le scale.
L'abbandono delle istituzioni e dei proprietari è tale che i ladri hanno potuto smontare indisturbati le pietre interessate e disporle in fila per terra pronte per essere recuperate i giorni successivi con tutta calma. Adesso la fila di pietre non c'è più ma altre sono sparse ancora in giro per fare la stessa fine.
Lo scempio continua e lo scandalo viene confermato anche fuori dal parco, nelle strade principali del paese con i palazzi storici.
Il Palazzo Carcaci al suo ingresso offre un muretto a secco distrutto, preambolo di quello che si può trovare all'interno, mentre il Palazzo Spitaleri nella centrale via Regina Margherita mostra da solo tutto l'interesse che le amministrazioni santantonesi hanno dato al prestigio e alla storia del paese negli ultimi 40 anni.
Interesse che è mancato sin dal quarto di secolo dell'amministrazione dell'on. Urso, quando iniziò inesorabile l'abbandono e il declino, passando per l'assenteismo del sindacato Presti, fino alla consacrazione dello scandalo con il finanziamento rifiutato da Pulvirenti.

La nostra storia ci appartiene così come la nostra dignità. Ce li stanno calpestando per raggiungere carriere immeritate. Le buone maniere dicono che il conto si paga, qua invece non si danno nè spiegazioni nè tantomeno le scuse. Prima distruggono e poi scappano. Anzi vogliono pure il nostro voto, così gli paghiamo anche il biglietto per fuggire.

Per Alfredo Pulvirenti è l'ora dei bilanci. Dopo aver tradito chi gli aveva dato fiducia nel 1998, trasformando le speranze in illusioni, la sua amministrazione ha raggiunto il fallimento con la vicenda del Parco e una serie incredibile di sperperi economici. Ma prima di mettere una croce sul suo operato può ancora dare un gesto di dignità. Ha l'ultima possibilità. Può ancora dimostrare di avere un minimo di rispetto per Aci Sant'Antonio e i Santantonesi facendo retromarcia sul Parco di Casalotto. Lo può fare. La legge gliene dà la possibilità.
Non cancellerà i disastri del passato ma almeno potrà dimostrare ai suoi cittadini di non essere stato completamente plagiato dal potere e dalla carriera.

Provi a riflettere Sindaco, in questo momento Lei sta scrivendo la Storia di Aci S.Antonio.
E alla Storia prima o poi... bisogna rispondere.


1 commento:

Anonimo ha detto...

bravo, belle parole!
purtroppo il sindaco uscente ha occupato la poltrona per ben 2 legislature e se alla prima elezione del '98 ci siamo un po illusi tutti, come hanno fatto i santantonesi ha riconfermarlo nuovamente dopo cinque anni? mah i misteri dell'Italia!
Gianluca