Tempo fa, esattamente il 25 ottobre, ascoltando un tg locale, mi era arrivata la notizia delle agitazioni dei dipendenti dell'Ipab “Oasi Cristo Re” di Acireale, che lamentavano da tempo (almeno da luglio) i ritardi nel pagamento degli stipendi.
La cosa mi aveva colpito particolarmente perchè il circolo vizioso che bloccava la normale vivibilità di quei 70 e passa lavoratori era simile a quello che durante questo 2008 ha reso difficile la vita di altri lavoratori, quelli delle società di igiene pubblica.
Il circolo vizioso, in sostanza, spiegato dai rappresentanti sindacali, era così semplificato: l'Asl e la Regione non versano i trasferimenti ai Comuni, i Comuni non versano la retta all'Oasi Cristo Re e l'azienda non paga i dipendenti. I lavoratori quindi non possono spendere né per mangiare né tantomeno per risollevare la crisi.
Da questa spicciola ma chiara analisi si evince che come sempre il pesce puzza dalla testa.
Come mai la Asl3 di Antonio Scavone e la Regione di Raffaele Lombardo, nella fattispecie dell'assessorato della Famiglia, delle Politiche sociali e Autonomie locali, non pagano? Non lo sappiamo anche perchè nel vertice convocato dalla FP Cgil il 24 novembre e riunitosi il 2 dicembre in Prefettura a Catania, i due soggetti non erano presenti.
Tanto per dimostrare quanto sia grande l'interesse a rispondere delle proprie responsabilità istituzionali da parte di chi viene chiamato in causa.
Ma la vicenda ha catturato la mia attenzione, ed è il motivo per cui ne scrivo qui, perchè tra i Comuni responsabili dei mancati pagamenti c'era anche Aci Sant'Antonio!
Un articolo del 26 ottobre su La Sicilia confermava che tra i 2 milioni e passa che l'Ipab vantava verso i Comuni c'era anche il “cliente” santantonese.
Probabilmente in quel debito il corrispettivo della nostra amministrazione non dovrà esser stato più di qualche decina di migliaia di Euro. Infatti tra i 13 comuni convenzionati con l'Oasi, Aci S.Antonio pare abbia in assistenza, dal 2001, solo 2 utenti.
Seguendo la vicenda fino all'ultima dichiarazione del Direttore della struttura, quando ha minacciato la chiusura dell'Ipab se non fossero state rispettate le richieste (04-12-08), non è ancora chiaro se il Comune santantonese abbia già assolto i suoi obblighi. Di certo nel vertice in Prefettura l'amministrazione santantonese era tra gli assenti.
Io spero vivamente che i nostri amministratori si siano distinti rispetto agli altri “enti silenti” e, anche se il colore politico è lo stesso, abbiano superato la diffida e trasferito i fondi della Regione in via prioritaria ai debiti socio-assistenziali, così come chiesto dal Direttore dell'Ipab.
Anche perchè la legge regionale dovrebbe affidare ai Comuni la titolarità dell'assistenza.
Lo spero per quei lavoratori, ma in qualità di “esperto” delle vicende santantonesi nutro i miei fondati dubbi.
Ditemi voi se lo stile adottato finora da questa amministrazione non faccia essere malapensante.
Mi riferisco agli oneri pagati ai componenti dell'amministrazione che sono stati liquidati senza un ordine cronologico, cioè saltando a piè pari quelli della vecchia amministrazione.
Prima la propria pancia! E pensare che l'opposizione aveva proposto di rinunciare agli oneri!
Ovviamente questo slittamento (circa 40.000 euro) va a scapito degli altri creditori: ditte fornitrici, cooperative, associazioni, dipendenti comunali, buoni libri e appunto gestori dei servizi ambientali e assistenziali.
Senza contare poi che vengono chiamati da fuori, ingegneri a presiedere la commissione edilizia che comportano oneri in più rispetto a quello che spetterebbe ad un impiegato comunale.
Insomma la paura è che i debiti contratti dagli “eletti” siano sempre gli “elettori” a pagarli. O no?
3 commenti:
ciao,
ti abbiamo aggiunti ai nostro siti amici
grazie
ciao
follerumba
Buone Feste
grazie, ho provveduto ad inserire il link verso di te, fammi sapere quando linkerai me
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