30/01/08

Siamo Pirati o Criminali?

Il problema dell'aumento del costo della vita non è percepito solo dalle famiglie ma anche dai giovani perchè rappresentano maggiormente il target del mercato musicale e cinematografico. Infatti i prezzi di cd, dvd ma anche dei videogiochi sono ormai difficilmente affrontabili.

Per non spendere delle fortune di solito le nuove generazioni usufruiscono di copie non originali fornite dall'amico di turno.
Inoltre da molti anni sta spopolando il peer to peer cioè scaricare da soli le opere digitali preferite direttamente dal pc di casa.

Alzi la mano chi non ha mai acquistato almeno una cassetta dell'ultimo successo estivo, da una delle tante bancarelle ambulanti dei marucchini (chiamati arbitrariamente così indipendentemente dal loro paese d'origine).
Alcune volte succede che ci si rivolge al mercato nero quando, per esempio mezzo paese non ha l'adsl! Come ad Aci S.Antonio.
Proprio due marocchini (originali stavolta), padre e figlio, avevano trovato il modo per soddisfare tutti i senzadsl santantonesi aprendo un negozietto in centro e così guadagnandosi da vivere.
In Marocco è pratica comune, anche se il governo maghrebino vorrebbe mettersi a posto con la legislazione del Copyright per non avere problemi con il WTO.
Per la legge italiana quest'attività si chiama ricettazione e violazione delle leggi che tutelano il diritto d'autore .
Infatti lunedì mattina la Guardia di Finanza di Acireale li ha sgamati con un "bottino" da grossi numeri: 1800 dvd, 1200 cd e 800 videogiochi per un totale di 3800 supporti contraffatti.
Secondo la legge la sanzione da pagare è 100 € ad oggetto che fanno 380.000 € più la reclusione. Se aggiungiamo l'aggravante di essere extracomunitari, anche se regolari, possiamo immaginare che non se la passeranno molto bene.
Già lo scorso ottobre a Zafferana, per un tizio catanese con 900 dvd contraffatti si parlava di quattro anni di reclusione.
Parliamo di pene sproporzionate se pensiamo che per reati molto più gravi ce la si cava con molto meno.
Ma se diffondere opere contraffatte a scopo di lucro è una cosa, reperirle per uso personale è un altra. In ogni caso c'è comunque chi con la pirateria fa molta confusione.
Le case discografiche da quando esistono hanno sempre cercato di impedire la copia e la diffusione delle loro produzioni influenzando i legislatori di mezzo mondo per, ovviamente, guadagnarci il più possibile. Ora è da un pò di tempo che stanno arrancando: da quando la tecnologia ha reso obsoleto il concetto di “copia materiale di un opera” e così non sanno più dove fare i soldi.
E' sempre di lunedì la notizia che le quattro maggiori major (Universal, Sony BMG, Warner e EMI) avevano trovato l'accordo per un software, Qtrax, che diffondesse legalmente brani musicali sotto la loro protezione, farciti di pubblicità e con numerosi limiti. Notizia che è stata presto contraddetta dalle stesse major. Ma non è altro che l'ultimo espisodio della guerra tra case di produzioni e il peer to peer.
Quello che vanno da sempre dicendo è che la copia digitale di un prodotto causa al produttore un danno economico pari al valore del prodotto. Questa affermazione è falsa e non lo dico io ma lo hanno scritto l'Economist e l'OCSE. Il concetto di furto viene legato al p2p modificando il linguaggio in mala fede perchè in realtà un brano scaricato da internet non ha nessuna relazione con la loro eventuale perdita economica.
Ma allora la pirateria se non è un furto cos'è?
La migliore definizione l'ha data Carlo Gubitosa nel libro "Elogio della pirateria":
(...)"scaricare da internet non è come rubare in un negozio di dischi. . . ?" Rubare... Che parola grossa. Al massimo è un riequilibrio autogestito dei prezzi del mercato dei dischi, che sono veramente scandalosi. Rubare, pirateria... Chiamiamolo, piuttosto, intervento anti-inflazionistico, ma non è neanche questo. E' una specie di esproprio proletario. E' un modo per attaccare le multinazionali. Rubare... Che c’entra? Anzi, c’è una positiva ricaduta sociale e culturale. Il mondo si avvicina; possiamo aprirci alla conoscenza di altre culture. Contaminazioni, si usa dire. Rubare? La musica scaricata da internet è uno strumento di fratellanza universale. (...) Il termine “pirateria” suona delicato e soave alle mie orecchie e lo associo ad una legittima forma di redistribuzione delle risorse.(...)

p.s.: Il libro cartaceo di Gubitosa lo trovate in libreria ma avendo una licenza Creative Commons lo potete scaricare liberamente in pdf.


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