Il sindaco dice bene, questa iniziativa non è mai stata fatta ad Aci S'Antonio, in effetti un bollettino d'informazione comunale esiste in molti comuni con cadenza periodica. Bisogna dire però che la stampa e la divulgazione di un mezzo d’informazione rientrava nel programma di Giuseppe Rocca, non nel suo. Ma c'è modo e modo di farla. La trasparenza è una virtù di pochi.
Questa di fianco è la copertina del numero unico dell'amministrazione santantonese, quello con l'articolo sul Parco di Casalotto e che il sindaco ha spedito (probabilmente a spese del contribuente) ad ogni famiglia di Aci S.Antonio. Un numero senza nome. Numero unico e basta. Potremmo chiamarlo quindi "Una storia santantonese"!
La rivista contiene l'operato dell'amministrazione nei suoi primi 8 mesi, dal suo punto di vista e raccontato dai suoi giornalisti di fiducia, gli stessi che quotidianamente riportano la voce del padrone sulla pagina acese de La Sicilia e su Akis. Forse anche di alcune televisioni. Insomma è un'amplificazione volta a mantenere il consenso più che a dare spazio alla libera informazione.
Probabilmente, anzi sicuramente non c'è niente di male a implementare la diffusione delle proprie idee. Semmai a mancare è la controparte indipendente che dovrebbe garantire l'equilibrio democratico e l'affidabilità obiettiva che, a parte i blog presenti da poco più di un anno, praticamente non trova spazio. E qui pesa la responsabilità di chi fa e disfa a suo piacimento senza tener conto che esiste una pluralità. Il problema però è di più largo respiro.
Il nodo di questo post è invece un altro: la qualità di questo "nuovo mezzo d'informazione". Desta curiosità infatti che a farlo siano sempre gli stessi, appiattiti da un'assenza di contraddittorio che li rende unici quindi privi di stimoli. A farne le spese è quindi la qualità delle informazioni che riceve il cittadino.
Venendo al dunque, nelle pagine interne vivono molte contraddizioni con la realtà: deformazioni storiche ed errori di stampa, scelte editoriali di dubbio gusto e rappresentazioni di se stessi in stile demodè.
Cominciamo dalla copertina: vi piace? Fondo nero con particolare di ruota di carretto siciliano. Perchè questa scelta? Proprio quella ruota? Lo stile non sembra essere quello del grande e inimitabile maestro Di Mauro, il più alto esponente dell'arte folkloristica pittorica della capitale del carretto. Chi l'ha dipinta? L'artefice è così bravo/a da finire in copertina? Chissà!
Ma è dentro che ci si può sbizzarrire a trovare castronerie. Santantonesi l'avete letto bene? Ci sono degli errori madornali. Chi li trova per primo?
Trova l'errore (non ce n'è uno solo!) e se risponderai commentando questo post vinci una pubblicazione in questo blog. Sì, proprio un post tutto per te dove potrai dire la tua su un argomento che ti sta a cuore. Senza censura ma nei limiti della decenza.
Trova l'errore (o gli orrori) e vincerai uno spazio di libera espressione. Di questi tempi, al 73° posto della libertà di stampa non è cosa di poco conto.
Leggete e aguzzate la vista (e la sagacia)
p.s.: ovviamente per partecipare bisogna essere in possesso della rivista di cui sopra.
Questa di fianco è la copertina del numero unico dell'amministrazione santantonese, quello con l'articolo sul Parco di Casalotto e che il sindaco ha spedito (probabilmente a spese del contribuente) ad ogni famiglia di Aci S.Antonio. Un numero senza nome. Numero unico e basta. Potremmo chiamarlo quindi "Una storia santantonese"!
La rivista contiene l'operato dell'amministrazione nei suoi primi 8 mesi, dal suo punto di vista e raccontato dai suoi giornalisti di fiducia, gli stessi che quotidianamente riportano la voce del padrone sulla pagina acese de La Sicilia e su Akis. Forse anche di alcune televisioni. Insomma è un'amplificazione volta a mantenere il consenso più che a dare spazio alla libera informazione.
Probabilmente, anzi sicuramente non c'è niente di male a implementare la diffusione delle proprie idee. Semmai a mancare è la controparte indipendente che dovrebbe garantire l'equilibrio democratico e l'affidabilità obiettiva che, a parte i blog presenti da poco più di un anno, praticamente non trova spazio. E qui pesa la responsabilità di chi fa e disfa a suo piacimento senza tener conto che esiste una pluralità. Il problema però è di più largo respiro.
Il nodo di questo post è invece un altro: la qualità di questo "nuovo mezzo d'informazione". Desta curiosità infatti che a farlo siano sempre gli stessi, appiattiti da un'assenza di contraddittorio che li rende unici quindi privi di stimoli. A farne le spese è quindi la qualità delle informazioni che riceve il cittadino.
Venendo al dunque, nelle pagine interne vivono molte contraddizioni con la realtà: deformazioni storiche ed errori di stampa, scelte editoriali di dubbio gusto e rappresentazioni di se stessi in stile demodè.
Cominciamo dalla copertina: vi piace? Fondo nero con particolare di ruota di carretto siciliano. Perchè questa scelta? Proprio quella ruota? Lo stile non sembra essere quello del grande e inimitabile maestro Di Mauro, il più alto esponente dell'arte folkloristica pittorica della capitale del carretto. Chi l'ha dipinta? L'artefice è così bravo/a da finire in copertina? Chissà!
Ma è dentro che ci si può sbizzarrire a trovare castronerie. Santantonesi l'avete letto bene? Ci sono degli errori madornali. Chi li trova per primo?
Trova l'errore (non ce n'è uno solo!) e se risponderai commentando questo post vinci una pubblicazione in questo blog. Sì, proprio un post tutto per te dove potrai dire la tua su un argomento che ti sta a cuore. Senza censura ma nei limiti della decenza.
Trova l'errore (o gli orrori) e vincerai uno spazio di libera espressione. Di questi tempi, al 73° posto della libertà di stampa non è cosa di poco conto.
Leggete e aguzzate la vista (e la sagacia)
p.s.: ovviamente per partecipare bisogna essere in possesso della rivista di cui sopra.
2 commenti:
Constato, ma non avevo dubbi, che la gente (per fortuna) non vi sta dietro....e non è una mia opinione! Lo si nota dall'"entusiasmo" (si fa per dire) con cui innumerevoli cittadini (zero per la verità) hanno partecipato al vostro patetico concorso "Trova l'errore"! Il fatto è che non volete ammettere che l'Amministrazione Cutuli sia stata la prima a fare un vademecum dell'attività amministrativa, basandosi sulla trasparenza e sulla coerenza con i cittadini! Vi consiglio di lanciare proposte costruttive per il futuro di Aci S. Antonio, perchè la gente vuole sentire come la pensiate, cosa proponiate, e non cosa abbia fatto di sbagliato quell'assessore o quell'altro. Criticare l'operato altrui diventa fin troppo semplice, quando non ci si rimbocca le mani a lavorare!!!!!!
Caro "anonimo" ripeto per l'ennesima volta che chi non si firma non rientra tra le persone credibili. Ogni parola non firmata vale quanto il due di coppe quando la briscola è a mazze. Nonostante ciò io rispondo comunque fino a quando ne avrò voglia. Innanzitutto chi sono questi "Voi" a cui ti riferisci? Non è chiaro. Io ho molte cose da obiettare sul numero unico ma in questo momento non ho tempo di mostrarvele, per questo ho invitato gli interessati a fare una sana critica. Piano piano ve le mostrerò non ti preoccupare. In quanto a partecipazione, caro mio, la dice lunga l'alfabetizzazione di internet dei santantonesi. Come siamo messi con l'e-government? Per le proposte ti consiglio di spulciarti i vecchi post, ce n'è a bizzeffe caro mio Mattia Pascal!
Posta un commento