23/02/08

La Febbre Blu

Registrato ad Aci Sant'Antonio un innalzamento della temperatura corporea ai danni degli automobilisti. La causa: le strisce blu.

Il provvedimento era stato adottato da questa amministrazione qualche anno fa imitando uno dei vizi di potere delle grandi città.
Agli inizi di gennaio di quest'anno le zone di parcheggio a pagamento sono comparse anche fuori dal centro, nelle vie Spirito Santo e via De Felice. Questa cosa aveva fatto nascere molte polemiche: mancavano le soste alternative gratuite nelle vicinanze, ostacolavano l'attività dei commercianti prospicenti, il costo era esoso e c'erano pochi parcometri. Tant'è che in Consiglio si era deciso di sospenderne il funzionamento.
Da Lunedì 18 febbraio, invece sono nuovamente in vigore e con le seguenti novità:
- niente macchinette ma si useranno i "gratta e sosta";
- il "gratta e sosta" costerà 30 centesimi per mezzora, 60 centesimi per un ora;
- sono state installate più aree a strisce bianche col classico disco orario.

Ma le sorprese non sono finite, infatti adesso si viene a sapere che la ditta che si è occupata di segnare le strisce si è "dimenticata" un 60% di bianche gratuite! Quindi le vie fuori dal centro sono state nuovamente sospese rendendo nulle le multe che già erano arrivate giovedì.

Il teatrino sta girando attorno al problema ma la questione di fondo è un'altra:
ad Aci Sant'Antonio servono le strisce blu?

Già nelle grandi città non sembra che portino un beneficio figuriamoci in comuni come il nostro!
E poi, oltre all'obbligo del 50% di strisce bianche prospicenti, sono ritenute illegali, secondo il codice della strada, quelle blu che risiedono all'interno della carreggiata.

Molti comuni li utilizzano con l'alibi della lotta all'inquinamento nel senso che si prendono soldi da chi utilizza l'auto per investirli nei trasporti pubblici non inquinanti. E' chiaro che questo, se ha un senso, ce l'ha nelle grosse città, ad Aci S. Antonio a stento passa il S.Gregorio quando gli va!

Solitamente però alle amministrazioni comunali questi soldi servono per fare cassa, cosa questa che l'amministrazione santantonese utilizza solo in parte perchè la percentuale più alta va ai dipendenti che controllano le strisce. Quindi l'origine di queste strisce è da imputare alla mancanza di personale nel corpo dei Vigili Urbani. Chiaro no? Per non assumere vigili nuovi si provvede a creare lavoro pagato direttamente dalle tasche dei santantonesi.
Questa urbanistica creativa ricorda tanto il dazio feudale invece l'assessore alla viabilità Salvo Sorbello lo ha definito un servizio.
L'assessore sa cos'è un servizio?
Un servizio pubblico è un offerta indifferenziata al pubblico al fine di soddisfare interessi generali e fini sociali, per esempio, potrebbe essere far funzionare il pulmino per gli alunni delle elementari di S. Maria La Stella (quello con la scritta pulmino per gli anziani) che si blocca per settimane, dove le mamme esasperate protestano dovendo lasciare i bimbi a casa.
In sostanza un servizio comunale serve per dare qualcosa ai cittadini e non a toglierlo.
Cosa danno le strisce blu ai santantonesi? Niente! Ma in compenso tolgono soldi agli automobilisti e causano ingorghi e inquinamento.
Innanzitutto pagare per una cosa che prima era gratuita è una chiara vessazione e sfidare la pazienza di chi ha bisogno di parcheggiare liberamente magari per pochi minuti, finisce per far girare inutilmente le auto con la conseguenza della perdita di tempo e dell'innalzamento dell'esasperazione oltre che dell'inquinamento.
Se consideriamo il principio che: fin quando le nostre auto avranno un motore a scoppio che inquina l’aria che respiriamo dovremmo cercare di limitarne l’utilizzo ad un uso essenziale senza lasciare per troppo tempo i motori accesi.
Una politica di viabilità urbanistica al passo coi tempi dovrebbe considerare questo aspetto e facilitare lo spegnimento dei motori e il parcheggio.
Invece con il pagamento dei parcheggi blu si costringono le auto a rimanere accese in cerca della sosta non a pagamento continuando ad emettere nell'aria sostanze nocive e incrementando gli ingorghi. Tra l'altro rappresentano anche un danno agli esercenti che si vedono sottrarre quegli avventori che, giustamente preferiscono non pagare il dazio. Non si sa come ma all'assessore Salvo Sorbello risulterebbero più di 40 commercianti che desiderano il "servizio".

Tutto sommato la discordia delle strisce blu non ci serve, ne facciamo volentieri a meno.
Le strisce blu vanno tolte immediatamente e sostituite con quelle bianche gratuite con disco orario. Piuttosto occupiamoci del Corpo dei Vigili Urbani e ragioniamo se può essere utile in futuro un minimo di trasporto pubblico all'interno del comune e delle frazioni anche con una piccola circolare cittadina.

Resta solo un uso utile delle strisce blu: piazzarle sulle poltrone della Giunta imponendo un pagamento ai cittadini (50 centesimi l'ora, siamo più economici!) per tutto il tempo che i nostri amministratori sosteranno parcheggiati all'interno del palazzo comunale a cervello spento.





1 commento:

Vincenzo Barbagallo ha detto...

Ciao sono un commerciante di Aci Sant'Antonio, personalmente e parlo anche degli altri commercianti della Via Vittorio Emanuele le questione strisce blu non ci avvantaggia per nulla.

Più volte ho dovuto fare questioni con gli ausiliari del traffico che controllano la sosta a pagamento perchè clienti che si erano fermati ad acquistare qualche libro o ad informarsi se il loro libro fosse arrivato, si vedano scrivere multe e multine dagli Ausiliari...

Non so questi 40 commercianti chi siano e con quale senno abbiano richiesto la riattivazione del servizio.

Forse qualcuno pensa che avendo le strisce blu ci possiamo considerare una grande città....