La sorprendente decisione del consigliere di Aci S.Antonio arriva dopo appena un giorno la notizia del suo passaggio al Pdl uscita sulle pagine del quotidiano "La Sicilia".
"Silvio Berlusca sta distruggendo l'Italia" aveva detto qualche mese fa. E forse per questo ma anche per le sue formidabili battaglie in sala Consiliare, puntualmente pubblicate sul suo sito e su Cittattiva.com, che le forze politiche del Cavaliere erano sicuri di aver tolto un agguerrito esponente all'opposizione, abbracciandolo nella loro luccicante macchina elettorale. I coordinatori regionali Castiglione e Nania avevano presentato un'offerta da far impallidire persino Noemi.
Ma non avevano fatto i conti con le ambiziose aspirazioni del consigliere che, deciso a proseguire la sua carriera militare e politica accetta l'offerta dell'organizzazione paramilitare comunista clandestina sorprendendo tutti:
Dopo aver girato l’Italia e l’estero, in Bosnia nel ’96 nel Kosovo nel 2001, ancorain Bosnia nel 2006, sto coronando un sogno. Avrò la possibilità di rappresentare gli interessi dei poveri che abitano la Colombia rurale contro le classi ricche. Porterò avanti le ragioni degli oppressi contro gli oppressori. Sono convinto che la mia decisione porterà una ricaduta positiva ai santantonesi che vivono una situazione sempre più critica essendo soffocati dal capitalismo mondiale.
post non firmato
Il calcio-mercato dei politici è offerto dal Gruppo Editoriale Mario Ciancio Sanfilippo
Mentre Marchionne tenta di esportare il modello Fiat all'estero, domani 31 maggio ad Aci S.Antonio sfileranno le mitiche Fiat 500, quelle vere, originali, ideate più di 60 anni fa. Per la gioia di moltissimi appassionati l'utilitaria più famosa e più piccola del mondo, ritorna nella città del Casalotto dopo l'evento dello scorso ottobre.
Il raduno è fissato alle 8.30 alla villa comunale mentre la sfilata avrà inizio intorno alle ore 10.20.
2 GIUGNO 2009 - STADIO ACI SANT’ANTONIO (Via Marchesana)
Un gol alla leucemia è un'iniziativa dell'associazione "Un gesto per la vita" Valentina Valenti, che da anni si impegna a Catania nella lotta alla leucemia a fianco dei bambini ammalati.
Il prossimo 2 Giugno, alle ore 18:30, al campo sportivo di via Marchesana ad Aci Sant’Antonio (Catania), i giocatori del Calcio Catania daranno luogo ad un triangolare per la solidarietà.
Saranno presenti anche vecchie glorie rossazzurre, come Picone, Chiavaro, Furlanetto, Pellegrino, Bifera, Castagnini, Lugnan, Cicchetti, Marziano, Leonardi, Dal Poggetto, Bianchetti. In campo con i giocatori del Catania giornalisti, amministratori, artisti e medici.
Ci saranno poi i fuochi d'artificio, sbandieratori di Motta Sant’Anastasia; musici e maestri Etna Country Style. Ospite d'onore a sorpresa....per i tifosi rossazzurri. La manifestazione sara' presentata da Stefania Sberna e Gianni Belebung.
Per prevendita biglietti: Pro Loco di Aci Sant’Antonio, Bar Maugeri, Chiosco Quattrocchi S. M. La Stella, e al botteghino del campo sportivo dalle ore 15:00. Il costo del biglietto di 5 € verrà devoluto alla raccolta fondi per la lotta alla leucemia, e alle attività svolte presso il Policlinico di Catania.
Il sindaco dice bene, questa iniziativa non è mai stata fatta ad Aci S'Antonio, in effetti un bollettino d'informazione comunale esiste in molti comuni con cadenza periodica. Bisogna dire però che la stampa e la divulgazione di un mezzo d’informazione rientrava nel programma di Giuseppe Rocca, non nel suo. Ma c'è modo e modo di farla. La trasparenza è una virtù di pochi.
Questa di fianco è la copertina del numero unico dell'amministrazione santantonese, quello con l'articolo sul Parco di Casalottoe che il sindaco ha spedito (probabilmente a spese del contribuente) ad ogni famiglia di Aci S.Antonio. Un numero senza nome. Numero unico e basta. Potremmo chiamarlo quindi "Una storia santantonese"!
La rivista contiene l'operato dell'amministrazione nei suoi primi 8 mesi, dal suo punto di vista e raccontato dai suoi giornalisti di fiducia, gli stessi che quotidianamente riportano la voce del padrone sulla pagina acese de La Sicilia e su Akis. Forse anche di alcune televisioni. Insomma è un'amplificazione volta a mantenere il consenso più che a dare spazio alla libera informazione.
Probabilmente, anzi sicuramente non c'è niente di male a implementare la diffusione delle proprie idee. Semmai a mancare è la controparte indipendente che dovrebbe garantire l'equilibrio democratico e l'affidabilità obiettiva che, a parte i blog presenti da poco più di un anno, praticamente non trova spazio. E qui pesa la responsabilità di chi fa e disfa a suo piacimento senza tener conto che esiste una pluralità. Il problema però è di più largo respiro.
Il nodo di questo post è invece un altro: la qualità di questo "nuovo mezzo d'informazione". Desta curiosità infatti che a farlo siano sempre gli stessi, appiattiti da un'assenza di contraddittorio che li rende unici quindi privi di stimoli. A farne le spese è quindi la qualità delle informazioni che riceve il cittadino.
Venendo al dunque, nelle pagine interne vivono molte contraddizioni con la realtà: deformazioni storiche ed errori di stampa, scelte editoriali di dubbio gusto e rappresentazioni di se stessi in stile demodè.
Cominciamo dalla copertina: vi piace? Fondo nero con particolare di ruota di carretto siciliano. Perchè questa scelta? Proprio quella ruota? Lo stile non sembra essere quello del grande e inimitabile maestro Di Mauro, il più alto esponente dell'arte folkloristica pittorica della capitale del carretto. Chi l'ha dipinta? L'artefice è così bravo/a da finire in copertina? Chissà!
Ma è dentro che ci si può sbizzarrire a trovare castronerie. Santantonesi l'avete letto bene? Ci sono degli errori madornali. Chi li trova per primo?
Trova l'errore (non ce n'è uno solo!) e se risponderai commentando questo post vinci una pubblicazione in questo blog. Sì, proprio un post tutto per te dove potrai dire la tua su un argomento che ti sta a cuore. Senza censura ma nei limiti della decenza.
Trova l'errore (o gli orrori) e vincerai uno spazio di libera espressione. Di questi tempi, al 73° posto della libertà di stampa non è cosa di poco conto.
Leggete e aguzzate la vista (e la sagacia)
p.s.: ovviamente per partecipare bisogna essere in possesso della rivista di cui sopra.
Very Important News - Aprile 2009 - PREVISTO E NON PREVISTO.
Mentre la vita scorre succedono cose che giornali e tv non spiegano e che il cittadino dimentica. L'Informazione che non ti inganna con i Titoli de ilCasalotto:
Aprile 2009: il mese di eventi previsti ed eventi imprevisti. Previsto come il G20 di Londra e il G8 di Siracusa. Imprevisti come le gaffes di Berlusconi (al telefono con la Merkel e le urla davanti la Regina che lo rimprovera). Imprevisto come il terremoto in Abruzzo (298 vittime). O forse previsto, secondo il tecnico Giuliani. L'Impregilo quando mise le mani nell'ospedale de L'Aquila poteva prevedere il crollo? Era previsto che il direttore dell'ospedale veniva promosso dopo il terremoto? E per le promesse del Governo cosa si prevede? L'altra gaffe alle telecamere tedesche (terremotati in campeggio) era prevista? Chiamare i bambini della tendopoli mercenari è prevedibile? Invece si prevedono soldi pubblici sperperati spostando il referendum elettorale e il Governo lo sposta.
Ma è successo anche altro: A distanza di anni si scopre che la legge sulla fecondazione è incostituzionale mentre vengono clonati i primi embrioni umani. Le aranciate si faranno senza arance mentre arriva anche il virus cosiddetto suino. Previsione? Pandemia!
In parlamento si prepara la legge su internet. Imprevedibile. Ad Arcore si nominano i dirigenti Rai. Il vignettista Vauro dà fastidio. Ezio Mauro parla. Parla di Repubblica a Catania. RSF colloca al 40° posto l'Italia nei paesi con libertà di stampa. Tutto imprevedibile?
A Dell'Utri viene accertato il reato ma viene prescritto mentre a Catania fioccano le inchieste ai vari Stancagnini. I catanesi lo prevedevano?
Berlusconi il 25 aprile non aveva altri impegni. Un imprevisto? E la ribellione di Veronica Lario chi se l'aspettava?Il federalismoinvece lo aspettavano in molti.
Chi avrebbe previsto che la Fiat indebitata si mangiasse la Chrysler? E la politica becera sugli immigrati? E la gestione dell'Expo di Milano affidatata a Stanca dopo il fallimento di Italia.it era prevedibile?
La giustizia ridà ragione a Genchi. Questo sì che era prevedibile.
Il servizio di Report sulle ombre di Catania è stato una bomba. Non solo per il vespaio di polemiche che ha scatenato ma anche e soprattutto perchè alla luce di alcuni misfatti si è messa in moto la macchina della magistratura. Non poteva essere altrimenti quando un'inchiesta giornalistica basata su fatti documentati si contrappone alla storica complicità della stampa ufficiale. Il tutto in un contesto locale dove bypassare le regole è diventata la norma.
Questo post vuole essere un'antologia del grande lavoro giornalistico che ha abbracciato Catania negli ultimi tempi. Da Milena Gabanelli e il suo staff alle cronache nazionali fino al sottobosco dell'informazione catanese. In questa inchiesta molte cose le conoscevamo già ma a Report va il merito di aver trasmesso in prima serata per tutta l'Italia, la vergogna che da anni si perpetua a Catania nell'indifferenza generale. Aver fatto i nomi di chi ha creato lo scempio e di chi lo favorisce non ha prezzo. Per il resto c'è questa opera non definitiva, che vuole racchiudere tutto ciò che "I Vicerè" ha contaminato. E' un omaggio alla coraggiosa voglia di risalire nella speranza di lasciare ai posteri il seme del risveglio dei catanesi. Perchè per un Italia più giusta bisogna passare per forza dall'ombelico di Catania.
I VICERE’ di Sigfrido Ranucci L'inchiesta documentata su Catania in versione multimediale (video-testo-link)
1a parte L'elisir di lunga vita di Scapagnini per Berlusconi, Sant'Agata e la mafia nella festa. Il commercio della cera.
2a parte I lavori per il Comune affidati e controllati dalla famiglia Mangion, il ruolo dei Santapaola nelle elezioni in Sicilia, e le loro pressioni per far votare le liste Berlusconiane. Chi è Pino Firrarello.
3a parte Scapagnini e il caso "cenere dell'Etna", il coinvolgimento dell'inadeguato Nino Strano. L'inefficienza di vigili e pompieri. Incarichi "strani" in Comune.
4a parte I fondi (850mln) per il piano antisismico finiti in rotonde e parcheggi abusivi ora chiusi, l'assoluto abbandono delle scuole, dei quartieri popolari come Librìno e San Giovanni Galermo.
5a parte Le fogne a cielo aperto e il canone depurazione. Il disservizio della Sidra, azienda idrica indebitata fino al collo ma sulla quale sono piovuti soldi a palate. La Lega Nord finanzia l'MpA e la Librino dimenticata.
6a parte Librìno e le case occupate dagli abusivi, la messa in vendita delle proprietà del Comune e la creazione della società fantasma "Catania Risorse". L'assolutismo editoriale del propietario de "La Sicilia", Mario Ciancio che non permette che venga stampata "La Repubblica" a Catania. 7a parte Ciancio, controlla che tutti leggano soltanto "La Sicilia", monopolizzando l'informazione. Gli affari dell'uomo più potente della Sicilia. Il rifiuto della pubblicazione del necrologio del Commissario Montana, ucciso dalla Mafia ai tempi del maxiprocesso. La lettera di Vincenzo Santapaola.La lista Cipe per i 140 milioni. 8a parte Il Villaggio Goretti allagato e la giustizia. Il Cipe e la "manina" sui fondi Fas (140 milioni)
IL DOPO REPORT
Il giorno dopo, a Catania non si parla d'altro: dell'inchiesta di Report, dei malaffari della città e del monopolio di Ciancio.
La notizia che ha fatto più impressione sentire in prima serata nazionale è stata quella dell'accordo tra Ciancio e il quotidiano Repubblica. Purtroppo però l'indomani, sul giornale fondato da Eugenio Scalfari, esce un articolo di Concetto Vecchio che elenca minuziosamente tutto quello che ha detto Report tranne la questione dell'accordo. Stessa cosa ha fatto, guardacaso, lasiciliaweb.
Contemporaneamente L'Unità rincara la dose anticipando parte del contenuto dell'ultimo libro dell'eurodeputato Claudio Fava, figlio del grande Pippo Fava e forse anche per questo mai nominato dal giornale di Ciancio. Il libro è “I disarmati”, verrà presentato il 28 marzo e contiene le memorie sulle battaglie a Catania e in Sicilia perse contro la mafia negli anni 90. Il libro dà spazio alle omissioni del quotidiano “La Sicilia” sull'argomento e al modo ambiguo di trattarlo in quel periodo molto sanguinario. I mali di catania hanno radici lontane.
Il 17 marzo Mario Ciancio è costretto a rispondere dalle sue pagine, suo malgrado perchè non èabituato a scrivere editoriali, nonostante sia editore e direttore iscritto all'albo dei giornalisti. Forse per questo è molto sintetico: insinuazioni e notizie deformate, dice.
Inizia così una settimana di disinformazione pressante da parte del quotidiano catanese. Ogni giorno c'è un opinionista, un intellettuale, un politico o un luminare che prende le difese del quotidiano che li ospita imputando alla trasmissione di RaiTre di tutto e di più.
Comincia il 18 marzo un polemista alla Sgarbi, uno che ha fatto scuola da Giuliano Ferrara e al Giornale: Pietrangelo Buttafuoco, presidente del Teatro Stabile. L'articolo è di Tony Zermo e afferma cose infondate su Beppe Montana ma Antonio Condorelli lo smentisce subito:
Intanto il 19 marzo La Sicilia pubblica un sondaggio sul sito in cui chiede: “Vi riconoscete in questo quadro della città?” L'85% dice di sì ma 2 giorni dopo scompare.
Il 20 marzo, su La Sicilia, non si sa da che pulpito, uno pseudo comunista, tal prof. Barcellonacontinua l'attacco a Report chiedendo ai lettori di porsi delle domande. Secondo lui trasmissioni come quella di RaiTre allontanerebbero i cittadini da Catania.
Il 21 marzo ancora attacco dalle pagine de La Sicilia: il preside della Facoltà di Lettere e Filosofia Enrico Iachello, come fosse un atto dovuto, sostiene che "il mercato per un altro giornale a Catania non c’è"!.
A completare la carrellata arriva ovviamente anche Stancanelli sostenendo che la sua intervista è stata manipolata e Enzo Bianco che difende la “sua” Catania sentendosi ingiustamente coinvolto.
Così il 22 marzo la citazione di Ciancio viene ripresa sul quotidiano La Sicilia:
LA DIFFAMAZIONE DI «REPORT»
REAZIONE DEL DIRETTORE MARIO CIANCIO
La Rai citata a giudizio Il direttore ed editore del quotidiano La Sicilia, Mario Ciancio Sanfilippo, ha dato mandato ai suoi legali di «convenire in giudizio la Rai per risarcimento danni per il contenuto diffamatorio derivante dalla trasmissione Report andata in onda il 15 marzo scorso» su Raitre. Nell’azione giudiziaria è chiesto anche un risarcimento per danni di 10 milioni di euro. «La somma - è stato precisato - sarà data in beneficenza a un istituto di assistenza agli anziani»
IL RITORNO DI REPORT
Il 20 marzo il sindaco Stancanelli dichiara ad Antenna Sicilia che "Il Villaggio S.Agata raccontato da Report nell'ultimo anno non si è allagato". Cosa non vera visto che intanto si tratta del villaggio Santamaria Goretti e l'ultimo allagamento risale al 26 ottobre 2008 come da servizio di Antenna Sicilia e come smentisce la stessa La Sicilia il giorno dopo.
A questo punto la Procura di Catania indaga sul centro commerciale di Librino, la Corte dei Conti di Palermo su InvestiCatania ma soprattutto dopo la candida ammissione di Stancanelli sulla "manina" dei 140 milioni del Governo, il 30 marzo la magistratura catanese gli manda un avviso di garanzia per reato di falso.
Il 9 maggio l'associazione CittaInsieme è costretta ad annullare un'assemblea i cui invitati rappresentavano la testimonianza diretta dei protagonisti di Catania degli ultimi 15 anni: Bianco, Scapagnini, Stancanelli e Ciancio. Solo Bianco ha accettato, il dott. Scapagnini ha detto di essere malato, Stancanelli era impegnato e Ciancio nonostante avesse scritto di essere disponibile alle domande, ha risposto di non poter rilasciare dichiarazioni pubbliche per via della causa civile che lui stesso ha intentato.
Il 13 maggio Il Casalotto pubblica l'Opera Omnia di Report. La vera informazione a Catania esiste, basta saperla cercare. Ma da sola non può cambiare le cose. Adesso tocca ai catanesi.