Nel video qui sopra potete ascoltare Marco Travaglio, fresco fresco di premio per la libertà di stampa in Italia, spiegare durante l'ultima puntata di Annozero, la differenza tra le leggi di sicurezza e le leggi di rassicurazione. E di come sarebbe utile depenalizzare i reati inutili che intasano i tribunali.
Uno di questi reati è quello di possedere qualche grammo di erba. Un reato che è molto diffuso e rovina molte vite normali, anzi normalissime.
Poi può capitare che dopo la perquisizione in casa del malcapitato vengano trovati alcuni bossoli tenuti come ricordo dal servizio militare e le accuse aumentano. E' quello che probabilmente è successo a Valverde quando i Carabinieri di Aci S.Antonio hanno fermato tre giovani con 300 gr. di Marijuana in macchina.
Non conoscendo l'esito processuale possiamo ipotizzare quello che è successo interpretando l'attuale legge sulle droghe.
Il testo in vigore è la 309/90 modificata dallo scorso Governo Berlusconi equiparando le droghe leggere a quelle pesanti (Fini/Giovanardi) inserendo le tabelle in una legge che non c'entrava nulla: il finanziamento delle Olimpiadi Invernali di Torino!
Il limite di thc detenibile è poi passato da 500 mg a 1000 mg grazie al successivo ministro della salute Livia Turco. Quindi per un caso come quello sopra, i fermati non rischiano da 6 a 20 anni di galera ma pesanti sanzioni come il ritiro della patente, del passaporto, obbligo periodico di effettuare le analisi delle urine ecc...
Quanto è giusta questa legge? Con il buon senso poco o nulla. La sostanza incriminata infatti non solo non è minimamente equiparabile alle droghe pesanti ma risulta essere alla lunga meno dannosa e meno dipendente di altre sostanze legali come l'alcool e il tabacco (io aggiungerei anche la PlayStation e la Tv).
In effetti la sua tossicità non è ancora stata provata ed è oggetto di numerose teorie scientifiche contrastanti. La cosa certa è che non è mai stato registrato un caso di morte per assunzione di Cannabis.
E' vero però che per la proibizione della Canapa Indiana qualcuno è morto, come è successo ad un ragazzo di Pantelleria qualche anno fa.
Purtroppo l'argomento è condizionato da numerosi pregiudizi viziati da interessi economici e politici. Infatti la canapa non è solo una pianta ad uso creativo o spirituale (nella religione Rastafari) rilassando le cellule nervose del cervello e distraendo dalla schematizzazione della società moderna, ma il suo uso è miracoloso in campo terapeutico.
E' risaputo che la foglia a 7 punte è la soluzione migliore per curare il glaucoma o per la terapia del dolore verso i malati terminali o affetti da cancro.
Quello che invece è poco conosciuto è la miriade di utilizzi che se ne può fare: dal biocarburante alle carrozzerie indistruttibili per auto, dal fertilizzante di terreni alla produzione della carta. Per non parlare poi della produzione tessile di cui l'Italia fino agli anni '50 ne era una forte produttrice. Che fine ha fatto la canapa indiana? Forse ci è rimasta solo per isolare le infiltrazioni idriche. Ma questa stessa domanda se l'è fatta anche Beppe Grillo in uno spettacolo di qualche anno fa.
Nel video è spiegato molto bene l'origine del proibizionismo della pianta: quando la sua produzione era ancora libera succedeva che la carta prodotta dalla canapa riusciva ad evitare i disboscamenti e quindi a preservare il pianeta. Alle multinazionali americane della carta questo non piaceva, quindi si passò al bando della pianta sostituendo addirittura l'utilizzo tessile con il nylon proveniente dal petrolio. Ovviamente anche una carrozzeria indistruttibile avrebbe frenato gli interessi delle lobbies dell'automobile. Peccato che avrebbe evitato pure migliaia e migliaia di morti sulle strade.
A conti fatti, senza pregiudizi e senza voler incitare all'uso della sostanza, sembra proprio che il proibizionismo genera delinquenti. Ma anche drogati. Infatti la favola che racconta che le droghe leggere portano sicuramente all'uso di quelle pesanti da cosa dipende secondo voi? A chi devono rivolgersi i consumatori di Hashish e Marijuana? Forse a negozi controllati che garantiscono la provenienza e la qualità? O a venditori occasionali al soldo delle organizzazioni criminali che per aumentare i profitti mischiano qualsiasi sostanza chimica? Dove è più facile trovare le droghe pesanti?
A voi la risposta. Per concludere vi lascio alle parole di un prete con un enorme esperienza sociale:
"A proposito della legalizzazione delle droghe leggere io guardo ai fatti. E' necessario darsi regole nuove. Veniamo da un lungo periodo di proibizionismo che ha prodotto due importanti fenomeni: il primo è legato alla cultura della demonizzazione delle sostanze stupefacenti per cui si è arrivati a perseguitare chi le usa come fosse un ladro o un assassino; un errore abnorme e disumano perchè si ingabbia il giovane in un ruolo predefinito, da cui fatica a uscire. Il secondo, ancora più grave, è che il clima proibizionistico fa della droga un mito per i giovani."
Don Andrea Gallo.
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