"Coro unanime dell'Amministrazione Cutuli: il Parco ritornerà ai fasti di un tempo. Infatti, dopo la revoca da parte della Regione Siciliana del finanziamento di circa Euro 2.600.000, rientrante nel PIT (Programma Integrato Territoriale) delle Aci, l'amministrazione Cutuli, in attesa dell'apertura dei bandi POR (Programma Operativo Regionale) per il quinquennio 2007-2013, ultima possibilità per la Sicilia di usufruire dei fondi strutturali europei per le aree Obiettivo Uno dell'Unione Europea, sta predisponendo tutta la documentazione utile e propedeutica all'iter burocratico, essendo già in possesso di un progetto esecutivo, dotato dei pareri tecnici-istruttori, di riqualificazione del Parco Casalotto e fabbricati, signorili e di servizio, annessi."
La notizia è presa dal Numero Unico d'Informazione del Comune di Aci S.Antonio, distribuito nei giorni di Pasqua e arrivato in tutte le case della cittadinanza alla maniera berlusconiana. E' una raccolta di notizie che fanno da cassa di risonanza alla propaganda dell'amministrazione. L'assortimento è stato edito dall'Associazione Culturale Akis, già nota per la risolutezza con cui tesse le lodi della propria gerenza politica.
Tra le sue pagine sono parecchie le cose discutibili o le castronerie, ma per ora soffermiamoci su una delle poche notizie nuove che vi si leggono: il nuovo finanziamento al Parco di Casalotto.
Come ben sanno i lettori di questo blog, l'amministrazione comunale è stata già interrogata più volte in Consiglio Comunale, sulle motivazioni che l'hanno portata a non impugnare la revoca, causata degli indugi dell'amministrazione Pulvirenti. Fino ad ora non c'è stata nessuna risposta. Men che meno dopo questa bella notizia si fa cenno all'imbroglio riproposto. Sembra quasi che la revoca sia piovuta dal destino senza che nessuno abbia responsabilità.
Adesso si attende l'apertura di un nuovo finanziamento e si parla di un progetto già in possesso, di cui non si conoscono i particolari. Il tartagliamento con cui viene affrontata la trasparenza di questo argomento non promette niente di buono. Infatti il progetto non è più quello del PIT.
Sarebbe opportuno capire adesso se il nuovo progetto prevede l'esproprio del parco alla società Casalotto srl, in favore del Comune, proprio come il precedente. Quella dell'articolo qui sopra è per ora la prima voce ufficiale dell'amministrazione e non appare nessuna precisazione in merito.
La questione è cruciale perchè se si dovesse portare avanti il prospettato “do ut des” la contropartita per i santantonesi potrebbe essere molto cara. E' ormai noto che i maggiori azionisti del parco, Ennio Virlinzi, ma soprattutto l'editore Mario Ciancio Sanfilippo sono solitamente propensi a ricavare il più alto profitto possibile dai loro terreni, magari acquisiti ad un prezzo irrisorio.
Per il Comune di Aci S.Antonio sarebbe iniquo speculare su di un proprio patrimonio che è bene architettonico con vincolo paesaggistico. Una buona amministrazione non permetterebbe mai che "illuminanti compromessi politici" incoraggiassero il già esistente imbavagliamento.
Il Parco di Casalotto non è un affare da barattare, è una risorsa inestimabile per il tanto sospirato sviluppo economico del paese.
p.s.: C'è da felicitarsi che Priapo sia riuscito finalmente a scovare Cutuli e a dargli una "scossa". Per la prima volta il Comune santantonese parla dei ritrovamenti archeologici (mostrando la foto prelevata da questo blog) che IlCasalotto ha rispolverato negli abissi della memoria santantonese.
Ora, insieme ad una posizione netta rispetto a quanto sopraesposto, sarebbe bello che l'amministrazione si impegnasse a verificare l'esistenza della lapide in quel del museo civico del Castello Ursino.
Tra le sue pagine sono parecchie le cose discutibili o le castronerie, ma per ora soffermiamoci su una delle poche notizie nuove che vi si leggono: il nuovo finanziamento al Parco di Casalotto.
Come ben sanno i lettori di questo blog, l'amministrazione comunale è stata già interrogata più volte in Consiglio Comunale, sulle motivazioni che l'hanno portata a non impugnare la revoca, causata degli indugi dell'amministrazione Pulvirenti. Fino ad ora non c'è stata nessuna risposta. Men che meno dopo questa bella notizia si fa cenno all'imbroglio riproposto. Sembra quasi che la revoca sia piovuta dal destino senza che nessuno abbia responsabilità.
Adesso si attende l'apertura di un nuovo finanziamento e si parla di un progetto già in possesso, di cui non si conoscono i particolari. Il tartagliamento con cui viene affrontata la trasparenza di questo argomento non promette niente di buono. Infatti il progetto non è più quello del PIT.
In un'intervista pubblicata il 27 giugno 2008 sul Quotidiano di Sicilia, il sindaco Cutuli rispose che “Il ricorso potrebbe essere vano e significare ulteriori spese” e parlò di un altro progetto in cantiere che vedrebbe coinvolti gli attuali proprietari con una sorta di “do ut des”. (leggi l'inchiesta).
L'8 agosto una sedicente nota di un certo avv. Emanuele Consortini, presidente di un incerto centro culturale "Nuova Casalotto" appare nell'anonimo blog di "Antonio e dintorni":
Il 13 agosto da fonti molto vicine all'amministrazione arriva un commento su cittattiva.com che rivela
L'8 agosto una sedicente nota di un certo avv. Emanuele Consortini, presidente di un incerto centro culturale "Nuova Casalotto" appare nell'anonimo blog di "Antonio e dintorni":
L'ignoto blogger poi precisa che "l'obbiettivo sarebbe quello di acquistare tutto il parco per poi ristrutturarlo" e chiarendo che ciò sarebbe scaturito dagli interventi in Consiglio Comunale."(...) Presi anche i contatti con organi istituzionali provinciali, regionali e nazionali alla ricerca di finanziamenti di opere pubbliche che potranno garantire una migliore qualità della vita tra cui l'importante intervento mirante all'aquisizione e ristrutturazione del Parco di Casalotto (...)"
Il 13 agosto da fonti molto vicine all'amministrazione arriva un commento su cittattiva.com che rivela
"(...) Quella del PRUSST è ormai acqua passata (...) si sta cercando, con buone probabilità di successo a reintegrare il finanziamento del parco nel POR” (programma operativo regionale) 2007/2013 cercando di ottenere oltre ai 2.500.000 € anche le premialità che il PIT delle Aci offre ai comuni che non abbiano sfruttato i finanziamenti. (...)"In effetti, il 22 agosto, ultimo giorno per presentare il ricorso al Presidente della Regione Siciliana, Cutuli aveva altro a cui pensare.
Sarebbe opportuno capire adesso se il nuovo progetto prevede l'esproprio del parco alla società Casalotto srl, in favore del Comune, proprio come il precedente. Quella dell'articolo qui sopra è per ora la prima voce ufficiale dell'amministrazione e non appare nessuna precisazione in merito.
La questione è cruciale perchè se si dovesse portare avanti il prospettato “do ut des” la contropartita per i santantonesi potrebbe essere molto cara. E' ormai noto che i maggiori azionisti del parco, Ennio Virlinzi, ma soprattutto l'editore Mario Ciancio Sanfilippo sono solitamente propensi a ricavare il più alto profitto possibile dai loro terreni, magari acquisiti ad un prezzo irrisorio.
Per il Comune di Aci S.Antonio sarebbe iniquo speculare su di un proprio patrimonio che è bene architettonico con vincolo paesaggistico. Una buona amministrazione non permetterebbe mai che "illuminanti compromessi politici" incoraggiassero il già esistente imbavagliamento.
Il Parco di Casalotto non è un affare da barattare, è una risorsa inestimabile per il tanto sospirato sviluppo economico del paese.
p.s.: C'è da felicitarsi che Priapo sia riuscito finalmente a scovare Cutuli e a dargli una "scossa". Per la prima volta il Comune santantonese parla dei ritrovamenti archeologici (mostrando la foto prelevata da questo blog) che IlCasalotto ha rispolverato negli abissi della memoria santantonese.
Ora, insieme ad una posizione netta rispetto a quanto sopraesposto, sarebbe bello che l'amministrazione si impegnasse a verificare l'esistenza della lapide in quel del museo civico del Castello Ursino.
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